Stoltemberg dixit
di Maurizio Murelli - 20/01/2023
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/stoltemberg-dixit
Fonte: Maurizio Murelli
“La Russia non deve vincere, l’Ucraina non può perdere”,
Stoltemberg dixit. E lo dice perché nonostante le fantasiose e faziose
cronache dei giornalisti inviati di guerra, allo stato delle cose la
Russia sta vincendo e l’Ucraina perdendo. Stoltenberg, in pratica da
segretario NATO (struttura militare) a capo politico europeo che detta
l'agenda politica ai governi nazionali. Apro parentesi: l’informazione
ha raggiunto un grado di spudoratezza tale da far pensare che gli
operatori addetti siano preda di delirio o di deficienza. Si prenda ad
esempio le cronache di questi giorni relative alla bidella pendolare di
Napoli oppure, meglio ancora, la vicenda dell’arresto di Matteo Messina
Denaro: “All’arresto del mafioso la gente, mossa da un grande sentimento
di liberazione, ha circondato le forze dell’ordine applaudendo”, e nel
darci questa notizia mandano in onda senza soluzione di continuità su
tutti i tg un filmato dove si vedono 3 (DICASI TRE!) persone che si
complimentano con gli agenti. Uno di questi tre è un cronista (quello
con il piumino azzurro) che poi lo si rivede con la macchina fotografica
in un successivo filmato davanti al primo “covo” di Denaro. La seconda e
la terza persona sono palesemente agenti in borghese. Ma ai media gli
piace raccontare la storia degli applausi e la raccontano chiamando a
supporto il filmato. Così, tutti i commentatori, politici e mafiologi
della prima e dell’ultima ora vanno in tv riprendendo la sdolcinata
narrazione degli applausi liberatori. Che le manifestazioni contro la
mafia organizzate a Castelvetrano siano praticamente andate deserte
fatto salvo per la convocazione di boy scout, non è cosa meritevole di
commento. Anzi, no: hanno commentato mistificando anche qui. Glisso
sulla narrazione dei documenti che Denaro avrebbe ereditato da Riina,
sull’agenda rossa di Borsellino che sarebbe stata asportata dal luogo
dell’attentato da un mafioso anch’essa finita nelle mani di Denaro: pura
fantasy... Potrei citare altri mille esempi di mistificazione, mi
limito a quanto scritto solo per dire: se questo è il grado di
mistificazione sulla cronaca nazionale, figuriamoci la cronaca relativa
alla Grande Guerra Mondiale in corso che vede l’Ucraina solo uno dei
luoghi ove essa guerra si svolge. Chiusa parentesi.
Oggi i polacchi (quando i tedeschi e i russi erano svegli e
intelligenti avevano pensato di brasare definitivamente questa malefica
nazione… ma hanno perso il tempo e ora ci devono rifare i conti) dicono
che se la Germania non dà l’assenso, loro non rispetteranno i patti
(accordi) e doneranno a Kyev i loro carri armati Leopard che invece i
tedeschi dicono di non voler donare a meno che gli americani non donino
loro carri Abrams. Ma gli americani che non sono fessi dicono che non li
daranno perché gli ucraini non potrebbero utilizzarli in quanto
servirebbe un lungo addestramento, abbisognano di uno sproposito di
carburante per muoverli (carburante che gli ucraini on hanno) e via
elencando nelle speciose giustificazioni. In compenso doneranno altri 45
milioni di dollari e munizionamento… affinché gli ucraini continuino a
farsi massacrare illudendosi di vincere. Pare gli vogliano fornire
missili capaci di colpire la Crimea. Altri armamenti li daranno gli
inglesi, tra cui elicotteri e carri per l’utilizzo dei quali servirebbe
un lungo addestramento e, non essendoci il tempo, saranno ancora una
volta i mercenari inglesi, canadesi, francesi e americani a utilizzarli.
Anche per quanto riguarda i sistemi antiaerei (tipo Patriot) che gli
americani vogliono dare agli ucraini serve un lungo addestramento. Non è
mica come sparare con un fucile. Per utilizzare quei sistemi d’arma
serve un complesso logistico complesso e sofisticato. Sei mesi di
addestramento non sarebbero sufficienti, e le rampe di missili da sole
senza tutto l’apparato di contorno non hanno alcuna efficacia e
verrebbero distrutti in men che si dica dall’aviazione russa. Anche qui,
se quei sistemi anti-missile verranno allocati in Ucraina, servirà
personale occidentale.
Nelle premesse alla riunione di oggi a Ramstein si dice che occorre
far presto per super-armare l’Ucraina in modo da consentirgli tra
febbraio-marzo una controffensiva. Se non è delirio o idiozia è una
miserabile menzogna. Sul finire di febbraio il terreno ghiacciato delle
steppe e delle tundre ucraini disgela e si trasforma in un oceano di
fango che rende impossibile una avanzata di carri, in particolare dei
carri che non sono stati concepiti per operare su quel terreno. Per
contro, tutto lascia pensare che i Russi si stiano preparando per
un’offensiva in grande stile da lanciare tra fine gennaio e inizio
febbraio. Si sono preparati costruendo fortificazioni adatte a
supportare la spinta in avanti delle truppe e, mettendo in conto la
rabbiosa reazione occidentale, stanno piazzando batterie di difesa aerea
sui palazzi istituzionali di Mosca. Per capire in quale logica
prospettica sono entrati i russi basterebbe ascoltare quanto detto nella
conferenza stampa mensile dal ministro degli esteri russo Lavrov,
discorso che i nostri media si son ben guardati dal trasmettere, così
come non è stato riportato quanto detto qualche giorno prima da Putin.
Da quelle dichiarazioni si capisce bene che i russi non si fanno
illusioni sulle reali intenzioni degli americani e del fatto che ormai
l’Europa è una marionetta senz’anima incapace di agire per i propri
interessi; al contrario l’Europa altro non è che uno strumento di
manovra per gli interessi statunitensi, siano essi geopolitici,
economici e finanziari.
Dunque la tragedia europea abbia continuità: più armi agli ucraini,
più offese alla Federazione russa, più menzogne distribuite a piene
mani ai popoli europei, senza un piano “b” rispetto a quello che
vorrebbe l’umiliazione della Russia, la sua disintegrazione e quindi la
sua subalternità agli interessi del modello unipolare occidentale
targato USA. E tutto avviene in un quadro di totale inerzia da parte
delle popolazioni europee e in totale subalternità delle élite politiche
nazionali del continente Europa.
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