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Avevano anche un equipaggiamento da professionisti. Guanti per non
lasciare impronte, il flessibile e gli arnesi per trasformarlo in un martello
pneumatico, per smurare le casseforti. Due ricetrasmittenti, per parlarsi
attraverso quelle e non rischiare di essere localizzati con eventuali
cellulari. E una sorta di rilevatore di metallo, simile a quelli che vengono
utilizzati per trovare nei muri tubature e cavi elettrici, per scovare le
cassaforti. Anche spray urticanti, in caso fossero stati sorpresi da qualche
inquilino. Per assicurarsi la fuga. Infine una moto con la targa clonata da
quella di un’altra due ruote …. Estrapolato da Il Secolo XIX del 27 agosto 2018.
I
furti nelle abitazioni non avvengono per casualità. Italia paradiso dei ladri.
Di
Claudio Martinotti Doria
Quelli
sopradescritti sono tra i ladri meno attrezzati, anche se la lista
dell’attrezzatura riportata nell’articolo del Secolo XIX , da cui ho effettuato
l’estrapolazione, potrebbe sembrare piuttosto professionale e significativa.
Vi sono
bande di ladri professionisti che oltre alla cosiddetta chiave bulgara o
grimaldello bulgaro, che utilizzano per aprire le serrature di
sicurezza di vecchia concezione tecnica, dispongono dei più sofisticati
strumenti che la tecnologia metta a disposizione (tutto acquistabile on line),
come i rilevatori di allarmi e di telecamere attive, che sono dispositivi non
più grandi di un pacchetto di sigarette che puntati verso la telecamera ti
rivela subito se è vera e in funzione, per cui coloro che le mettono finte non
credano di ingannare i professionisti. Ma soprattutto dispongono di microtelecamere
che possono essere piazzate ovunque e con un discreto raggio di azione, cioè di
ricezione, per cui possono benissimo rimanere nascosti in qualche furgone o
postazione a centinaia di metri di distanza, se poi l’area è connessa al
wireless i problemi si riducono ulteriormente, potendo seguire le potenziali
vittime da distanze ben maggiori.
Raramente
le bande dotate di strumentazione elettronica vengono catturate ed è il motivo
per cui non si sente quasi mai di sequestri di tali dotazioni professionali in
mano ai ladri, ma non esiste altra spiegazione al fatto che ti entrino in casa
proprio nell’ora e mezza che tutta la famiglia si è dovuto assentare per un
emergenza (a parte gli abitudinari, quelli non costituiscono un problema).
Inoltre potrebbero disporre anche di microfoni amplificati direzionali, per
accertarsi che in casa non sia rimasto nessuno.
La gente
comune invece è sempre convinta che vi sia la mitica “talpa locale”,
secondo loro in ogni paese ci sarebbe una talpa, un informatore, che dovrebbe
essere molto ben informato su tutti gli abitanti, uno in pratica che non si
farebbe mai i cazzi propri e dovrebbe piazzarsi davanti a tutte le case col
taccuino per prendere appunti sulle abitudini di ogni famiglia, o che dovrebbe
essere talmente abile da far parlare le potenziali vittime sugli argomenti di
suo interesse, magari offrendo loro da bere superalcolici, e naturalmente
passerebbe inosservato, perché mai nessuno sa indicare chi potrebbe essere
questa fantomatica talpa locale.
Il grimaldello bulgaro è uno strumento che permette di ricostruire il profilo della chiave di una serratura a doppia mappa senza avere la chiave originale e senza smontare la serratura.
Nemmeno il
prete di paese di una volta poteva conoscere tutte le abitudini e i fatti di
ogni singola famiglia, figuriamoci ladri che vengono da fuori, spesso da molto
lontano. Secondo voi trovano subito una talpa in ogni borgo, per di più
eccezionalmente informata su quali famiglie colpire e quando? E’ molto più
probabile che la “talpa” sia interna alla famiglia, avendo rivelato in qualche
social network, per pavoneggiarsi con presunti amici e conoscenti, informazioni
delicate che avrebbero dovuto rimanere riservate. Quindi la talpa è spesso
involontaria, sprovveduta e ingenua, che per vanità fornisce informazioni
sensibili ai potenziali ladri, che attingono a piene mani dai social network
per individuare quali famiglie e case colpire andando a colpo sicuro. Eppure la
maggioranza delle persone, oltre alla famigerata talpa, imputa la
responsabilità del colpo a qualche sopralluogo o appostamento in loco da parte
di complici dei ladri. Secondo loro qualcuno si sarebbe piazzato per chissà
quanti giorni a sorvegliare la loro abitazione, riscendo a passare inosservato,
in paesi dove tutti quanti (o quasi) si fanno gli affari degli altri e
individuerebbero subito un estraneo con fare sospetto. Anche se poi non
chiamerebbero i carabinieri tempestivamente, ma semmai lo rivelerebbero
tardivamente in contesti inappropriati, essendo il senso civico a livelli
rasenti la suola delle scarpe. Altroché il controllo di vicinato!
E’ altresì
più logico e molto più probabile che, una volta individuata la casa, secondo i
loro criteri selettivi ed esperienza accumulata, oppure in base a informazioni
riservate, queste sì, ottenute da una talpa istituzionale magari inserita in
qualche ufficio fiscale, catastale, filiale di una banca, aziende di servizi,
ecc. dove raccogliere dati preziosi sulle case e i proprietari, poi piazzino
una telecamera in posizione strategica per qualche giorno per controllare i
movimenti e decidere il momento più propizio per fare il colpo. Tra l’altro
sono le stesse microcamere utilizzate per scopi scientifici, ad esempio per il
rilevamento della presenza e abitudini della fauna selvatica da parte di
zoologi e naturalisti. Quindi si tratta di apparecchi che possono essere
installati all’aperto e non temono gli agenti atmosferici e sono facilmente
mimetizzabili.
Microtelecamere facilmente acquistabili on line, di poco superiori al diametro di una sigaretta.
Le bande di
professionisti del furto nelle abitazioni, quelli cioè che ti ripuliscono di
tutto trovando ogni nascondiglio, anche il più remoto e inaccessibile e aprendo
qualsiasi cassaforte o armadio blindato, è difficile che debbano ricorrere ai
soliti metodi che spesso vengono citati per fare prevenzione e cercare di
sensibilizzare soprattutto gli anziani, rendendoli ancora più diffidenti e
asociali. Mi riferisco ai soliti consigli di non aprire a nessuno, anche se si
spacciano per addetti delle varie imprese fornitrici di servizi, tipo gas,
acqua, energia elettrica, poste, ecc., addirittura anche agenti in divisa, che
potrebbero essere falsi. Insomma inducono alla paranoia. In realtà costoro, che
ricorrono a tali trucchi abusati e logori, sono ladruncoli e truffatori,
tuttalpiù potranno sottrarti quello che è facilmente e rapidamente a portata di
mano, ma non sono certo coloro che ti perquisiranno casa meticolosamente
svuotandola di tutti i valori.
Sorvoliamo
poi sull’efficacia degli allarmi elettronici acustici. Almeno stando all’esperienza
ozzanese, località dove vivo e nella quale, in seguito alla sistematica attività dei ladri
che hanno già ripulito l’80% delle case del Lavello, quasi tutte le vittime
hanno installato un sistema di allarme, ovviamente solo dopo aver subito il
furto. Pare che tali allarmi, installati in fretta e furia, servano soltanto a
dare fastidio ai vicini, suonando in continuazione senza motivo. Probabilmente
per l’imbranatezza e smemoratezza dei proprietari che non sanno farli
funzionare e/o non ricordano di averlo messo in funzione o non li hanno fatti
tarare bene, per cui quando non sento suonare qualche allarme, mi preoccupo,
perché mi viene il sospetto che siano stati disattivati dai ladri in azione,
perché so per esperienza che fintanto che li sento suonare, significa che i
proprietari sono in casa … :-)
In
conclusione, il miglior complice dei ladri professionisti, oltre alla
tecnologia è la stupidità umana. La prevenzione migliore è inizialmente quella
di sostituire tutte le serrature, anche di sicurezza (se sono vecchiotte), con
serrature di ultima generazione, non scassinabili o apribili con il grimaldello
bulgaro, poi eventualmente piazzare allarmi che inviino in tempo reale le
immagini della casa al tuo smartphone ovunque ti trovi, per controllare se
l’allarme è motivato o è un falso allarme, evitando quelli acustici che non
servono a una mazza se non a infastidire i vicini. Altro consiglio utile è
dotarsi di un armadio blindato affidabile, molto più difficile da aprire e
soprattutto rimuovere rispetto a una cassaforte a muro, che spesso viene
asportata interamente o comunque aperta con discreta facilità.
Esistono anche armadi di sicurezza con doppia apertura, a combinazione e a chiave con serratura di sicurezza a cilindretto europeo (il grimaldello bulgaro è inefficace) e addirittura con una piccola cassaforte inserita e incollata all'interno, per cui aprire il tutto diventa impresa ardua.
Tra l’altro
dotarsi di un armadio blindato garantisce il risarcimento del danno subito da
parte dell’assicurazione, che conviene comunque stipulare, perché nessuno, per
quante precauzioni e accorgimenti possa adottare è esente dal rischio di furto.
Perché dipende sempre dalla professionalità di coloro che ti possono aver preso
di mira.
Infine, ma
questo dipende dalla politica legislativa, occorrerebbe che quando il ladro
viene catturato, e sappiamo che succede raramente, generalmente con la fedina
penale pulita (perché un professionista è difficile che si faccia beccare se
non per sfiga, infatti sono perlopiù incensurati), non venisse subito rimesso
in libertà in quanto rischia una condanna mite, ma si dovrebbero rendere le
pene più severe, prevedendo condanne a pene detentive certe e sufficientemente
deterrenti, oltre alla confisca di tutti i beni posseduti, perché si presume
siano frutto di attività illecite.
E’ ovvio
che, se un ladro rischia solo di sporcarsi la fedina penale ma è certo di
rimanere in libertà, non è motivato a desistere dal proseguire un’attività così
lucrativa e impunita, motivo per cui vengono in Italia a rubare anche dall’Estero,
proprio perché sanno di poter godere di un trattamento privilegiato.
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