La Svezia si
prepara alla guerra?
(di Francesco Bergamo)
05/07/18
La Svezia si sta
preparando alla guerra? Il governo svedese tramite la sua agenzia MSB (Swedish Civil Contingencies
Agency) dal mese di maggio u.s. ha iniziato a distribuire
l'"Om krisen
eller kriget kommer" (Se la crisi o la guerra arriva) a
4,8 ML di famiglie. Per far fronte ad un imminente problema, secondo
alcuni, più per retaggio culturale secondo la nostra testata.
Il libricino ha
la sua importante nota di apertura:
For the
population of Sweden
This brochure is
being sent to all households in Sweden at the behest of the Swedish
Government. The Swedish Civil Contingencies Agency (MSB) is responsible for
its content.
The purpose of
the brochure is to help us become better prepared for everything from
serious accidents, extreme weather and IT attacks, to military conflicts.
Many people may
feel a sense of anxiety when faced with an uncertain world. Although Sweden
is safer than many other countries, there are still threats to our security
and independence. Peace, freedom and democracy are values that we must
protect and reinforce on a daily basis.
Public
authorities, county councils and regions, municipalities, companies and
organisations are responsible for ensuring that society functions. However,
everyone who lives in Sweden shares a collective responsibility for our
country's security and safety. When we are under threat, our willingness to
help each other is one of our most important assets.
If you are
prepared, you are contributing to improving the ability of the country as a
whole to cope with a major strain.
KEEP THIS
BROCHURE!
Poi seguono
tutte le indicazioni in base agli scenari ipotizzati.
Ora milioni di copie stanno entrando
nelle case degli svedesi: l'obiettivo è preparare i cittadini ad affrontare
una guerra, un attacco terroristico o una catastrofe.1 Ma sarà
mai possibile che a breve possa scatenarsi qualcosa di così terribile da
coinvolgere una intera nazione? Tutto può succedere, ovvio. Ma parlare di
guerra diventa un po' difficile, perlomeno alle condizioni attuali.
Per non cadere
nella trappola dell'allarmismo e del sensazionalismo è opportuno osservare
bene le dinamiche sociali svedesi e capire il perché di simili iniziative.
La Svezia non è la prima volta che pubblica un libricino di questo tipo per
la popolazione: l'ha già fatto nel 1943, '52, '61, '83, '87 e '91.2 Perché
il modello difensivo svedese è improntato alla guerra totale: militari e
civili uniti e attivi, ognuno per la propria parte di competenza. È il
modello di difesa che più si attaglia al paese scandinavo per tradizione,
habitat ed organizzazione evoluta. Ne consegue che l'obiettivo sia quello
che la popolazione debba essere sempre aggiornata e preparata. Un esempio
interessante è il sito internet deputato alla formazione specifica per le
emergenze che si può trovare al seguente indirizzo: www.dinsakerhet.se
Ma come si
arriva ad essere così?
La Svezia è un
paese particolarissimo, tanto che risulta essere al 3° posto al mondo per
la felicità e al 1° per generosità. Per comprendere il terzo posto, ci
viene in soccorso Aristotele: “pare
che la vita felice sia secondo virtù, e sia una vita di serio impegno, che
non consiste nel divertimento”3 Ma è anche il paese
dove 1 su 4 muore da solo tra l'indifferenza altrui.4 Si viene a
sapere del decesso solo quando le bollette che arrivano in in banca non
vengono più pagate perché finiti i soldi o in alternativa su allarme dei
vicini per la puzza di decomposizione e spesso nemmeno da loro. A tutto
questo si è arrivati grazie allo straordinario sviluppo del welfare che ha
permesso di incentrare tutto sul benessere dell'individuo. Nel 1972, al
Congresso delle donne socialdemocratiche svedesi, è stato adottato il
manifesto della “famiglia del futuro” il “Familjen i framtiden en socialistisk
familjepolitik”.5 Secondo la teoria politica di quel
tempo, poi messa in pratica: “Ogni
individuo dovrà essere considerato come autonomo, non come l'appendice di
qualcun altro. È dunque necessario creare le condizioni economiche e
sociali che ci renderanno finalmente individui indipendenti”.6
Questa voglia di essere indipendenti fa parte di una maniera di
ragionare che risale a millenni addietro.
Studiare il
fenomeno svedese è importante perché la conoscenza della psicologia di una
folla e dell'opinione pubblica di un determinato paese permette ampi
margini di manovra e la prosperità del paese stesso, ma soprattutto
impedisce di cadere in grossolani errori di valutazione.7 Questo
vale per tutti i paesi del globo.
Ma continuiamo
con la nostra analisi. La Svezia è un paese molto freddo, con inverni
lunghissimi, con molte precipitazioni, il territorio è avaro di materie
prime e non offre molto a parte il legname e poco altro. Eppure è un paese
che non si è mai perso d'animo e ha cercato sempre di pianificare al meglio
le scarse risorse concentrando al massimo gli sforzi nel più breve tempo
possibile, perché storicamente i mesi utili per il lavoro erano pochi.
Questo ha generato una mentalità tutta tesa alla prevenzione e il SAPO -Sakerhetspolisen -
il servizio segreto civile ne è la dimostrazione lampante, visto che
secondo i dati del 2016 in quell'anno ha ricevuto uno stanziamento dal
governo di 1,2 miljarder
Kronor per le sue attività.8 Al cambio attuale si
parla di 117.979.200 euro per una popolazione di circa 10 ML di persone. I
nostri nello stesso anno avrebbero ricevuto 800 ML euro9 per
tutte le sigle a fronte di una popolazione di 60 ML. Sempre il SAPO ha
pubblicato una risposta alla consultazione sulla materia giuridica
attinente alle intercettazioni nel quale riguarda anche un curioso aspetto
della privacy.
Viene messo in evidenza il problema delle intercettazioni e proposto di
poter intercettare, ma senza entrare dentro l'appartamento per sistemare le
cimici o i contatti alla linea telefonica del sospettato 10 per
non violare la privacy
ancora di più: ci si accontenta dunque delle centraline telefoniche che si
trovano tutte nei seminterrati dei palazzi. È sì una violazione della
sacrosanta privacy,
ma a metà. Tutto questo è indicativo della loro forma mentis.
Storicamente la
Svezia del Nord ha una “eredità
nell'arte della tessitura oltre che nei canestri, nei bicchieri, nelle
tazze e nei piatti tutti fatti di radici di pinastro intrecciate e la cui
decorazione corrisponde esattamente a quella della ceramica a cordicella”.11 Questo
dimostra una certa sensibilità d'animo del popolo e una notevole
industriosità entro gli angusti limiti che la natura e l'ambiente hanno
generato. Generazione dopo generazione gli svedesi hanno saputo tramandare
abilità e sensibilità. Zona storicamente tranquilla, ha fatto sì che il
lento cammino della evoluzione fosse abbastanza lineare e costante.
“Nella Scadinavia vera e
propria le foreste e le catene di monti hanno contribuito a conservare
antiche aree etniche: ( Telemark, Saetersdal, Occidente norvegese, [...]
Dalecarlia nella Svezia)”.12 La forgiatura del
carattere del popolo risulta evidentissima da quanto sopra citato.
L'isolamento territoriale, legato alla mancanza di materie prime ha
permesso il lento sedimentare delle impurità caratteriali etniche al fine
del miglioramento, diventandone di fatto la causa principale dei tratti
sociali che si sono protratti fino ai giorni nostri. La pianificazione è
uno dei risultati di questa lunghissima sedimentazione.
L'ambiente e le
condizioni climatiche hanno dunque forgiato gli antichi svedesi, fornendo
loro un raziocinio e una capacità di previsione e di adattamento fuori dall'ordinario.
Un esempio? “Nel
nord, in tempi di carestia, non era raro che si dovesse mescolare scorza
d'albero macinata alla farina per farla bastare”.13 Il
lungo percorso storico ha comunque portato gli svedesi ed essere
concentrati sulle attività concrete e pragmatiche, tutte tese alla
sopravvivenza e alla condivisione del poco a disposizione con la
collettività. Il tipo di attività prettamente manuale ha sviluppato un
forte orientamento tecnico. Il logico sbocco è un forte interesse nazionale
per tutto quanto riguardi le novità tecnologiche atte a migliorare le
condizioni di vita nella nazione nel suo insieme. Non bisogna dimenticare
che le condizioni naturali difficili sono di fatto uno straordinario volano
alla ricerca del miglioramento. Ma tutto questo apre anche a dei pericoli,
perché “I nostri
moderni segreti tecnici sono i più concentrati e i più pericolosi. Essi
colpiscono tutti, ma solo un numero esiguo di persone ne è a conoscenza, e
da cinque o dieci uomini dipende il loro impiego”14
Oggi il governo
svedese ha ben compreso che in caso di guerra l'informazione gioca un ruolo
cruciale e che il rischio di arrivare alla derealizzazione, ovvero “un gioco di interpretazioni”15
ove le immagini si sostituiscono alla realtà diventandone realtà a loro
volta è altissimo . Per tale ragione è attiva una apposita struttura che
fornisce informazioni ufficiali tramite il sito www.krisinformation.se
La Svezia entra
in guerra? Ai lettori la risposta!
Fonti:
2sv.wikipedia.org/wiki/Om_kriget_kommer
3Aristotele, Etica Nicomachea,
1177a, trad. di C. Natali.
4Erik Gandini,
“La teoria svedese dell'amore” -documentario-
6Manifesto del
Partito Socialdemocratico svedese, 1972
7Gustave Le Bon,
Psicologia delle Folle, ed. Tea
11Hugo A.
Bernatzik, Popoli e razze, Edizioni Casini, 1954, Vol.1, pag.31
12Hugo A.
Bernatzik, Popoli e razze, Edizioni Casini, 1954, Vol.1, pag.41-42.
13 Hugo A.
Bernatzik, Popoli e razze, Edizioni Casini, 1954, Vol.1, pag.42
14 Elias Canetti,
Massa e potere, (Masse und Macht, 1960), trad. di F. Jesi, Adelphi
Edizioni, Milano 2010, p. 358.
15 G. Vattimo, La
società trasparente, Garzanti editore, Milano 1989, p.109.
(foto: Försvarsmakten)
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