Bisogna dirlo. Quando Kohl decise di liquidarlo, licenziandolo dagli incarichi di partito, poco prima del congresso, aveva visto bene e giusto. Il tedesco dalla faccia a forma di testa di vipera, per un po’ fu messo da parte. Kohl aveva sempre guardato lontano. Il guardare lontano non poteva significare avere vicino un tale personaggio.
Kohl, che ne aveva previste tante, non riuscì a prevedere che quelle curiosa forma di finanziamento ai partiti tanto cara ai politici italiani, in Germania non avrebbe potuto funzionare. Così, i finanziamenti in nero, sottobanco, da parte di persone facoltose o aziende interessate, lo travolsero. La Germania, all’epoca, era ancora un Paese serio, con una guida illuminata e lungimirante, quale era stato Kohl per ben sedici anni. Kohl fu travolto dallo scandalo.
La testa di vipera, come succede appunto alle vipere quando le si bastona sulla testa, ma si fa l’errore di non ucciderle, era andato a nascondersi. E, appena il vecchio amico fu fatto fuori, riemerse. La vipera è molto cocciuta, anche scaltra. Sa nascondersi perfettamente fra gli anfratti, prediligendo i posti umidi e cercando riparo dal sole. È in grado di sopravvivere a lungo senza mangiare. Il suo veleno, come è noto, può essere mortale, se non adeguatamente fronteggiato.
La vipera trovò il suo ambiente ideale nell’entourage della Angela Merkel. Proveniente dalla DDR, dalla ex Germania comunista (Voi ve la immaginate, vero, la Germania Comunista? che ambientino vero?), la Angelona, divenuta federale, non trovò nessuno meglio del trombatissimo Wolfgang per farne il proprio braccio destro.
Nacque un delizioso connubio politico. Oggi lo ritroviamo sul palcoscenico tedesco ed europeo.
L’ineffabile Schauble, dopo avere contribuito non poco alla confusione totale sul caso della Grecia, preannunciando la linea dura, poi la linea molto dura, poi quella morbida, poi sposando la tesi possibilista della Merkel, ma facendo contemporaneamente un applauditissimo discorso in Parlamento per “l’uscita temporanea dall’euro per 5 anni della Grecia” (una genialata che pochi avrebbero avuto il coraggio di proporre), l’ineffabile, dicevo, oggi propone l’Eurotassa.
Potremmo dire, aggiungiamo noi, che mancava l’eurotassa per integrarci veramente. Sì, mancava. Quando gli italiani cominceranno a pagarla, si sentiranno sicuramente più integrati. Più amici di Schauble. Pazienza, hai la testa che sembra quella di una vipera, ma sei un caro amico, in fondo. Sei tedesco, quindi europeo.
È inutile dire quello che è seguito in Italia, paese che dalla cosiddetta integrazione europea ha avuto, nella sostanza, solo danni (e parliamoci chiaro una volta per tutte), salvo il fatto, non trascurabile certamente, di avere partecipato ad un processo che ha eliminato il ricorso alle armi per la risoluzione dei conflitti in seno all’Europa.
In Italia, per chi non lo avesse notato, il sottosegretario alle Finanze, Morando, ha aderito subito al progetto Schauble.
Ero nello studio di un apprezzato notaio svizzero, un paio di settimane fa. C’era un gruppo di imprenditori, svizzeri, che parlavano dell’Europa, facendosi delle gran risate. Una volta, questo, mi succedeva con l’Italia, e me ne dispiaceva. Ora la dimensione è diversa. Ora è l’Europa a suscitare le più grasse risate al resto del mondo.
Sappiate che fra non molto l’Europa obbligherà l’Italia, la patria del parmigiano, e non solo, ovviamente, a consentire di produrre il formaggio con il latte in polvere. Così capirete meglio quanto è buono il formaggio svizzero e che grasse risate si stanno facendo là. Avanti con l’integrazione, mi raccomando.
Buone ferie a tutti, per chi ci va in agosto!
Al Pubblico di TRADERS’, il mio consueto ringraziamento per il continuo sostegno!
Editore
TRADERS’ Magazine Italia
Nessun commento:
Posta un commento