Sabato 28 ottobre alla Casa di Quartiere un incontro per conoscere la tecnica per massimizzare i vantaggi e ridurre o eliminare alcuni svantaggi di altri approcci produttivi
ALESSANDRIA - Molti non conoscono ancora l’acquaponica, un matrimonio tra l’acquacoltura e l’idroponica che valorizza le sinergie esistenti tra mondo vegetale e mondo animale per creare un ecosistema produttivo naturale, funzionante con meccanismi biologici ben definiti, con uno sguardo convinto all’innovazione sostenibile ma senza ricadere nelle criticità alimentari del passato (iperproduzione non sostenibile da un lato o sottoalimentazione delle popolazioni dall’altro), con un ricircolo pressoché totale della risorsa idrica.
Per una introduzione alla conoscenza di questa tecnica, nata per massimizzare i vantaggi e ridurre o eliminare alcuni svantaggi di altri approcci produttivi, appuntamento sabato 28 ottobre alla Casa di Quartiere di via Verona 95/116 a partire dalle 9. Si parlerà di impianti, processi biologici che li fanno funzionare, alcuni esempi di pesci allevati e di piante coltivate in Italia; analisi e controllo della qualità dell’acqua, avvio di un impianto, gestione di un impianto, lotta biologica a malattie e parassiti, esempio di business planning. Sarà anche illustrata l’esperienza del primo anno di attività dell’impianto didattico-sperimentale di Cascina Saetta (bene confiscato alle mafie a Bosco Marengo). Fine lavori prevista per le 12. La partecipazione è gratuita. La mattina di domenica 29 ottobre, possibilità di visita all’impianto di Bosco Marengo.
Progetto “Libera il bene”. In collaborazione con Fondazione Social e Acquacoltura Italia.
Per informazioni e iscrizioni: Associazione Parcival – Partecipazione Civica Alessandria
Email: parcival@alessandriascout.it
Mobile: 3347255822 – 3489242935
Acquaponica, fare l’orto allevando i pesci
Fare l’orto allevando pesci o allevare i pesci facendo l’orto! Ma cosa c’entrano i pesci con l’orto? Effettivamente fino a non molto tempo fa niente o quasi niente, ma con l’acquaponica vivono in simbiosi, ovvero vivono in rapporto strettissimo.
Per elencare quali siano tutti i vantaggi di questa innovativa tecnica di coltivazione, prenderò in prestito le parole scritte sul sito dell’Associazione Akuadulza, nata per promuovere l’acquaponica e i principi ad essa collegati, perché sicuramente più chiare e competenti delle mie.
- Ecco cinque buoni motivi per praticare l’acquaponica:
- 1 – il minore utilizzo di acqua, circa il 90% in meno, perchè viene fatta ricircolare sempre la stessa e la perdita con l’evaporazione è molto limitata;
- 2- le coltivazioni saranno libere da infestanti: gli ortaggi non dovranno competere con altri vegetali e noi non dovremo strappare erbacce, sarchiare il terreno, ecc…
- 3- non dovendo lavorare il terreno potremo tenere le piantine più vicine, aumentando la produttività per mq;
- 4- se sceglieremo di coltivare usando come substrato l’argilla espansa (anche i semenzai) non dovremo bagnare tutti i giorni o d’estate anche due volte al giorno;
- 5- le coltivazioni saranno “necessariamente biologiche”, almeno di non volere sterminare i poveri pesci con antiparassitari e concimi di sintesi. Anzi più che biologiche, perchè alcuni prodotti ammessi in agricoltura biologica, come ad esempio il piretro naturale, sono dannosi per i pesci.
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