Generalmente si ritiene che gli stati di piccole dimensioni
se la passino meglio dei grandi (luogo comune ormai consolidato ma anche in
parte giustificato), soprattutto se sono prettamente fondati sulle attività
finanziarie (i cosiddetti “paradisi fiscali”) e sul turismo d’élite. Ed in
effetti le cose in genere stanno così, vedasi ad esempio il Principato di
Monaco, il Principato di Andorra, il Principato del Liechtenstein, ecc., tanto
per citarne alcuni, sono tutti staterelli prosperi con un tenore di vita
elevatissimo e molto ambiti come meta residenziale e non solo turistica e
finanziaria. Abbiamo però un’eccezione, e temo non casualmente è da collocarsi
nell’ambito culturale e non solo geografico dell’italianità. Mi riferisco alla
Serenissima Repubblica di San Marino, che da quanto mi accingo a pubblicare
sotto dopo averlo prelevato da uno dei loro siti ufficiali, non gode certamente
di buona salute, anzi pare abbia fortissime analogie negative con la situazione
italiana, dalla corruzione e malcostume politico ai falsi in bilancio, recessione
e disoccupazione gravissima, ecc.. Una situazione disastrosa, FALLIMENTARE. Se
a questo aggiungiamo che l’unico altro stato tipicamente italiano (al di fuori
dei confini peninsulari) è l’Argentina, che è composta in prevalenza da immigrati
italiani ed è fallimentare anche questo, presentando la situazione economica e
politica più grave di tutta l’America latina, è legittimo porsi il dubbio se
sia solamente da attribuirsi a casualità che gli stati che potremmo definire
antropologicamente e culturalmente italiani siano destinati a fallire
miseramente, nonostante le ottime se non addirittura straordinarie premesse e
presupposti su cui poggiavano?
Per San Marino:
passi da gigante verso un baratro ... gigante
Riceviamo e Pubblichiamo
I PASSI DA GIGANTE
Il FMI
scrive che San Marino ha fatto “passi da gigante” e che nel 2015 il PIL
crescerà dell’1%. La stessa previsione che fece per il 2013 che invece si
è chiuso con una ulteriore perdita del 3,5%.
I passi da gigante hanno
dato 1.600 disoccupati ai quali vanno aggiunti tutti i cittadini che sono stati
costretti ad emigrare per mancanza di lavoro (158 nel 2013- 162 nel 2014);
hanno portato alla chiusura di quasi 2.000 imprese; ad un debito pubblico
superiore a 400 milioni con un bilancio falso che ha un disavanzo strutturale;
al sequestro dei Fondi Pensione presso le banche locali e a un consistente
passivo della gestione previdenziale; ad una perdita di PIL intorno al 35% dal
2008 ad oggi; a regali di importi superiori ai 100 milioni alle banche e ai
loro proprietari occulti; ad una perdita di circa 200 milioni sulle entrate
della monofase; a intrecci tra affari e politica, intermediazioni
istituzionali, nomine diplomatiche agghiaccianti a personaggi condannati o
ricercati; ad una questione morale gigantesca della quale sta emergendo la
punta dell’iceberg; a una lunga serie di irregolarità amministrative e
finanziarie di cui l’ultima è l’avvio di una gestione fuori bilancio per le
infrastrutture, con relativo debito.
CON QUESTI PASSI DA
GIGANTE FINIREMO IN UN BARATRO…..GIGANTE
Per San Marino
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