Quel che serve è un “Secondo emendamento” per l’Europa!
di ALESSANDRO FUSILLO
“Non può essere violato il diritto del popolo di tenere e portare armi”. I fatti terribili di terrorismo accaduti negli ultimi anni in diverse capitali europee sono indelebili. Decine di persone innocenti uccise senza motivo mentre erano in un ristorante per cenare con gli amici, assistevano ad una partita di calcio o ad un concerto rock. È violenza senza senso. Nessuno è più sicuro. I terroristi possono colpire ovunque, in qualsiasi momento e, come la stampa continua a ripetere, è impossibile per qualsiasi forza di polizia proteggere ovunque tutti i cittadini contro tale violenza casuale. Giornali e televisioni continuano a diffondere questo messaggio deprimente. Una sensazione di impotenza e di paura si sta diffondendo in un clima di tristezza e di sconforto.
Diverse volte ho visitato l’Arizona e alcuni amici mi hanno invitato ad un bellissimo spettacolo a Phoenix. Assistere ad uno spettacolo teatrale o ad un concerto è un’esperienza di grande ispirazione. È il libero mercato all’opera. Gli attori e i musicisti vendono i loro servizi e gli spettatori li comprano. Ciascuno ne trae un beneficio. Soprattutto se, come negli Stati Uniti, nessuna autorità pubblica è coinvolta e lo spettacolo trae il suo reddito dalla vendita dei biglietti e non da qualche tipo di pubblica prebenda.
Il teatro a Phoenix era tutto esaurito e migliaia di persone occupavano tutti i posti disponibili. Un attacco come quello al Bataclan di Parigi – ad esempio – sarebbe stato possibile o concepibile in Arizona? Non credo. Perché? È semplice, perché le persone in Arizona sono armate fino ai denti e autorizzate a portare armi nascoste senza alcun permesso. Immaginate i tre o quattro terroristi che entrano nel teatro di Phoenix. Dopo essere entrati nella platea e dopo aver aperto il fuoco, avrebbero certamente ucciso molti spettatori innocenti, ma avrebbero provocato una risposta armata da un enorme numero di persone. Che cosa sarebbe successo? I terroristi sarebbero stati giustamente uccisi molto prima che potessero anche solo pensare di scatenare le indicibili sofferenze che hanno causato a Parigi. A Parigi le “forze speciali” della polizia sono intervenute quando i terroristi avevano già esaurito le munizioni, unica ragione per cui non hanno potuto continuare ad uccidere. Un attacco in un ristorante o in uno stadio in Arizona avrebbe avuto lo stesso prevedibile risultato. Le persone innocenti attaccate avrebbero opposto una risposta armata.
Il mio amico in Arizona, un sincero pacifista, possiede diverse pistole e due fucili d’assalto automatici. Ovviamente non ha alcuna cattiva intenzione, bensì sostiene giustamente il suo diritto a difendersi da un attacco.
In Europa una reazione armata sarebbe stata impossibile – come i tragici fatti di Parigi testimoniano in modo eloquente – poiché abbiamo leggi severe che vietano alla maggior parte delle persone di possedere e condurre con sé le armi da fuoco. Siamo quindi indifesi. Non possiamo far fronte alla violenza e alla coercizione con una pari quantità di violenza. L’autodifesa è vietata dalla legge. Infatti, nella maggior parte dei paesi europei un proprietario di casa che spara ad un intruso armato è certo di dover affrontare un processo penale e, in ipotesi, una non lieve pena detentiva.
Nessuno dei saggi commentatori degli attentati di Parigi ha espresso questa verità semplice ed evidente: noi abbiamo il diritto di difenderci. Dovrebbe esserci consentito di essere armati per rispondere alla violenza con la violenza! Come disse il grande scrittore militare romano Vegezio: si vis pacem para bellum; se vuoi la pace, preparati alla guerra. Al contrario, anche se quanto accade è purtroppo una guerra, come ha più volte affermato il presidente francese, non ci è consentito di essere preparati, ma dobbiamo riporre tutta la nostra fiducia in una forza di polizia che si dichiara e si è rivelata incapace di difendere i cittadini.
Questa è la mia proposta. Lavoriamo per un secondo emendamento per l’Europa. La Costituzione americana ha certamente molti difetti e non ha evitato l’abnorme ipertrofia del governo federale americano che nessuno dei padri fondatori avrebbe potuto nemmeno immaginare, ma è comunque un faro di libertà e giustizia, almeno per l’Europa. Adottiamo le cose buone provenienti dall’America, introduciamo il secondo emendamento in ogni costituzione europea. Cives arma ferant: lasciate che i cittadini portino le armi. Invece, quello che molti commentatori affermano è che la reazione corretta dovrebbe essere di sospendere le libertà civili, per dotare gli Stati e le forze di polizia di più poteri, e di imitare l’esempio americano del Patriot Act. «Non si lasci andare sprecata una grave crisi. E quello che voglio dire è che si tratta di un’opportunità per fare cose che prima si pensava non si potessero fare», come ha detto Rahm. Questo è lo spirito. Non imitiamo le buone cose dall’America, ma le peggiori.
Al contrario, dovremmo pensare a modi per prendere la difesa nelle nostre mani. Il diritto di portare armi e di essere in grado di difenderci non può essere violato. Si tratta di un diritto fondamentale importante quanto la libertà di parola o la libertà religiosa. Anzi, ad un esame più attento è un diritto molto più importante di questi ultimi diritti fondamentali perché una persona morta non sarà in grado di esprimere un pensiero o di professare alcuna religione. Questo è particolarmente vero, perché tutti gli agenti di polizia e burocrati governativi hanno chiaramente detto che non saranno in grado di difenderci nei teatri e nei ristoranti da atti di violenza casuale. Se non lo sono, allora dovremmo essere in grado di provare a difenderci da soli.
Inoltre, le rigide leggi europee sulle armi da fuoco hanno impedito ai terroristi di raggiungere i loro obiettivi sanguinosi e disumani? No di certo. Chi intende agire in modo malvagio e iniquo non sarà fermato da una legge che vieta l’uso delle armi da fuoco. Le leggi sulle armi da fuoco semplicemente servono a fomentare il mercato nero e a far aumentare i prezzi delle armi illegali. Così, le leggi che proibiscono le armi da fuoco si rivelano nella loro stupidità e inutilità. Tali leggi non evitano che i criminali uccidano e scatenino il caos, ma impediscono ai normali cittadini di difendersi. Purtroppo pochi in Europa penseranno o esprimeranno pubblicamente simili pensieri. Siamo così abituati alla nostra condizione di imbelli che pensare fuori dalla vulgata sarà molto difficile o addirittura impossibile.
Queste considerazioni possono essere utili per una riflessione sulla violenza da un punto di vista libertario. Il libertarismo o anarco-capitalismo può essere riassunto nel principio di non aggressione. La violenza e la coercizione non può essere iniziata contro altri esseri umani. Così, l’omicidio, lo stupro, il furto e la frode sono chiaramente proibiti da principi giuridici libertari perché tutti questi atti criminali comportano l’inizio della violenza contro altri esseri umani pacifici. Eppure, il libertarismo non vieta ogni tipo di violenza. La violenza finalizzata alla difesa da atti aggressivi e coercitivi è ammissibile. In effetti è un baluardo contro tutte le persone che desiderano invadere e limitare la nostra libertà. Quindi, la violenza – la violenza difensiva – è parte integrante della filosofia libertaria. Un libertario che è contro l’avvio di violenza può e dovrà ricorrere alla violenza e alla forza al fine di respingere un attacco.
La difesa individuale è molto più forte e più efficace di quella organizzata da parte degli Stati. I governi hanno davvero un interesse assai scarso a difendere i loro cittadini in quanto individui, vale a dire per sostenere e proteggere la vita, la libertà e la ricerca della felicità. Un semplice sguardo al modo in cui agiscono le forze di polizia ne è prova sufficiente. Un presidente o un capo di Stato ha a sua disposizione guardie del corpo e sistemi di sicurezza tali da garantirgli con ragionevole certezza che non sarà vittima di violenza casuale. I cittadini comuni, invece, non hanno quasi nessuna protezione. Ovviamente questo accade perché non è vero che siamo uguali davanti alla legge. Alcuni, come i presidenti e capi di Stato, sono molto “più uguali” della gente comune. Che può pure essere uccisa da fanatici e terroristi. Al di là del fervorino retorico, non interessa a nessuno.
Ciò che invece lo Stato non consentirà mai è un attacco ai suoi funzionari e meno ancora quello di fronteggiare una cittadinanza armata che ad un certo punto potrebbe non accettare più la violenza e la coercizione provenienti dallo Stato e cominciare a resistere. Questa è la più grande paura di qualsiasi governo, una paura molto più grande di quella di un gruppo di terroristi. Tenendo a mente tale verità è facile capire perché i media, quasi all’unanimità, non hanno nemmeno menzionato l’ovvio: se le vittime fossero state armate, l’efficacia dell’attacco sarebbe stata molto inferiore e, probabilmente, non ci sarebbe stato alcun attacco.
Dateci le nostre armi e lasciateci in pace!
LA VERSIONE IN INGLESE DI QUESTO ARTICOLO E’ APPARSA SU FREEDOM’S PHOENIX
Nessun commento:
Posta un commento