La speranza è sempre l’ultima a morire.
Di Claudio Martinotti Doria
Un popolo che non conosce e difende la propria Costituzione e rinuncia ai propri diritti e alla propria libertà non è un popolo ma un gregge di pecore belanti e inconsapevoli che prima o poi saranno portate al macello. Molti dicono che l’Italia sia ormai divisa in due grandi gruppi sociali, personalmente ritengo che le divisioni siano almeno tre:
- quelli totalmente disinformati e manipolati che attingono ai media mainstream e non hanno altri punti di riferimento (homo videns demens, la maggioranza);
- quelli che s’informano da diversi canali e fonti, sapendo ancora leggere e scrivere, analizzare e criticare, e diffidano della narrativa dominante considerandola ingannevole e fuorviante;
- quelli che sono abituati al parassitismo e all’opportunismo, che procedono con la loro proverbiale ambiguità facendo scelte di volta in volta differenti secondo quello che presumono convenga loro, totalmente inaffidabili e meschini, pronti a rinnegare o inneggiare secondo come tira il vento.
Tali divisioni non sono nette, in quanto i primi e i terzi possono coincidere o quantomeno convergere temporaneamente, e sicuramente insieme costituiscono la stragrande maggioranza degli italiani.
Se avete dei dubbi che la situazione sia come ho descritto basta guardarvi in giro mentre uscite di casa. Vedrete quanti portano ancora all’aperto la “museruola”, perché dicono che si sentono più sicuri. Sicuri da ché? Non sanno neppure di cosa stanno parlando, portano la museruola in quanto simbolicamente proprio di museruola si tratta per loro, hanno bisogno di padroni che dicano loro cosa fare, perché non sanno cosa sia la libertà e cosa farne, così come non sanno cosa sia un virus e che nessuna mascherina al mondo è in grado di fermarlo. Anzi, portando sempre la mascherina aumenteranno le possibilità di ammalarsi.
Il terzo gruppo sociale che ho sopra descritto, la mascherina la metteranno solo quando incontreranno uomini in divisa, proprio come rallentano in auto quando incontrano una pattuglia di polizia o di carabinieri.
L’unica speranza per questo paese è costituita dal secondo gruppo, minoritario ma ancora determinante, in grado di cambiare la situazione se solo evitasse di cadere nella millenaria trappola del “divide et impera”, che fa il gioco dell’élite dominante e degli stolti e utili idioti al loro servizio, consapevoli o meno che siano.
A questo punto dobbiamo solo domandarci cosa ci riserverà l’élite nei prossimi mesi. Un nuovo virus prodotto nei loro numerosi laboratori di armi biologiche? Magari un virus che farà cascare i denti? Così sarebbe il turno dei dentisti di sostituire i virologi come star nei mass media. Una simile scelta renderebbe difficoltoso il nutrimento e si avvantaggerebbero le industrie alimentari di omogeneizzati. In ogni caso qualcuno trarrebbe vantaggio dalla situazione, come sempre.
Ecco perché la speranza è sempre l’ultima a morire.
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