I nostri politici non hanno nulla da dire, sono aridi, privi di idee, programmi, capacità,
prospettive, motivazioni che non siano venali, sono pieni di sé, autoreferenziali, sono intrisi di protervia ed
ignoranza. E' inevitabile che insultino gli avversari e gli elettori, non avendo argomenti validi da
proporre
Adesso sono terrorizzati dal movimento di Grillo, perché sanno che il 90 per cento di loro rimarrà senza le rendite da posizione che avevano in precedenza ...
Ringraziamo Grillo ed i suoi se molte centinaia di
migliaia di giovani sono ancora rimasti in questo paese, altrimenti destinato
alla desertificazione delle intelligenze e dei talenti, ed inoltre, pochi
politici lo hanno capito, il M5S ha evitato la deriva violenta ed autoritaria del paese,
come sta accadendo in Grecia, dove Alba Dorata distribuisce cibo alla
popolazione affamata e soddisfa i desideri viscerali e pregiudiziali, ed alle
prossime elezioni prenderà un valanga di voti
.. Quanti conflitti sociali ha evitato il M5S?.
di Massimo Fini - 19/02/2013
Fonte: Arianna Editrice
http://www.ariannaeditrice.it
Man
mano che ci si avvicina alla data delle elezioni i rappresentanti dei
partiti, che per settimane hanno passeggiato in tutti i talk show senza
farne mai cenno se non con riferimenti generici al 'populismo' e
all''antipolitica', ma guardandosi bene dal nominarlo, e i giornali
legati al sistema, cioè quasi tutti, si accorgono che esiste 'anche'
Beppe Grillo. Dopo mesi di un prudente silenzio il Corriere gli ha
dedicato, oltre a un editoriale di Pierluigi Battista, contorto e
ambiguo come quasi tutto cio' che scrive Battista (o Giuliano Ferrara),
due intere pagine all'interno del giornale dove si viene a sapere, fra
l'altro, che il Movimento 5 Stelle raccoglie il 30% dei consensi fra i
giovani dai 18 ai 23 anni. Anche nei talk show più ossequiosi al
Potere, tipo 'Porta a Porta', non ci si puo' più esimere dal parlare di
Grillo.
Questa
improvvisa attenzione dice che i partiti hanno una fifa blu, temono
che i loro piani abbiano fatto i conti senza l'oste. E lo coprono di
insulti e anche questo è un segno di paura. Da sinistra gli danno del
'fascista' (Luigi Manconi), dal centro dello 'sfascista' (Mario Monti), a
destra hanno scoperto che è un pericoloso comunista
(Berlusconi:«Abbiamo scoperto che moltissimi dei suoi candidati vengono
dai centri sociali e dai No Tav»). Ma le accuse più ricorrenti sono,
naturalmente, quelle di 'populismo', di 'antipolitica', di 'dispotismo'
all'interno del suo movimento. Che cosa sia il 'populismo' io, lo
confesso, non l'ho mai ben capito. Il Palazzi lo definisce
«atteggiamento genericamente democratico e socialista, senza solide basi
dottrinali». Mi piacerebbe sapere quale partito ha oggi «solide basi
dottrinali». Il Pdl del «delinquente naturale» Berlusconi (cosi' lo ha
definito la sentenza del Tribunale di Milano sui diritti Mediaset)? Il
Pd dove c'è tutto e il suo contrario? Il neopartito dell'ex magistrato
Ingroia? Il micropartito Fratelli d'Italia dell'inguardabile La Russa?
Battersi contro costoro e affini, e i loro vassalli, valvassini e
valvassori, fra cui ci sono i nove decimi del giornalismo italiano, che
hanno semidistrutto, economicamente, socialmente e moralmente, il
nostro Paese in trent'anni di malefatte di ogni genere, non è
'antipolitica', è, al contrario, fare politica contro 'questa'
politica. Infine il 'dispotismo' è necessario a un movimento
rivoluzionario allo stato nascente, quale quello di Beppe Grillo è sia
pur con modalità pacifiche. I partiti, invece di demonizzarlo,
dovrebbero dire grazie a Grillo. Per almeno due motivi. Perchè senza 5
Stelle ci sarebbe un'astensione che sfiora il 70% e risulterebbe
evidente che due italiani su tre non credono più alla truffa della
democrazia rappresentativa. Ma soprattutto Grillo convoglia nel suo
movimento, in qualche modo istituzionalizzandola e innocuizzandola, una
rabbia montante che potrebbe esplodere, in qualsiasi momento, nelle
forme più violente.
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