Lavrov: "La consegna di armi a lungo raggio a Kiev amplia la geografia dell'operazione speciale"
Armare l’Ucraina contribuirà a fermare il conflitto con la Russia. Questo vanno ripetendo in coro come un mantra i governanti occidentali. Stanno effettivamente così le cose? A giudicare da quanto dichiarato dal ministro degli Esteri russo Lavrov con più armi al regime di Kiev si avrà esattamente l’effetto contrario.
Se l'Ucraina riceve armi a lungo raggio dai paesi occidentali, i compiti geografici dell'operazione speciale delle truppe russe cambieranno, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un'intervista con Margarita Simonyan, direttore del gruppo mediatico che comprende RT e Rossiya Segodnya.
"Il presidente ha detto molto chiaramente, come lei ha citato - puntiamo alla denazificazione, la smilitarizzazione, nel senso che fin quando ci sono minacce alla nostra sicurezza, minacce militari dal territorio dell'Ucraina , questo compito rimane", ha affermato il diplomatico di lungo corso.
Allo stesso tempo, ha ricordato che durante la riunione dei negoziatori a Istanbul alla fine di marzo, la situazione su questo tema era significativamente diversa.
Lavrov ha inoltre evidenziato che poiché l'Occidente, con rabbia impotente o nel desiderio di rendere la situazione il più grave possibile, pompa sempre più armi a lungo raggio in Ucraina, ad esempio i lanciamissili statunitensi HIMARS, gli obiettivi geografici dell'operazione speciale si sposteranno ancora più in profondità rispetto alla attuale linea del fronte.
“Perché non possiamo permettere che la parte dell'Ucraina che Zelensky controllerà o chi lo sostituirà disponga di armi che rappresenteranno una minaccia diretta per il nostro territorio e il territorio di quelle repubbliche che hanno dichiarato la propria indipendenza, e vogliono determinare da sole il proprio futuro” ha concluso il ministro.
Dunque possiamo affermare, al contrario di quanto viene ripetuto in
Italia e in tutto l’occidente, che inviare più armi al regime di Kiev
significa allungare le ostilità, espandere il conflitto, aumentare il
numero dei morti e la distruzione dei territori interessati.
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