Canapa libera a Visone: una piantagione e un festival per valorizzarla
Avete capito bene, la tanto "demonizzata" canapa, che molti identificano subito con la Marijuana (in realtà una delle sue molte sottospeci) cresce a Visone, nella comunità di recupero per ex tossicodipendenti, che la coltivano, in una sua variante industriale e non stupefacente, insieme ai ragazzi di Zenzel e sotto la guida di Assocanapa. La tipologia piantata, una delle oltre 100 disponibili, ha in realtà un bassissimo contenuto di Thc, il principio attivo stupefacente, ed è quindi perfettamente legale coltivarla, anche in grandi quantità.
A spiegarne le innumerevoli qualità ci hanno pensato in una conferenza stampa organizzata ad hoc per presentare la piantagione Fabio Scaltritti, presidente della Comunità San Benedetto al Porto, Cesare Quaglia, portavoce di Assocanapa, Fabrizio Manca, medico veterinario, e i ragazzi di Zenzel, l'associazione acquese che nella comunità di Visone sta coltivando il terreno messo a disposizione dall'organizzazione fondata da Don Gallo, seminando non solamente canapa ma anche tantissime verdure in un "orto franco", completamente bio, nato con l'obiettivo di fornire prodotti sani da mangiare salvaguardando il terreno.
Per la cittadinanza l'appuntamento sarà invece il 28 giugno, proprio a Visone, per un "Festival della Canapa" che vedrà tantissimi spazi di approfondimento, discussione e sperimentazione, organizzati intorno all'aia della cascina di San Bendetto e direttamente nel campo di canapa, piantata qualche mese fa e che ora conta già piantine di 15 centimetri su una superficie totale di mezzo ettaro, piccola porzione dei mille ettari già coltivati in Italia.
"Per chi pensa che questa sia una novità - spiega Cesare Quaglia - ci teniamo a sottolineare invece che si tratta semmai di un ritorno alle origini. Fino al secolo scorso la canapa è stata fra le piante più coltivate dall'uomo, e anche in Piemonte e in provincia di Alessandria vanta una lunga tradizione. La canapa ha tantissime proprietà benefiche, dall'agricoltura (cresce con pochissimi accorgimenti e fa bene al terreno, aerandolo e lasciandolo molto più sano di tante colture intensive), all'abbigliamento (dove è possibile produrre tessuti traspiranti e leggeri, di prima qualità, dall'edilizia (principalmente come isolante) alla cucina (con semi ricchissimi di nutrienti naturali, dai quali è possibile ricavare, olio e farina, giusto per fare un esempio), senza dimentare le potenzialità straordinarie anche in altri settori, dagli aspetti medici a quelli più di frontiera, come la produzione di bio-plastiche senza l'utilizzo di petrolio".
La Comunità San Benedetto raccoglierà i prodotti della semina il prossimo settembre e anche in quella occasione verrà organizzato un evento popolare presso la Comunità.
"I semi raccolti saranno reimpiegati e in parte utilizzati per scopi alimentari, così come suggerito da Assocanapa che ringraziamo per l'aiuto e il sostegno" - ha raccontato Fabio Scaltritti. "La canapa viene demonizzata perché consente di ottenere risultati sorprendenti con una coltivazione diffusa, dove piccole realtà possono autoprodursi molti benefici. Questo dà fastidio a molte realtà e lobbies, prime fra tutte quelle farmaceutiche, dedite a combattere prodotti naturali che consentono alle persone malate di cancro o con dolori cronici di ottenere benefici, recuperare l'appetito e aumentare da subito la propria qualità di vita riducendo la quantità di farmaci acquistati, spesso costosissimi e gestiti in regime di monopolio. La canapa rende libere le persone e anche i territori, visto e considerato che porta benefici a tutta la filiera produttiva. Può essere una grande occasione di rilancio per l'Italia, così come sta già avvendendo in altri paesi europei che, comprese le potenzialità, ne stanno incentivando la coltivazione".
"Per quanto riguarda invece la cannabis utilizzata per uso ricreativo o ludico - ha concluso Scaltritti - riteniamo importante promuovere un uso responsabile della cannabis quando questa contiene THC in quantità più elevate: in questi casi suggeriamo sempre di abbandonare il mercato nero (che spesso è narcotraffico e narcomafie) dedicandosi alla coltivazione limitata e casalinga per uso personale (non è più un reato penale, a patto di possedere non più di qualche piantina).
Anche in questo caso l'autoproduzione è a nostro avviso ciò che renderà le persone libere e responsabili, permettendo di separare tutti i consumatori di cannabis dal mercato nero e dal contatto con altre sostanze.
Ci auguriamo che la Legge Italiana possa quindi cambiare nelle direzioni già indicate da interi paesi e stati sia Americani che Europei, e che nel giro di pochi anni si possa arrivare ad una diffusione responsabile, controllata e autogestita della cannabis e dei suoi derivati".
Il 28 Giugno si terrà a Visone il FESTIVAL DELLA CANAPA organizzato da Associazione ZENZEL, Assocanapa e Comunità San Benedetto e in quell'occasione sarà presente, tra gli altri, l'assessore Regionale all'Agricoltura, Giorgio Ferrero, che è anche un agricoltore e coltivatore, fra gli altri prodotti, anche della canapa industriale.
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