In questo inizio anno e nel pieno proseguo del lockdown ritengo sia doveroso da parte mia rivolgere almeno un tenue pensiero a una categoria sociale non solo trascurata ma addirittura ignorata dai buonisti piddini e opportunisti cinque stelline e in generale dall’establishment del politically correct: i vampiri.
Temo nessuno ci abbia mai pensato finora, ma è la categoria sociale, per quanto numericamente insignificante e minoritaria, maggiormente penalizzata dai vari lockdown che si sono succeduti e soprattutto dalle contromisure di sicurezza sanitaria che sono state adottate a livello istituzionale.
Premetto subito per anticipare gli scettici oltranzisti che saranno tentati di deridermi, che i vampiri devono esistere per forza perché sono presenti in tutte le salse e a ritmi ossessivi, in tutti i film, serie tv, pubblicazioni, addirittura in molti documenti storici di alcuni governi dell’area balcanica e austriaca, sette e ottocentesca, ecc., e quindi qualche fondamento di verità ci deve pur essere.
Sti poveracci di vampiri, di cui nessuno si preoccupa, da parecchi mesi sono ridotti all’anoressia forzata, a una lenta e inesorabile consunzione, non potranno morire (essendo teoricamente immortali) ma di questo passo rischiano di diventare pelle e ossa e di far ancora più paura del solito.
Faccio qualche esempio per far capire quale sia la loro attuale sofferenza psicofisica, di quanto sia grave la loro situazione, come siano emarginati, isolati e resi impotenti, senza alcuno scampo.
Non possono entrare in molti locali pubblici perché hanno installato le lampade UV per la loro efficacia contro i microorganismi patogeni. Per loro i raggi UV sono letali. Non possono recarsi a fare spese trascorrere il tempo nei centri commerciali, supermercati, outlet, ecc., perché ti misurano la temperatura e loro risulterebbero alla pari dei surgelati e desterebbero allarme attirando l’attenzione. ed avrebbero estrema difficoltà a giustificarsi. Dire che hanno preso freddo o siano semplicemente “raffreddati” non credo possa bastare …
Non possono più nutrirsi in alcun modo, neppure moderatamente come facevano in precedenza, neppure con surrogati del sangue, con il coprifuoco e con tutti i limiti alla mobilità e movimentazione, non trovano più nessuno e più nulla in circolazione, soprattutto di notte. Le caccie notturne sono ormai solo un pallido ricordo dei bei tempi andati, il grande reset ha colpito anche loro, che evidentemente seppur immortali non possiedono il dono dell’onniscienza e della preveggenza. Così come sono ormai un ricordo i rave party, i concerti e tutti quegli eventi che provocavano enormi assembramenti con migliaia di persone in delirio o quantomeno in stato confusionale e/o di elevata eccitazione, dove le vittime potevano essere facilmente avvicinabili e strumentalizzabili per i loro scopi, senza che nessuno se ne accorgesse, senza destare alcun allarme.
Potrei proseguire a lungo a elencare i molteplici modi in cui i vampiri sono stati penalizzati dalla gestione della pandemia (secondo l’OMS) da COVID-19, ma credo di aver fornito l’idea della gravità della situazione per la loro specie.
Spero che l’establishment, buonista e paternalista, ecologista e politically correct, che fornisce un reddito agli immigrati clandestini (che non sono affatto profughi di guerra o rifugiati politici), possa occuparsi anche dei vampiri fornendo loro un “sangue di cittadinanza”. Spero altresì che possano destare l’interesse dei “gretini” (seguaci della dea scandinava Greta) o quantomeno del WWF che potrebbe inserirli tra le specie protette a rischio di estinzione.
Un caro saluto a tutti
Claudio Martinotti Doria
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