Di
Claudio Martinotti Doria
Occorre
premettere subito che l’accoppiata Monti Fornero non deve fungere da comodo
capro espiatorio limitando a loro il giusto risentimento covato in questi anni,
perché loro sono solo strumenti dell’alta finanza, cioè mercenari molto ben
remunerati e ricchi di privilegi, ma sono solo esecutori, non valorizziamoli
per nulla, sono solo maggiordomi (Monti) e camerieri (Fornero) in livrea, il
primo in servizio permanente effettivo e la seconda occasionale, a chiamata.
L’alta
finanza internazionale, cui la classe politica è interamente sottomessa, sta
sempre più procedendo nel piano di eliminare la classe media, ultimo ostacolo
socioculturale ai loro piani di totale omologazione consumistica e
schiavizzazione culturale dell’umanità. Non pensate al complottismo, non centra
niente, è solo un percorso obbligato per le scelte fatte in precedenza, di
eliminare l’economia reale basata sul denaro vero (oro e argento, cioè gold
standard, di cui vi rammento l’ultimo residuo è stato eliminato da Nixon il 15
agosto 1971 rendendo il dollaro libero da costrizioni e quindi moltiplicabile
all’infinito senza vincoli), per sostituirlo con quello contraffatto di carta
(senza limiti e garanzie) e stampabile a volontà di Lor Signori (i politici
hanno delegato i banchieri di questo gravoso compito), creandolo anche
virtualmente. Il 99,9% del denaro circolante è ormai virtuale, sotto forma
soprattutto di “derivati” et similia, vera e propria spazzatura, cioè truffe
simili allo schema di Ponzi, e QE, Quantitative Easing, cui ormai tutte le
banche centrali al mondo si stanno adeguando e che porterà inevitabilmente ad
un sempre maggiore perdita di potere d’acquisto del denaro, una specie di tassa
occulta).
Quindi
aspettatevi prima o poi, più prima che poi, un collasso sistemico (epocale)
finanziario e monetario, alcuni economisti non mainstream (cioè non
addomesticati ed asserviti, che sono una esigua minoranza, mai intervistata dai
mass media) lo prevedono già nel corso del 2016.
La
miccia può essere un evento qualsiasi che induce una precipitazione repentina
degli eventi: una guerra, un cataclisma, l’esplosione dell’ennesima bolla, un
crack mastodontico, un crollo di borsa, un tumulto civile molto esteso, ecc..
Qualcosa che partendo come al solito da una regione (seppur estesa) si propaghi
ovunque, come nel 1929 ma con molte aggravanti dovute ai progressi tecnologici
fatti da allora e che non giovano affatto in questo contesto, semmai aggravano
la crisi nelle sue ripercussioni e rapidità di propagazione ed
intensificazione. I governi saranno assolutamente impotenti e patetici nei modi
risibili di cercar di porvi rimedio, totalmente inadeguati ed impreparati, che
aggraveranno la situazione anziché limitare i danni.
Ma
dopo queste splendide prospettive torniamo al tema centrale del titolo ed anche
più localistico, in quanto riguarda esclusivamente la nostra italietta
provinciale e moralmente corrotta ed ancora ignara del destino che l’attende.
Se
anche solo la Fornero avesse arrecato come danno lo slittamento in avanti di
sei anni dell’età pensionistica, già di per sé basterebbe per maledirla
ripetutamente, per il fatto che in nessun altro paese al mondo è avvenuta una
riforma così drastica, repentina e penalizzante, senza adeguate contromisure
sociali di alleggerimento delle ripercussioni, una sorta di ammortizzatore
sociale e di risarcimento dei danni subiti.
Analizziamo
anche solo sommariamente le altre ripercussioni, che non sono mica robetta da
ridere:
- -
Ha
dato mandato all’Inps di variare le modalità di calcolo dell’ammontare
pensionistico, ovviamente penalizzando sempre più gli aventi diritto, sono
sempre più numerose le persone che conosco che andate da poco in pensione mi
riferiscono di aver subito una decurtazione della pensione mediamente del 20-30
per cento ma anche di più rispetto al metodo precedente di cui avevano ricevuto
una proiezione dal patronato, o altre che hanno rinunciato ad andare in
pensione perché sarebbero stati troppo penalizzati rispetto alle aspettative
precedenti … Nella realtà si traduce in una peggiore qualità della vita, con
sempre maggiori rinunce e depauperamento delle famiglie e danneggiamento
dell’economia complessiva.
- - Ha
praticamente spazzato via i cosiddetti diritti acquisiti, compiendo una
gravissima sperequazione perché lo ha fatto solo per alcune categorie sociali e
non per tutte e senza effetto retroattivo, il ché rappresenta una palese
ingiustizia sociale che discrimina per motivi anagrafici oltre che per censo (i
politici e pubblici funzionari sono sempre esentati e privilegiati)
- -
Ha
vanificato in un colpo tutti i versamenti contributivi volontari che erano
finalizzati col vecchio metodo contributivo ad anticipare l’erogazione della
pensione, che spostandola per tutti a 66,7 anni di età non sono più serviti a
nulla, come fossero stati buttati dalla finestra, anzi peggio, perché qualcuno
avrebbe potuto raccoglierli magari avendone bisogno, in questo caso sono stati
fagocitati da un carrozzone di cui non sappiamo che utilizzo faranno
(continueranno a pagare le pensioni baby? Le super pensioni dei politici e
dirigenti pubblici?). Ed i contributi volontari non sono restituibili nel
nostro paese, come fossero una tassa, negli altri paesi europei non è così,
forse perché hanno più rispetto verso l’utenza ed i cittadini in genere.
- - Non
ha minimamente tenuto conto di quella consistente categoria sociale che per
motivi anagrafici e di crisi economica in corso già da anni sarebbe stata
particolarmente penalizzata dalla sua riforma: gli ultra55enni, e non mi
riferisco solo agli esodati, termine spurio e fuorviante che generalmente si
riferisce agli ex dipendenti prossimi alla pensione, e che più correttamente
dovrebbe riferirsi a tutti coloro che sono rimasti senza lavoro e senza pensione,
siano ex dipendenti o lavoratori autonomi (che non sono solo gli impiantisti o
i professionisti, ma tutti i precari con partita iva ed i collaboratori), e
quindi non quei pochi conteggiati e poi riconteggiati di cui i media hanno
fatto da cassa di risonanza, come fossero le sole vittime della Sora Fornero,
stimate solo alla fine di interminabili ed improbabili conteggi in circa 350
mila (ricordate che inizialmente la Sora Fornero accennava a solo 50 mila?). In
realtà sono molte di più le vittime, sono in pratica tutti gli ultra55enni
senza lavoro e senza pensione. Non sanno neppure contarli. Solo che prima della
riforma Fornero, pur essendo senza lavoro, qualche anno potevano tirare avanti
attingendo ai propri risparmi e alle riserve famigliari, in attesa della
pensione, ora non più, perché l’aggiunta di sei anni è eccessiva, l’attesa è
troppo lunga, e non devo essere io a dirvi che a quell’età non si trova più
lavoro, lo dicono le statistiche, il 90 per cento dei disoccupati anziani
rimane tale fino alla pensione, e grazie alla riforma Fornero hanno molte più
possibilità di morire prima di riceverla … anche solo per lo stress aggiuntivo.
- Ha
di colpo reso più povere milioni di famiglie sia in termini di prospettive e
pianificazioni famigliari alterate, ma soprattutto di accesso al credito. A
questo non ha pensato nessuno, mai letto nulla in proposito sui media, ma se
non hai la pensione e non hai più un lavoro dopo i 55 e devi attendere i 66,7
anni per avere la pensione, di cosa vivi? E se anche sei proprietario di un
immobile e chiedi un mutuo per tirare avanti, IL MUTUO NON TI VIENE CONCESSO
perché non hai i requisiti minimi imposti dalla Banca d’Italia, e la banca cui
ci si rivolge, la richiesta di mutuo non solo non l’accoglie ma non porta
avanti neppure l’istanza iniziale, non passi neppure il primo colloquio col
funzionario. E questa è una ripercussione della Fornero di cui nessuno ancora
si è reso conto. E se qualcuno fosse informato dei recenti nuovi “prodotti e
servizi” sostitutivi del tradizionale mutuo, come il Prestito Vitalizio
Ipotecario, vi anticipo che sono tutte fregature, i tassi sono mooolto più alti
dei mutui ipotecari, le somme erogate sono mooolto più basse, e pertanto se mai
qualcuno che possiede un immobile vi ricorresse per tirare avanti fino
all’erogazione della pensione, sappia che quando e se ci arriverà a quel punto
si è ormai giocato la casa, fagocitata dalla banca. Niente più eredità da
lasciare ai figli, nipoti, ecc.. E sappiate che non sono circostanze casuali,
ma pianificate dall’alto.
La
Fornero avrebbe fatto molto meglio, con maggior coraggio e minore ipocrisia ad
imporre di colpo il sistema contributivo per tutti, avrebbe fatto meno danni,
purché concedesse il diritto di andare in pensione come era previsto in
precedenza, avrebbe fatto ugualmente risparmiare soldi all’Inps penalizzando
meno i cittadini. Adesso sono li che se la menano sulla flessibilità in uscita,
sulle penali da applicare, sulle salvaguardie agliesodati, ecc., tutto
cazzeggio per confondere le idee e simulare di volersi occupare del problema
dei danni arrecati dalla riforma Fornero. Danni che derivano soprattutto
dall’insipienza della nostra classe politica che abituata ai privilegi e
vivendo troppo distaccata dalla realtà della massa sociale, non ne conosce la
reale situazione, vivendo ormai da troppo tempo in una dimensione mediatica
virtuale artatamente contraffatta.
E
noi che abbiamo patito e capito tutto questo dobbiamo pure sopportare il
continuo cazzeggio politico mediatico quotidiano?
Quanto
pensate possa durare ancora tutto questo teatrino della politica? Prima che la
realtà si riveli in tutta la sua gravità ed un’ondata di tumulti sociali spazzi
via questa situazione? Come scritto in precedenza basterà una miccia qualsiasi,
un innesco. Non occorre essere dei profeti per prevederlo!
-
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