La
corsa agli armamenti è all'apogeo, prima o poi li dovranno pur usare questi
nuovi sistemi d'arma …
di
Claudio Martinotti Doria
L’articolo
di Sputnik che vi allego e dal quale prendo spunto per le mie riflessioni,
riferisce del temibile missile ipersonico russo Tsirkon, di cui avevamo già
accennato in precedenti newsletter, da alcuni battezzato “anti-portaerei” in
quanto in grado di colpirle e distruggerle (come qualsiasi altro obiettivo nel
raggio di mille km), con scarsissime se non nulle possibilità di essere
intercettato dai sistemi di difesa, a causa della sua elevatissima velocità (si
stima dai 7 ai 10 mila km/h). Il nuovo e potenziato missile russo pare che sarà
installato a bordo di tutte le navi militari della flotta, compresi i
sottomarini e le difese costiere. L’articolista però non tiene conto, anche
perché finora si è saputo ben poco, della recente dotazione ancora sperimentale
ma già in fase di collaudo avanzata, dei cannoni laser ad alta energia e dei
cannoni elettromagnetici (di questi si sa ancora meno), di cui si stanno
dotando le Forze Armate degli USA, aeronautica e marina in primis. Dei cannoni
laser sappiamo che sono economici (ogni tiro costa come sparare con un’arma da
fuoco portatile, una frazione infinitesimale di quanto costa sparare con i
cannoni tradizionali per non dire poi dei missili), sono poco ingombranti
avendo le dimensioni di un telescopio (secondo la potenza), possono quindi
essere facilmente installati a bordo di ogni nave (sugli aerei militari hanno
rinunciato ad installarli perché pare che non diano risultati soddisfacenti),
sono silenziosi e precisi e si controllano facilmente da una console, come i
droni. Teoricamente i cannoni laser dovrebbero essere in grado di colpire anche
i missili ipersonici, in quanto i raggi fotonici che emette viaggiano alla
velocità della luce, quindi il colpo è istantaneo e preciso, ma non ci sono
ancora prove documentate di questa possibilità. Come sempre quando si tratta di
primeggiare in guerra la nostra civiltà fa passi da gigante, trasforma la
fantascienza in tecnologia bellica ordinaria, di uso quotidiano. Anzi ho
addirittura il legittimo sospetto che queste armi le abbiano concepite e
realizzate già da tempo e che le immettano in servizio secondo una tempistica
di opportunità strategica. Nel settore civile invece siamo ancora a livelli
primordiali, viaggiamo ancora in inquinanti scatole di latta su quattro ruote,
su strade disseminate di buche che sembrano trappole belliche, viviamo in case
energivore con scarsissima coibentazione, i servizi sanitari sono spesso da
terzo mondo, le scuole cadono a pezzi, le forze di polizia devono fare le collette
per pagare il pieno all’auto di servizio, i vigili del fuoco a volte non
dispongono neppure dei mezzi necessari per salvare vite umane durante un
incendio, ecc.. Ma non credo che sia un problema esclusivo della nostra epoca,
da sempre l’umanità non sa darsi le giuste priorità e progredisce
tecnologicamente solo durante le esperienze belliche, qualcuno lo definisce
progresso, ma è solo tecnologico e distruttivo, non ha niente a che vedere con
l’evoluzione culturale e spirituale cui l’umanità dovrebbe tendere, al
contrario contribuisce a regredire rendendoci sempre più incivili. Ma contro il
business della guerra non c’è nulla da fare, tutti i politici ed i burocrati si
adeguano servilmente, come dei colonizzati e schiavi del sistema di potere,
solo che da alcuni decenni non si tratta più di scontri diretti tra truppe sul
campo dove vengono temprate e misurate le qualità individuali, se non nelle
guerre regionali volutamente convenzionali, ma se dovesse esplodere un
conflitto di più vaste proporzioni, le battaglie si combatteranno tramite
postazioni di controllo remoto, consolle, super computer, sistemi satellitari,
hackeraggio, sabotaggio di installazioni strategiche civili e militari, ecc., e
basterà cliccare per distruggere unità navali, basi ed aeroporti militari,
postazioni missilistiche, interi quartieri urbani, centrali nucleari, dighe,
ponti, porti, ecc.. Non occorre ricorrere alle armi nucleari per far tornare
l’umanità all’età della pietra. L’apoteosi del delirio di onnipotenza è
imminente e di facile accesso, come assumere una droga.
Erede dei missili
sovietici: il razzo russo Tsirkon stravolgerà l'equilibrio negli oceani
© Foto: Ministry of defence of the Russian Federation
Recentemente nei
media occidentali è stata discussa attivamente una notizia allarmante per il
Pentagono: la Russia per prima al mondo ha testato con successo il missile
ipersonico navale 3M22 "Tsirkon", che nel breve periodo sarà a
disposizione degli armamenti delle forze navali russe.
La cosa più importante di questa situazione: la presenza di tali missili
rende senza senso l'esistenza dei sistemi di protezione delle navi, come
postazioni d'artiglieria, sistemi di difesa aerea e missilistica, riducendo
notevolmente l'efficienza dei gruppi d'attacco guidati dalle portaerei, che
rappresentano ancora oggi l'unità di combattimento principale e sono il segno
distintivo della potenza della Marina degli Stati Uniti nel mondo.
Secondo il Washington Times, il nuovo armamento russo è
un salto di qualità nella creazione di un'arma asimmetrica, in grado di
difendersi da un attacco nucleare. In questo contesto, secondo il giornale, il
sistema di difesa missilistica degli Stati Uniti diventa obsoleto.
All'orizzonte ci sarà la sostituzione dei "Kalibr" e
"Onyx" con il nuovo missile ipersonico 3M22 "Tsirkon". Con
l'arrivo di questa arma nell'arsenale delle forze navali russe, la situazione e
gli equilibri di forza nei mari cambieranno radicalmente.
L'esistenza dei classici sistemi d'artiglieria marini e
sistemi di difesa aerea navali generalmente non avrà più senso, dal momento che
la nuova velocità missile è tale che, come dicono gli esperti, è al di fuori
delle capacità operative.
La cosa peggiore per i potenziali avversari è che "Tsirkon" sarà a
disposizione secondo le previsioni non solo in grandi navi come
incrociatori e portaerei, ma anche di mezzi più piccoli. Questo significa che
la presenza di "Tsirkon" tra le armi della Marina russa ridurrà
drasticamente l'efficacia dei gruppi navali americani guidati dalle portaerei.
Questo discorso riguarda anche le portaerei più moderne come la "Gerald
Ford" e le sue navi d'accompagnamento.
Anche i loro sistemi di difesa, a lungo considerati
impenetrabili, non saranno in grado di resistere ai nuovi missili ipersonici
russi.
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