Sono perfettamente in sintonia con questo ultimo commento del direttore Marcello Foa di fine 2017 su Obama ed il suo entourage, ma non ne condivido l’ottimismo finale. Foa dispone di un osservatorio privilegiato nella vicina Svizzera, terra di libertà, dove può permettersi di essere critico più di chiunque altro operatore mediatico, seppur moderatamente e sempre in maniera ponderata, ma al tempo stesso non può avere fino in fondo il polso della situazione della vicina Italia, che è paradigmatica di come versi tutto il resto del mondo occidentale, manipolato dalla disinformazione di un sistema mediatico totalmente asservito e prostituitosi al mainstream. Condivido che è un segnale positivo che la controparte di Obama, Putin, sia un leader di eccezionale grandezza, rispetto ai nostri che sono insipienti e patetici, e quindi non cedendo alle provocazioni fornisce ogni volta nuove lezioni di stile, trionfando strategicamente ed a livello di immagine. Ma questo non basta ad essere ottimisti. Non possiamo essere ottimisti sapendo che la stragrande maggioranza della popolazione italiana (che rappresenta bene quella europea, forse solo leggermente più smaliziata e meno ignorante, soprattutto nei paesi scandinavi), si abbevera ai mass media tradizionali, ancora oggi, e prende per oro colato le versioni ufficiali e la disinformazione e mistificazione che viene spacciata con spregiudicatezza e cinismo, senza cogliere neppure le più mastodontiche incongruenze e contraddizioni, senza conservare memoria a breve termine, senza effettuare confronti e contrapposizioni, senza alcun senso critico e capacità di analisi, in una sorta di adesione fideistica pseudoreligiosa. Ci crede, come fosse un dogma, perché è la versione dell’autorità. Perché gli italiani, ma non solo, sono abituati a sottomettersi all’autorità, anche se delegittimata moralmente, si prostrano come servi con la paradossale convinzione di essere liberi, di disporre di un pensiero autonomo, mentre invece è solo frutto di un “copia ed incolla”, di un pensiero d’importazione, di seconda o terza mano, poco più di uno slogan o di una velina, uno spot pubblicitario. Siamo messi molto male, l’autocensura e l’omologazione, favorita da un’ignoranza sociale abissale, ha ormai raggiunto livelli tali, che è praticamente impossibile esprimere opinioni nettamente contrastanti con il pensiero unico prevalente, senza essere denigrati, emarginati o addirittura aggrediti, almeno verbalmente. Invitare costoro, cioè la massa, a documentarsi meglio, attingendo a più fonti, soprattutto in rete ed all’estero, è arduo per non dire utopico. Come pretendere che un analfabeta legga l’aramaico e lo traduca. L’uomo non può riconoscere la propria ignoranza e porvi rimedio, non in questa epoca ipertecnologica in cui tutti i molteplici apparati tecnologici (tablet, smartphone, portatili, ecc.), in possesso anche dei più indigenti ed ignoranti, forniscono l’illusione di essere informati, di sapere, di possedere la conoscenza (congiungendo l’ignoranza alla protervia), ecc., illusione che gli stessi apparati tecnologici alimentano appositamente ogni giorno, bombardando le menti con un cazzeggio continuo all’ennesima potenza. Tutto efficacemente funzionale al sistema di potere, che per permanere nei suoi privilegi deve continuare ad illudere le masse di non essere schiave, ma libere di scegliere. Scegliere di credere a verità preconfezionate e di consumare, soprattutto di consumare, in un circolo vizioso senza vie di fuga. In un substrato subculturale del genere, i detentori del potere, quello vero, possono pianificare qualsiasi oscenità, anche abnorme, e farla accettare come unica soluzione possibile, compresa una guerra. Buona sorte a tutti i miei pochi ma interessanti lettori.
IL COMMENTO DI MARCELLO FOA
di MARCELLO FOA - Eh sì, ora potete verificare di persona che tipo di persona sia Barack Obama. E soprattutto potete rendervi conto di quanto importante e destabilizzante sia stata la vittoria di Trump, che ha posto fine a un lunghissimo periodo di potere esercitato da un gruppo élitario - neoconservatore ma non solo - che, ha dominato Washington, rovinando sia gli Usa sia il mondo. Circa tre settimane fa in un'intervista al blog di Beppe Grillo affermavo che l'establishment di Obama, che riva le sue radici strategiche e ideologiche nell'amministrazione Bush, avrebbe fatto di tutto per mettere in difficoltà o addirittura impedire l'elezione di Trump.
gli Usa hanno perso la guerra in Siria, combattuta la fianco dei peggiori gruppi fondamentalisti.
Nessun rappresentante dell'establishment uscente è stato eletto nei posti chiave dell'Amministrazione Trump.
L'obiettivo di conquistare il controllo dell'Eurasia, facendo cadere Putin, sostituendolo con un presidente filomaericano, è fallito; Putin oggi è più forte che mai. Persino Israele, che si è subito allineata a Trump, è diventata ostile. Il via libera alla Risoluzione Onu rappresenta un'inversione a "U" clamorosa e dai chiari intenti punitivi.
Nessun commento:
Posta un commento