Travolti dal torrente Raganello in piena Undici morti e 5 dispersi nella tragedia
ore 12.30 - Trovati vivi tre giovani dispersi
Sono stati rintracciati, e sono in buone condizioni, tre giovani pugliesi di 21, 22 e 23 anni, che erano stati inseriti nella lista delle persone disperse dopo la piena del torrente Raganello. I tre si erano accampati in località Valle d’Impisa, una località a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un’amica che attraverso un post su twitter ha informato le forze dell’ordine dicendo «sono vivi».
ore 11.45 - Tra le vittime un soccorritore dell’hotel Rigopiano
Tra le vittime della tragedia del Raganello c’è una delle guide che accompagnavano gli escursionisti tra le gole della zona. Antonio De Rasis, 32 anni, volontario di protezione civile, non sposato, era stato tra i soccorritori intervenuti dopo la valanga che distrusse un albergo a Rigopiano.
«Sicuramente - ha detto il sindaco di Cerchiara Antonio Carlomagno - con la sua alta esperienza, nel contesto di questo dramma improvviso, avrà prestato e tentato di dare il massimo soccorso ai componenti del gruppo».
ore 11.30 - in ospedale quattro bambini, stanno bene
Nel reparto di pediatria dell’ospedale di Castrovillari sono ricoverati quattro bambini rimasti feriti ieri pomeriggio nella tragedia del torrente Raganello, due maschi e due femmine. Sono in buone condizioni, anche se la paura è stata tanta. Al loro fianco ci sono i familiari, ma nessuno ha voglia di parlare. Una dottoressa del reparto ha confermato che le condizioni dei feriti non destano preoccupazioni.
ore 10.35 - Sindaco di Civita:«coscienza pulita, aumentato fenomeno torrentismo»
«Negli ultimi anni è aumentato di molto nelle gole del Raganello il fenomeno del torrentismo». Lo ha detto il sindaco di Civita, Alessandro Tocci, commentando la tragedia avvenuta ieri. «È facile adesso - ha aggiunto Tocci - sparare nel mucchio e dire cosa bisognasse fare. Per parte mia, mi sento con la coscienza tranquilla, anche di più».
10.32 - Pm apre inchiesta, omicidio colposo
La Procura della Repubblica di Castrovillari per la tragedia del Raganello ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d’atti d’ufficio. Lo ha riferito il procuratore Eugenio Facciolla.
Al momento non è stata disposta l’autopsia sui corpi delle vittime.
«Il primo pensiero - ha detto Facciolla - è salvare più gente possibile e poi identificare le vittime. Nel pomeriggio valuteremo».
I corpi, comunque, presentano i traumi tipici del trascinamento in acqua.
ore 10.30 - Medico 118, episodio d’inaudita violenza
«Siamo stati tra i primi ad arrivare e ci siamo subito occupati delle persone ferite. Quello che posso dire è che si è trattato di un episodio di inaudita violenza». È la testimonianza di un medico del Suem 118 di Mormanno intervenuto nell’immediatezza della tragedia delle gole del Raganello.
«Abbiamo ricevuto una richiesta di soccorso - ha aggiunto il sanitario - e ci siamo immediatamente precipitati sul posto prestando le prime cure alle persone che erano state recuperate dalla zona del ponte del Diavolo. Dai racconti dei sopravvissuti, tutti in forte stato di shock, si è subito delineata la gravità di quanto accaduto».
ore 10.15 - testimone, “un disastro annunciato”
«Quello che è accaduto nelle gole del Raganello è un disastro annunciato. Questo posto era diventato un luna park. Non è possibile vedere bambini con infradito che si avventurano per i sentieri e donne con vestiti da spiaggia». Così Claudio, buon conoscitore e frequentatore abituale della zona, che è stato tra i primi a intervenire sui luoghi della tragedia.
«Abbiamo soccorso due ragazze napoletane - ha aggiunto Claudio - che erano riuscite a risalire. Erano in stato di shock e sono arrivate fino a noi scalze e con segni di tagli provocati dalle rocce. Hanno raccontato di una situazione “terrificante”».
aggiornamento delle 10 - bimba ferita era accanto a cadavere
È stata trovata vicino ad un cadavere, Chiara, la bambina di 8 anni salvata ieri dopo l’onda che ha investito un gruppo di escursionisti nelle Gole del Raganello. A riferirlo è stato il dirigente medico dell’elisoccorso regionale Calabria Pasquale Gagliardi, che l’ha soccorsa.
«Era semicosciente ma in evidente stato di choc. L’abbiamo trovata accanto ad un cadavere e da quello che ho saputo in seguito, quasi certamente i genitori sono tra le vittime», ha raccontato il soccorritore.
aggiornamento delle 7.27
Sono salite a 11 le vittime della tragedia delle Gole del Raganello in Calabria. Nella notte una delle persone rimaste ferite gravemente è deceduto nell’ospedale di Cosenza in conseguenza di un trauma toracico. Lo ha riferito il capo della Protezione civile della Regione Calabria, Carlo Tansi.
«I dispersi in questo momento - ha aggiunto Tansi - sono cinque e la difficoltà ad avere un quadro chiaro di chi manca all’appello è dovuta al fatto che gli escursionisti erano in gruppi sparsi. Molte segnalazioni sono pervenute nella notte al nostro numero verde. Tutte le vittime sono state identificate e, al momento, le persone ricoverate sono 11 e si trovano negli ospedali di Castrovillari quelli meno gravi e di Cosenza quelli più gravi (cinque) e uno a Rossano.
Le ricerche non si sono mai interrotte e sono andate avanti tutta la notte. Con la luce del giorno è più facile procedere». Le operazioni di ricerca, che vedono impegnati uomini e mezzi dei vigili del fuoco, della guardia di finanza e del soccorso alpino saranno spostate anche più a valle fino alla foce del torrente con il coinvolgimento della Capitaneria di porto perché c’è il timore che alcune persone siano finite a mare.
«Pensate - ha detto Tansi - che un corpo è stato trovato a distanza di cinque chilometri dal punto dell’alluvione».
La palestra comunale di Civita da ieri sera sta accogliendo le salme delle vittime che sono state tutte identificate. Una folla commossa si è raccolta davanti alla struttura dove si è svolto il riconoscimento da parte dei congiunti.
La cronaca, di Clemente Angotti
Sono dieci al momento i morti accertati - molti dei quali devono essere identificati - per l’ingrossamento del corso d’acqua che attraversa l’area. Per molte ore incerto il numero dei dispersi, tra i quali si teme la presenza di bambini. Poi, in serata, è giunta la Prefettura di Cosenza a dare un dato ufficiale: cinque, poi, purtroppo, sceso a tre dopo il ritrovamento di altri due cadaveri.
«Temiamo che il numero delle vittime - ha detto il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla che ha partecipato ad una riunione del Coc a Civita - sia destinato a crescere ma si tratta di una valutazione che facciamo sulla base di quello che si è verificato. Riteniamo che nella zona ci fossero più persone perché l’area in questo periodo è molto battuta. Ci appelliamo alla collaborazione di tutti». La protezione civile calabrese ha messo a disposizione il proprio numero verde 88222211 per segnalare eventuali dispersi.
Appena scattato l’allarme sul luogo del disastro sono arrivati uomini e mezzi della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, del Soccorso Alpino del Pollino, dei carabinieri forestali, guardia di finanza. Il centro abitato è stato stretto da un cordone. Ed è iniziata l’attesa.
Una parte degli escursionisti sorpresi dalla piena del torrente è riuscita a mettersi in salvo su alcuni scogli e a poco a poco sono stati recuperati. Tra di loro anche una bimba in ipotermia che è stato portata nell’ospedale di Cosenza con l’eliambulanza.
Angoscia e apprensione nella piazza del piccolo comune arberese nel cuore del Pollino davanti alla sede della società «Raganello tour» che aveva organizzato un escursione per 15 persone. Le ricerche di quanti ancora mancano all’appello proseguiranno per tutta la notte. Sono arrivate due torri faro che illumineranno a giorno la zona del Ponte del Diavolo, una delle mete più battute dagli escursionisti teatro di questa assurda disgrazia.
«Sono circa settanta - ha detto il Capo della Protezione civile della Regione Calabria Carlo Tansi - le unità impegnate a setacciare a tappeto l’area interessata da questa immane tragedia. La vera incognita - ha aggiunto - è costituita dal numero dei dispersi di cui al momento non si ha piena contezza. Quello che si sa è che le Gole a causa dell’acqua caduta copiosamente si sono saturate e hanno scaraventato le vittime anche a tre chilometri di distanza».
«Le ondate di piena nel torrente Raganello ci sono spesso d’inverno, ma non era mai capitato d’estate, quando il torrente è molto frequentato dai turisti», spiega Luca Franzese, responsabile del Soccorso Alpino della Calabria. Oggi, invece, afferma il soccorritore, l’ondata di piena è arrivata all’improvviso e il livello del torrente ha raggiunto «i due metri, due metri e mezzo. E - ricorda Franzese - era impossibile accorgersene perché in quel tratto non stava nemmeno piovendo».
Terribili le immagini che si sono presentate ai soccorritori. Due ragazze, forse campane, sono state le prime ad essere portate al sicuro. Avevano vestiti lacerati ed erano in forte stato di shock. Anche la bimba in ipotermia è stata messa in salvo e portato in ospedale. Il sindaco di Civita ha convocato il Coc in Comune. La notte è ancora lunga.
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