01 Lug 2022
Ausa – Autarchici Stati Uniti d’America
Fonte: ControInformazione
https://www.controinformazione.info/ausa-autarchici-stati-uniti-damerica/
di Lorenzo Merlo –
In merito alla guerra Nato-Russia, c’è un progetto in corso non ancora rivelato, che avanza sottotraccia. Non riguarda la salvezza della Russia, ma quella degli Usa e di altri brandelli d’Occidente.
Non ditelo
No.
Non è stupido. E neppure cinico. La sua posizione “La
nostra appartenenza alla sicurezza atlantica è scontata […] ora c’è un
decreto interministeriale che prevede l’invio di altre armi […]. Nessuno
di noi vuole la guerra, un’escalation, questo è quello che dirò al
presidente Biden, ma nessuno di noi vuole abbandonare l’Ucraina. Se
l’Ucraina non riesce a difendersi avremo non una pace ma
una sottomissione, la schiavitù di un Paese democratico, di un Paese
sovrano” (1), nella traduzione della sua amica Victoria (2) sarebbe
stata la seguente: Chi se ne fotte degli ucraini. Più
puntualmente: Chi se ne fotte dei crescenti morti ucraini e di quelli
che possibili anni di guerra provocheranno; chi se ne fotte della
devastazione economica e fisica del paese democratico.
Siiiii!
Ha detto “democratico”. Era in mondovisione. Qualcuno l’avrà sentito.
Ma non dite che è uno stupido e neppure un pover’uomo. Negativo. È
tutt’altro. È un genio o qualcosa del genere.
Un’avanguardia, una
testa di ponte e d’ariete travestita di senso democratico e umana
generosità, ma in prima fila sul fronte di una guerra ancora poco
trattata evidentemente. Ma che è quella vera. O anche la sola in corso.
Quadro generale
Chi
ha da sempre visto le ragioni storiche che hanno messo la Russia
all’angolo, fin da subito, ha potuto inquadrare la vicenda bellica quale
necessaria per la sopravvivenza della Russia. Sopravvivenza materiale,
economica, spirituale. I russi stanno lavorando per evitare di essere
spazzati via.
Chi queste ragioni non le ha mai viste, non hai saputo
cogliere lo spirito delle parole che Putin impiega da anni in ogni
consesso internazionale geopolitco, va a cavallo sulla scopa del “mostro
imperialista”. Anche se stanno facendo danni di tipo irreparabile,
lasciamoli giocare.
Poi si è passati a trattare la questione dal punto di vista della multipolarità. Russia,
Brics e suo seguito auspicano un mondo multipolare, affinché il
monopolio Usa-Nato si interrompa, cessi di ritenersi il padrone del
pianeta e venga così meno il progetto di smembrare la Russia per poi
arrivare alla Cina, vero nuovo nemico da imbavagliare.
“Le politiche ambiziose e coercitive della Cina minacciano i nostri interessi, sicurezza e valori” (3).
Tutto
ciò per prendersi il mondo ancora disponibile. Quello che, negli anni
successivi alla caduta dell’Urss, per loro era solo una sconfinata
prateria dove far galoppare i propri cavalli. Praterie che, presi
dall’esuberanza di se stessi, dalla propria ontologica arroganza – vedi
Destino manifesto – non hanno visto fiorire come essere vivente, con
tanto di identità e senso proprio della vita.
Qualche distrazione
dovuta alla gestione di guerre sparse, ed ecco che dalle praterie sono
cresciuti anche tronchi che hanno cambiato il paesaggio in foresta. Se
prima si era liberi di scorrazzare su è giù, di prendere a volontà
quello che serviva, adesso bisogna usare la forza. Ed eccoci alla preda
Russia come mossa necessaria ad eludere e/o controllare la Cina.
Progetto in corso
Fin
qui, molto è stato detto e ridetto da molti e anche molto bene.
Possibile allora che il Corriere della Svastica, La Stanpaccia e La
Repugnante, ma non solo, non se ne siano avvedute?
No, non è possibile.
Esse,
come lo stupido signor Mario, stanno da tempo lavorando ad un progetto
sempre più difficile da occultare, che è opportuno considerare.
Ignorando
le vicende ucraine dal 2014 (colpo di stato, Maidan, Odessa,
russofobia, guerra in Donbass), fingendo di ascoltare le preoccupazioni
di Putin in merito all’accerchiamento Nato, almeno dal 2007 (4), i
paladini della protodemocrazia, della giustizia e libertà sono
all’opera, non tanto per eliminare l’accidente Russia dalla propria
strada, quanto per evitare di rimanere un’isola autarchica.
Così
andrebbe a finire se dovessero vincere la Russia e i suoi amici Brics. A
globalizzazione a unica regia terminata, lo spazio per una vendetta
economica nei confronti degli Usa potrebbe trovarsi servito su un piatto
d’argento.
In un modo o nell’altro, quei bricsconi, che conoscono
bene la logica geopolitica degli americani, sanno che una Norimberga che
la giudichi non è una fantasia fanatica, ma una banalità di giustizia,
un atto di dignità nei confronti dei popoli sottomessi, europei inclusi.
Ma
non si affideranno al Tribunale penale internazionale dell’Aia o ad
un’altra alieno-strumentale creatura atlantica, come fu appunto il
Tribunale militare internazionale di Norimberga, ente già funzionale al
progetto egemonico mondiale degli Usa.
Se
Putin e soci non dovessero rispettare ciò che vanno ripetendo da tempo,
ovvero l’ideale multipolare, se volessero rinnegare la propria parola,
potrebbero non avere difficoltà ad abbandonare a se stessi gli Stati
uniti. A quel punto, niente più di uno sperduto naufrago nel grande
oceano unificato articopacificoatlantico, a piangere insieme ai canadesi
sul latte scelleratamente versato. E a temere ciò che dal loro sud
potrebbe invaderli con fameliche, loro sì, idee di vendetta.
Allora gli Ausa, forzatamente, la smetteranno di spadroneggiare e capiranno cosa vuol dire essere stupidi.
Per timore che questo accada, dalle ultime notizie pare che la Nato voglia scendere in campo esplicitamente contro la Russia.
Come volevasi dimostrare, il progetto è sempre stato quello di eliminare la Russia e,
con essa, il rischio dell’avvento della multipolarità. Un progetto al
momento definitivo, per il quale è necessario dedicarsi a tutto tondo.
Così, anche tutta la digitalizzazione, il Great Reset, le fonti
energetiche non organiche, la lotta ambientale non sono che pedoni in
campo per la medesima guerra, per il medesimo re. Una lotta che,
in caso dovesse evolvere a loro svantaggio, garantirebbe una sorta di
corto circuito che porterebbe alla creazione dell’isola del Nord
America.
E l’Europa? Per ora, “chi se ne fotte”(2).
Note:
(1) Mario Draghi in Conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri, 2 maggio 2022.
https://www.youtube.com/watch?v=zApoZo9jMMA
(2)
Victoria Nuland, ex Portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati
Uniti d’America che, il 7 febbraio 2014, nel corso di una conversazione
telefonica, poi intercettata, con l’ambasciatore statunitense in Ucraina
Jonathan Marcus, dichiarò: “So that would be great, I think, to help
glue this thing and have the U.N. help glue it and you know … fuck the
EU”. “Grande, combiniamo questa cosa, e abbiamo l’ONU che aiuta a
combinarla, e poi l’Europa vada a farsi fottere”.
https://www.bbc.com/news/world-europe-26079957
(3) Punto 13 del
documento strategico sottoscritto dal vertice NATO di Madrid, 28-29
giugno 2022.
https://www.nato.int/nato_static_fl2014/assets/pdf/2022/6/pdf/290622-strategic-concept.pdf
(4) Conferenza sulla sicurezza di Monaco, 18-20 febbraio 2007.
https://www.resistenze.org/sito/os/mo/osmo7b13-001073.htm
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