Di Claudio Martinotti Doria
In questi giorni sono assillato da un pensiero prevalente, meglio definibile come dubbio.
Come si comporteranno le nostre Forze dell’Ordine e Armate quando la situazione degenererà ulteriormente?
A un anno di distanza dall’inizio della presunta emergenza pandemica, ormai sono emersi a livello istituzionale talmente tanti scandali, incompetenze, irresponsabilità, provvedimenti demenziali e distruttivi, contraddizioni, nonsense, mistificazioni, ecc., che non è possibile non siano emersi dubbi e inquietudini in ogni operatore della sicurezza, sia civile sia militare.
Non è possibile che non si siano resi conto che l’abuso che è in corso da un anno di DPCM (Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri) rappresenta una violazione costituzionale e che non hanno valore di legge ma sono solo atti amministrativi. Non è possibile che non si siano resi conto che con questi decreti illegittimi si è instaurata nel paese una dittatura oligarchica che ha azzerato i diritti e le libertà civili con l’alibi pretestuoso di una pseudo-pandemia, che sta inoltre, cosa ancor più grave, distruggendo il tessuto economico e non solo sociale del paese. Se finora sono fallite circa 400 mila imprese, nei prossimi mesi dobbiamo attenderci un’impennata di fallimenti e licenziamenti con milioni di disoccupati e persone senza reddito e senza risorse famigliari. Non prevedere queste conseguenze sarebbe un atto irresponsabile, da ignavi e pusillanimi. Cui prodest? E’ doveroso porsi questa domanda e cercare una risposta.
Non si tratta di negare l’esistenza del coronavirus ma di criticare oggettivamente una gestione dell’emergenza che stando ai pessimi risultati ottenuti probabilmente non si è posta l’esigenza di tutelare la salute della collettività ma gli interessi di gruppi di potere, di quella che è comunemente definita “classe dominante”, quella per intenderci che si raduna a Davos una volta all’anno e che ha ormai da tempo reso pubblici i suoi intenti, per cui non si tratta di complottismo, basta leggere i documenti e i testi che loro stessi hanno reso disponibili e ci si accorgerà che quanto accaduto corrisponde perfettamente coi loro desiderata ed era previsto.
Che non si tratti di una vera e incontestabile emergenza sanitaria credo sia ormai palese (ovviamente se ci s’informa a livello internazionale, consultando i dati statistici forniti e le ricerche scientifiche indipendenti, sia di altri paesi che di istituzioni autorevoli).
E’ anche dimostrato dal fatto che i mass media italiani (tutti posseduti dalla classe dominante) continuano a far da cassa di risonanza per mantenere alto il panico nella popolazione e legittimare la gestione emergenziale anche se ha fornito finora pessimi risultati e si è resa inattendibile, e continuano a insistere sui vaccini, pur essendosi ormai rivelati inutili se non dannosi, anziché sulla cura, soprattutto domiciliare, che sarebbe la vera soluzione al problema.
Dobbiamo desumere pertanto che non si vuole risolvere il problema ma piuttosto dilatarlo in modo che le misure liberticide diventino permanenti.
Quindi si tratta di una cambio di paradigma economico sociale e culturale, e non di una emergenza sanitaria vera e proprio, questa semmai è il pretesto che è stato utilizzato per attuare i loro piani, perché se qualcuno non l’avesse ancora capito, è stato tutto pianificato da tempo, non sono certo coincidenze o casualità. La vera sperimentazione in corso è il grado di sopportazione e sottomissione cui è disposta a sottostare la popolazione.
A questo punto torno alla mia domanda iniziale: cosa faranno le Forze dell’Ordine e Armate?
Rispetteranno la Costituzione Italiana e quindi il popolo o serviranno gli interessi dell’élite prestandosi come utili idioti per i loro scopi?
Perseguiteranno il popolo quando esasperato e impoverito scenderà in strada a protestare o lo affiancheranno nelle loro legittime richieste di ritorno alla democrazia e alla libertà?
Non porsi questi dilemmi significherebbe essersi già arresi all’insidiosa dittatura in corso e rinnegare i sacrifici di tutti coloro che tre generazioni fa hanno lottato e sparso il loro sangue per conquistare tali libertà per le generazioni successive. Sarebbe un atteggiamento che la nostra coscienza e la Storia non ci perdonerebbe mai.
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