Quando mi hanno proposto di aderire non potevo
certo sottrarmi, considerando che sono stato il primo, e temo anche l’unico, a
condurre una decina di anni fa una ricerca sulle ACCADEMIE sorte nel
Monferrato, inteso come stato pre-unitario (dapprima Marchesato e poi Ducato), perlopiù
in epoca gonzaghesca, nel corso del ‘500 ed alcune sono state piuttosto
influenti culturalmente nelle loro epoca, imitate da altre poi diffusesi nei
territori contigui e non solo (tra gli altri pubblicato in sintesi su http://www.marchesimonferrato.com/web2007/_resources/18.pdf)
Da
tempo il termine “accademico” ha assunto purtroppo una connotazione negativa a
livello di percezione culturale popolare in quanto aggettivo riferito a coloro
che fanno parte dell’establishment, della cultura mainstream, asservita ai
poteri dominanti e propugnatrice di una cultura addomestica e spesso fuorviante
e mistificatoria. Non è questo il caso, perché gli amici e colleghi costituendi
questa nuova accademia sono intellettuali,
filosofi e gnostici assolutamente anticonvenzionali ed anticonformisti, da
sempre distintesi per aver esposto pensieri e contenuti non allineati al pensiero
dominante, mediatico e massificato.
Nel
Rinascimento ed nella prima Età Moderna le accademie erano tutt’altra cosa. Se
è vero che perlopiù non erano certo rivoluzionarie ma sottomesse al potere
aristocratico e composte anche da membri della nobiltà, erano comunque fucine
di idee e talenti non propriamente convenzionali, che ricercavano nuovi
percorsi e si ripromettevano di far accedere alla cultura anche le classi
solitamente escluse ma dotate di potenzialità, condividendo con loro
maieuticamente il frutto delle loro ricerche, se non erano propriamente
popolari erano comunque aperte al contributo di molti ed i suoi componenti si
mettevano in gioco pubblicamente, esponendosi in prima persona.
In
quanto al motto adottato da questa nuova accademia, che reputo molto bello,
tutte le accademie lo avevano oltre a quello personale di ogni singolo membro, anche
se personalmente dovrei prudentemente mettere in guardia, in quanto a ricercare la Madre Antica (Dea o Grande Madre, per la quale sarebbe meglio utilizzare il plurale, in quanto erano una moltitudine in tutte le epoche e latitudini), si
potrebbe scoprire che erano OGM, cioè donne
particolarmente selezionate per essere inseminate con innesti di ingegneria
genetica “aliena” per produrre homo sapiens particolarmente intelligenti ed
evoluti, come gli “adam” et similia citati
nelle antiche scritture di tutti i continenti (non mi riferisco solo ai cosiddetti
“libri sacri”, ma anche ai poemi e testi considerati “mitologici”) … Ma questa
è un’altra storia, cui si dovrà prima o poi pervenire
Simili
iniziative andrebbero accolte con entusiasmo e forte interesse, come un segnale
di rinnovamento e coraggio, particolarmente in questa epoca così disastrata,
soprattutto dal punto di vista culturale, spirituale e sociale.
Claudio Martinotti Doria
UN'ACCADEMIA "ALTERNATIVA"
Antiquam Exquirite Matrem: “Cercate l’antica madre nella terra degli avi" è il motto della nuova "Accademia Adriatica di Filosofia Nuova Italia”. Un “atto d’amore” a 360 gradi verso il nostro Paese, affetto da un decadente abbrivio culturale
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