31 Gen 2023
Con o senza carri armati Abrams e Leopard, l’Occidente sta mandando l’Ucraina direttamente nella trappola russa
di Valentin Valisescu
L’esercito russo ha compiuto due passi importanti per alterare l’equilibrio di potere militare in Ucraina. Il primo è stato il ritiro dalla regione di Kherson, a sud del Dnepr (su una linea non attraversabile dagli ucraini) e la stabilizzazione della linea di difesa sull’asse Kupyansk-Kreminna.
In secondo luogo, il PMC Wagner ha preso l’iniziativa di lanciare un’offensiva su media scala nella regione di Bakhmout. Poco dopo, a sud di Bakhmut hanno avuto luogo offensive minori delle task force russe “Sud” e “Est” in 5 direzioni tra Donetsk e Uglidar1 .
Questo secondo passo ha comportato il trasferimento al fronte di tutte le riserve disponibili da Kiev e il loro impegno in combattimento. Pertanto, l’apertura di una nuova direzione offensiva da parte della Russia sarebbe catastrofica per l’esercito ucraino.
Grazie alla strategia preventiva in due fasi della Russia, la nuova tranche di consegne di armi offerta dalla NATO, se raggiungerà la sua destinazione, non potrà costituire una potente forza d’attacco, come Washington aveva sperato. Le armature, i pezzi di artiglieria, gli MLRS, i sistemi anticarro e le relative munizioni concordati a Ramstein sono appena sufficienti a riempire i “buchi” scavati nella macchina ucraina dai militari russi negli ultimi due mesi.
Se l’Ucraina sarà
costretta, nei prossimi due mesi, a lanciare una controffensiva per
dimostrare ai suoi sponsor Nato i formidabili effetti delle armi che ha
ricevuto, cadrà nella trappola. Perché l’esercito russo ha imparato la lezione dell’autunno e si è preparato per tutto l’inverno.
I
russi si aspettano che gli ucraini attacchino. Vale a dire che almeno
un corpo d’armata ucraino entrerà ad alta velocità attraverso le brecce
appositamente create dai russi, il più lontano possibile dalla linea del
fronte. Quando si renderanno conto di essere caduti nella trappola, gli
ucraini saranno circondati ed eliminati o fatti prigionieri.
Valentin Valisescu
Fonte: Reseau International
traduzione: Gerard Trousson
Nessun commento:
Posta un commento