Monti attacca Grillo, ma per gli Usa Beppe è interlocutore credibile
Fonte: L'Indipendenza, Quotidiano on line http://www.lindipendenza.com
L’allora ambasciatore americano in Italia, il repubblicano Ronald Spogli, il 4 aprile del 2008 inviò un telegramma all’allora segretario di Stato Condoleeza Rice per riferire di un pranzo con Beppe Grillo. Il documento è stato pubblicato da La Stampa, che ha potuto visionare gli archivi Usa. Nel documento Spogli mette in evidenza il contrasto tra Grillo e quelli che lui ritiene i ”nostri interlocutori tradizionali su economia, politica e in particolare sulla corruzione” e definisce il comico genovese come “un ex comico politicamente schietto che ha ottenuto una celebrità mondiale scorticando ogni giorno i politici italiani sul suo blog e organizzando con successo una manifestazione contro la corruzione nel governo alla quale lo scorso autunno hanno partecipato oltre 150 mila persone”. “E’ brusco, perfino profano, ma le sue accuse dirette e spesso taglienti risaltano al contrasto con le analisi timide e indirette sulla corruzione che vengono dal mondo politico italiano… Capace di galvanizzare una parte dell’opinione pubblica in genere silenziosa, convogliando la rabbia degli italiani verso la corruzione governativa più radicata e l’incapacità dell’élites di migliorare le condizioni del Paese… Ha creato un foro alternativo di discussione su questioni che non vengono affrontate dai maggiori media”.
Il documento riporta in particolare il giudizio espresso da Grillo riguardo la situazione politica del nostro Paese : “Tutti i partiti e politici italiani sono illegittimi”, che siano di “centro, destra o sinistra”, perché “arresti, indagini e conflitti di interessi li rendono incapaci o inadatti” senza contare che il sistema elettorale “basato sulle liste impedisce ai cittadini di scegliere chi votare”. Scrive ancora Spogli: “È un eccentrico, si appella agli oppressi d’Italia e così riesce a portare nelle piazze centinaia di migliaia di persone per protestare contro l’ordine costituito”. Insomma, Spogli lo ritiene “interlocutore credibile” e lo presenta come una persona dotata di grandi capacità di comprensione del sistema politico italiano, oltre alla sua innegabile forza di attrazione nel denunciare la corruzione. Di fatto, la conclusione di Spogli è una promozione per Grillo: “Alcune delle sue idee sono utopiche e irrealistiche, ma nonostante l’incoerenza della filosofia politica, la sua prospettiva dà voce a una parte dell’opinione pubblica che non trova espressione altrove. La sua unica miscela di humour aggressivo sostenuto da statistiche e ricerche giuste quanto basta, ne fa un interlocutore credibile sul sistema politico italiano”.
Alla luce di ciò, mentre la campagna elettorale è ormai tutta incentrata sugli attacchi personali, tutti i big della politica vedono solo ora la forza di Grillo. Infatti, Monti, che non è certamente un politico, si accorge solo adesso dei suoi errori ma soprattutto, si è accorto che aver imbarcato nella coalizione Casini e Fini non è stata una scelta giusta. In sostanza, il premier uscente è in preda al panico e che fa? Attacca di petto Grillo e lo accusa di voler portare l’Italia nelle stesse condizioni in cui è oggi la Grecia ma, così facendo, commette gli stessi errori che commisero in passato i partiti tradizionali con la Lega che, grazie agli attacchi continui subiti, ogni giorno aumentava il proprio consenso. Sarà anche un caso, ma visto che ad attaccare Grillo ci pensa Monti, Berlusconi e Bersani si fregano le mani in quanto consapevoli che sarà sempre Monti a rimetterci.
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