Si è guadagnato altro tempo, l’ennesimo calcio al barattolo,
così i giochi di prestigio e le mistificazioni possono riprendere. Per coloro
che non capiscono e non sanno nulla di economia, finanza e sistema monetario,
queste notizie contano e sono ritenute positive soprattutto per l’assillo
ipnotico mediatico sull’argomento. Ma la realtà è ben diversa. È come se in una
zona sismica si fosse costruito senza alcun criterio antisismico non solo case
di abitazioni ma anche industrie chimiche a rischio, luna park, centri
commerciali, centrali nucleari, ecc., e man mano che vedono crepe nei muri si
coprissero con lo stucco e la popolazione gioisse ogni volta per quanto sono
bravi gli stuccatori … Prima o poi ci sarà la scossa sismica che farà crollare
tutto, il problema è che sotto alle macerie ci rimarrà soprattutto la povera
gente. Claudio Martinotti Doria
L'annuncio
del presidente del Consiglio europeo Tusk: c'è l'accordo. Mercoledì voto a
palazzo Syntagma, poi Eurogruppo e voto di ratifica del nuovo piano di prestiti
dei parlamenti nazionali. Tsipras: combattuta dura battaglia.
Al termine di una maratona negoziale durata oltre 17 ore, i principali
leader europei stanno in queste ore confermando alla stampa presente a
Bruxelles di avere trovato un accordo per il salvataggio ellenico.
L'accordo, che secondo fonti diplomatiche europee sarebbe stato raggiunto
all'unanimità, scongiura quindi il rischio di una Grexit, così come si era
tornati ad ipotizzare nella giornata di ieri dopo le frizioni dell'Eurogruppo
che avevano fatto frenare le quotazioni per un accordo.
Alle nove di questa mattina il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen
Dijsselbloem, ha confermato in una conferenza stampa convocata ad hoc di
avere raggiunto un accordo con la Grecia sulle condizioni poste dai partner
europei per nuovi prestiti.
Nel corso della nottata frenetici bilaterali hanno più volte interrotto la
trattativa, con il premier greco Alexis Tsipras impegnato in difficili
ricuciture dopo gli strappi di sabato e domenica.
Con un gioco di parole destinato a guadagnare le prime pagine di giornali e
siti web, il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha confermato per
primo le indiscrezioni filtrate nelle primissime ore della mattina da
Bruxelles. "We have an agreekment" ha dichiarato Tusk, dando così
piena legittimità ad un tweet del premier belga Charles Michel, che alle 8 di
oggi scriveva laconicamente "accordo" sul proprio profilo social.
"Abbiamo combattuto una dura battaglia. C'erano da
assumere decisioni difficili. Ci siamo presi la responsabilità di arginare i
piani più estremi proposti da certi circoli conservatori in ambito
europeo. Abbiamo ottenuto che si ristrutturi il debito e che sia assicurato un
nuovo finanziamento nel medio periodo. La Grecia riprenderà il suo percorso per
tornare a crescere".
Queste le prime parole di Alexis Tsipras alla stampa questa mattina a
Bruxelles. Secondo quanto è stato possibile sapere al momento, la Grecia
beneficerà di un nuovo piano di prestiti dal fondo ESM in cambio tagli
alla spesa ed una serie di riforme, su cui al momento però non è ancora stato
diffuso alcun documento ufficiale.
Le cariatidi al servizio della finanza europea, non certo del popolo
Adesso palla nuovamente in mano al parlamento greco, chiamato a
ratificare l'accordo. Dopo gli ultimi sviluppi il clima attorno a Tsipras
in Grecia sembra essere cambiato ed il voto di mercoledì a palazzo
Syntagma è anticipato da dichiarazioni poco rassicuranti da parte di esponenti
di Syriza, contrari all'accordo.
Poi giovedì Eurogruppo per valutare gli sviluppi e, con il via libera
definitivo in sede comunitaria, successivo voto a livello di parlamenti
nazionali per la ratifica del nuovo piano di aiuti.
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