Gli USA da soli coprono oltre la metà delle spese militari mondiali (quasi mille miliardi di dollari), come informa l'articolo sottostante. Considerando i progressi tecnologici militari effettuati negli ultimi anni dai loro primari avversari: Russia e Cina, spendendo molto meno degli Usa e ottenendo mezzi (sia difensivi che offensivi) di maggiore efficacia e pericolosità, direi che gli USA questa enorme quantità di soldi li spendono piuttosto male, perlopiù per sostenere il loro mastodontico apparato militare con oltre 700 basi all'estero e centinaia in patria e diversi fronti bellici aperti contemporaneamente, oltre a diverse flotte sempre in movimento e in riparazione. Oltre ovviamente al sostegno ai loro interessi economico finanziari e monetari (dollaro docet) globali, puntando sull'anacronistica strategia dell'autoritarismo, con minacce, ricatti e intimidazioni, prepotenza unilaterale, ecc., gli affari all'Estero li fanno sempre con la protezione/minaccia delle forse armate. Modalità cui sono abituati e che reputano ancora valide e di successo, mentre ormai lasciano il tempo che trovano e che finiscono con lo stremare gli alleati-coloni che col tempo abbandoneranno il mantello protettivo americano, sempre più gravoso, poco efficiente e affidabile. Inoltre le 17 agenzie federali di intelligence americane sono in costante competizione e conflittualità tra loro e finiscono per fornire servizi approssimativi, contradditori e inaffidabili, dividendosi tra il governo e il deep state e altre formazioni più o meno occulte (non dimentichiamoci che gli USA sono stati costituiti da massoni ed è uno stato prevalentemente massone tuttora e vi sono inoltre milioni di cristiani sionisti i cui leader hanno ricchezze e poteri immensi). Finché potranno stampare (virtualmente) dollari a volontà, gli USA continueranno a fare danni come sono abituati, alimentando guerre all'infinito (finché c'è guerra c'è speranza, per loro), col concreto rischio di provocarne a breve qualcuna estesa, con un notevole raggio d'azione e ripercussioni planetarie, soprattutto quando Cina e Russia e altri paesi del BRICS e associati lasceranno il dollaro per passare ad una loro moneta, dotata magari di qualche forma di gold o silver standard, che la renderà estremamente appetibile e competitiva col dollaro, inducendo moltissime nazioni ad abbandonarlo, minando alle fondamente il potere opportunistico parassitario americano nel mondo. Credo sia questo il vero motivo per il quale il deep state degli USA prema così tanto per scatenare una guerra di livello mondiale, oltre che ovviamente per alimentare il loro gigantesco business bellico, essendo i principali azionisti dell'apparato industriale militare e della security, che costituisce la principale voce di spesa del bilancio USA.
Claudio Martinotti Doria
La locomotiva USA della spesa militare mondiale
La spesa militare mondiale – secondo le stime pubblicate dal
SIPRI il
29 aprile – ha superato i 1800 miliardi di dollari nel 2018, con un
aumento in termini reali del 76% rispetto al 1998. Secondo tale stima,
ogni minuto di spendono nel mondo circa 3,5 milioni di dollari in armi
ed eserciti. Al primo posto figurano gli Stati uniti con una spesa nel
2018 di 649 miliardi. Tale cifra rappresenta il budget del Pentagono,
comprensivo delle operazioni belliche all’estero, non però l’intera
spesa militare statunitense.
Si aggiungono infatti altre voci di carattere militare.
- Il Dipartimento per gli affari dei veterani, che si occupa dei
militari a riposo, ha avuto nel 2018 un budget di 180 miliardi di
dollari.
- La Comunità di intelligence, composta da 17 agenzie (tra cui la più
nota è la Cia), dichiara un budget di 81,5 miliardi, che però è solo la
punta dell’iceberg della spesa reale per operazioni segrete.
- Il Dipartimento per la sicurezza della patria ha speso nel 2018 70
miliardi, soprattutto per «proteggere con il servizio segreto la nostra
infrastruttura finanziaria e i nostri più alti leader».
- Il Dipartimento dell’Energia ha speso 14 miliardi, corrispondenti a
metà del suo budget, per mantenere e ammodernare l’arsenale nucleare.
Tenendo conto di queste e altre voci, la spesa militare degli Stati uniti ammonta, nel 2018, a circa 1000 miliardi di dollari.
La spesa militare è la principale causa del deficit federale, salito a
circa 1000 miliardi e in forte aumento. Insieme ad altri fattori, essa
fa lievitare il debito pubblico USA, salito nel 2019 a oltre 22000
miliardi di dollari, con interessi annui di 390 miliardi che
raddoppieranno nel 2025. Tale sistema si regge sulla egemonia del
dollaro, il cui valore è determinato non dalla reale capacità economica
statunitense, ma dal fatto che esso costituisce la principale moneta
delle riserve valutarie e dei prezzi internazionali delle materie prime.
Ciò permette alla Federal Reserve di stampare migliaia di miliardi di
dollari con cui viene finanziato il colossale debito pubblico USA
attraverso obbligazioni e altri titoli emessi dal Tesoro.
Poiché Cina, Russia e altri paesi mettono in discussione l’egemonia
del dollaro – e con essa l’ordine economico e politico dominato
dall’Occidente – gli Stati Uniti giocano sempre più la carta della
guerra, investendo il 25% del loro budget federale nella macchina
bellica più costosa del mondo. La spesa militare degli Stati Uniti
esercita un effetto trainante su quelle degli altri paesi, che restano
però a livelli molto inferiori.
- La spesa della Cina viene stimata dal SIPRI in 250 miliardi di dollari nel 2018, anche se la cifra ufficiale fornita da Pechino è di 175.
- La spesa della Russia viene stimata in 61 miliardi, oltre 10 volte
inferiore a quella USA (limitatamente al solo budget del Pentagono).
- Secondo le stesse sime, sette paesi della NATO – Usa, Francia, Gran
Bretagna, Germania, Italia, Canada e Turchia – contano complessivamente
circa la metà della spesa militare mondiale.
- La spesa militare italiana, salita nel 2018 dal 13° all’11° posto mondiale, è stimata dal SIPRI in 27,8 miliardi di dollari.
Viene così sostanzialmente confermata la stima, comprendente altre
voci oltre il bilancio della Difesa, che la spesa militare italiana
ammonta a 25 miliardi di euro annui in aumento. Ciò significa che, in un
anno, si spende già oggi a scopo militare l’equivalente (secondo le
previsioni) di quattro anni di reddito di cittadinanza.
Sulla scia degli USA, è ormai deciso un ulteriore forte aumento. Il
maggiore «reddito di cittadinanza» è ormai quello della guerra.
*****
Articolo a cura di Manlio Dinucci
Nessun commento:
Posta un commento