Massimo Mazzucco non è un analista militare e quanto riferisce sugli aspetti tecnico operativi in ambito militare è errato, tutto il resto è corretto e condivisibile.
Inviare i carri armati tedeschi e americani, se anche fossero centinaia, non cambierà minimamente le sorti del conflitto, dal cui inizio, circa 11 mesi, fa i russi hanno distrutto oltre 7mila mezzi corazzati ucraini e della NATO, qualche centinaio in più faranno ben poca differenza, prolungherà soltato la durata del conflitto e farà morire altre migliaia di soldati ucraini.
I carri armati tedeschi e americani che intendono consegnare agli ucraini non sono affatto superiori a quelli russi, non scherziamo, nessun carro della NATO è all'altezza del T 14 ARMATA russo, per citare un solo esempio, e l'artiglieria russa è nettamente superiore a quella ucraina e i russi hanno pure il controllo dei cieli, il che significa la quasi certezza della distruzione dei mezzi corazzati che saranno inviati.
Molto dipende anche da quale versione degli Abrams e del Leopard consegneranno, ad esempio dell'Abrans ci sono 4 allestimenti o ammodernamenti, potrebbero consegnare modelli vecchi e vetusti, solo per salvare le apparenze.
In ogni caso dovrebbero inviare anche i loro specialisti per addestrare gli ucraini a usarli, e ci vorranno mesi, poi ci sono problemi di manutenzione, logistica, munizionamento, ecc..
Di primo acchito secondo la narrativa ufficiale, questa fornitura di mezzi corazzati sembra un grande risultato per gli ucraini, ma non è una partita a Risiko, i russi fanno sul serio, mentre gli occidentali cazzeggiano per cercare di salvarte le apparenze e la faccia.
Gli stessi polacchi iniziano a porsi qualche perplessità prima di scendere in campo a farsi massacrare anche loro (hanno già avuto 2500 vittime tra i loro mercenari in Ucraina). Perché una volta che sono morti i soldati meglio addestrati, come è accaduto agli ucraini e accadrebbe anche ai polacchi, poi rimane solo carne da cannone, triste doverlo dire ma la realtà è questa, i soldati poco addestrati sono destinati a morire al fronte. Claudio
Ucraina: la manfrina dei carri armati
- Categoria: Geopolitica
- Fonte: LUOGO COMUNE di Massimo Mazzucco
Dopo lunghi giorni di tira e molla, la faccenda dei carri armati sembra finalmente essersi risolta: sia gli americani che i tedeschi manderanno i loro carri armati in Ucraina. Washington manderà gli Abrahams, Berlino manderà i suoi Leopard. Si tratta di carri armati molto più moderni ed efficaci di quelli usati dai russi fino ad oggi, e questo rischia di cambiare seriamente gli equilibri in gioco sul teatro di guerra.
La cosa interessante è il modo in cui si è arrivati a questa decisione: inizialmente, Scholz ha negato i suoi Leopard agli ucraini, e questa sembrava essere una mossa di buon senso, intesa ad evitare una pericolosa escalation in questo momento della guerra.
Poi però gli americani hanno insistito, e a quel punto Scholz ha detto che avrebbe mandato i suoi Leopard, ma solo se gli americani avessero mandato i loro Abrahams. Anche gli americani, inizialmente, si sono dimostrati recalcitranti, e solo dopo molti giorni hanno “accettato” le condizioni di Berlino.
Tutto questo tira e molla ha il forte sapore di una sceneggiata: un teatrino messo in piedi di comune accordo, fra tedeschi e americani, per fingere di non voler mandare i propri carri, per poi alla fine mandarli solo “per far contento il proprio alleato”. Della serie "metti giù", "no metti giù prima tu".
Sia tedeschi che americani infatti temono una reazione asimmetrica dei russi, che hanno sempre la possibilità di utilizzare le famose “tattiche nucleari”, nel caso le cose si mettessero male per loro.
E così, con questo teatrino durato diversi giorni pensano di aver trovato la soluzione per salvare la faccia di fronte all’opinione pubblica, e mandare comunque i loro potenti carri armati in aiuto a Zelensky.
Ma il succo della faccenda non cambia. Con questi nuovi carri armati – specialmente se saranno mandati in numero considerevole – Zelensky può tranquillamente pensare di pianificare la riconquista della Crimea. E questa ovviamente è una cosa che i russi non permetterebbero mai.
A questo punto anche un bambino capirebbe quali possano essere le conseguenze di una nuova escalation sul territorio Ucraino.
I primi a ricevere le bombe atomiche dei russi, in caso di guerra nucleare, saremmo certo noi e non gli americani.
Massimo Mazzucco
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