intensi lavori parlamentari ...
di Claudio Martinotti Doria
Temo che il politically correct e il buonismo ipocrita che imperversa da anni abbia “contagiato” chiunque, anche gli scettici e i diffidenti che sospettavano fin dall'inizio fosse una tattica politica e socioculturale per condizionare le masse ai loro scopi occulti (seppur ormai svelati). Lo temo perché, non solo io ma moltissimi amici e conoscenti fino a pochissimo tempo fa (e molti proseguono tuttora), eravamo propensi a essere compassionevoli nei confronti di coloro che manifestavano ignoranza, i quali con arroganza ci tacciavano di essere complottisti e paranoici perché non ci adeguavamo alla massa e non ci uniformavamo ai diktat governativi e alle indicazioni impartite dai mass media. Loro si che si ritenevano bene informati, depositari della verità, sapevano come stavano le cose e quindi si comportavano correttamente perché guardavano la televisione e leggevano i giornali. Noi eravamo strani e indisponenti a non farlo, forse volevamo distinguerci a tutti i costi?
La nostra giustificazione nei loro confronti era quella classica, sono ignoranti perché non sanno quello che fanno, perché li tengono nell’ignoranza, perché non hanno avuto occasione di studiare e acquisire conoscenza e senso critico, perché la televisione spazzatura e propagandistica gli ha fatto il lavaggio del cervello, perché sono cresciuti in famiglie indigenti e/o spiritualmente e intellettualmente aride, l’ambiente e le circostanze avverse hanno loro impedito di evolversi, ecc.. Una sequela di giustificazioni compassionevoli per non volerli giudicare negativamente, considerandoli vittime inconsapevoli e incolpevoli, che si potrebbero ancora recuperare con la forza di volontà reciproca.
Di fronte a quest’atteggiamento prevalente tra gli amici e conoscenti della mia cerchia, mi sono a lungo uniformato anch’io, non dico credendoci, ma evitando di prendere posizioni critiche, se non occasionalmente e con moderazione.
Ora ho deciso di prendere le distanze da questa pericolosa tolleranza buonista, la ritengo perniciosa perché consente a questo stato di cose, che da alcuni mesi definisco “caos demenziale collettivo”, di aggravarsi estendendosi sempre più, non fosse altro che per sfinimento. Per capirci oltre ogni ragionevole dubbio, continuando di questo passo rischiamo il paradosso beffardo che proprio noi che siamo soliti informarci, analizzare, comparare, criticare, verificare, elaborare, ecc. ogni informazione incrociandole da più fonti, per farci un’idea approfondita di quello che succede, e solo in seguito divulgare quanto abbiamo appreso (che sui media mainstream non verrà mai riportato), sperando prima o poi di costituire una massa critica, rischieremo di questo passo di collassare, di crollare per sfinimento di fronte alla pressione fatale di quello che ho sopra definito caos demenziale collettivo, cioè la massa infinita e informe di ignoranti ci assillerà e comprimerà fino all’asfissia con la loro protervia e sicumera che deriva dalla pretesa di sapere come stanno le cose perché gliele hanno riferite la tv, i giornali, quelli che sanno, i notabili, le istituzioni, i filantropi, quelli che parlano bene, gli scienziati, ecc..
Ho deciso pertanto che non considererò più l’ignorante una vittima dell’ambiente e delle circostanze esistenziali o dell’assenza di opportunità di acculturamento ma il fautore di una scelta deliberata che non ha alcuna intenzione di cambiare atteggiamento e convinzioni, l’ignoranza è ormai da considerare una scelta di vita. Vi sono numerosi ignoranti anche plurilaureati e accademici, quindi non è questione di studio ma di scelta, spesso ipocrita e pusillanime, comoda e remunerativa. E ogni sforzo nel dissuaderli è destinato a essere vanificato.
Con le potenzialità che la tecnologia offre nella nostra epoca, L’IGNORANZA E’ UNA SCELTA DI VITA sia per coloro che non hanno potuto conseguire titoli di studio che per i plurilaureati, e siccome ogni ignorante possiede uno smartphone di ultima generazione, se lo utilizza per cazzeggiare ed essere disinformato dai media mainstream la responsabilità è solo sua. E’ vero che i poteri forti, quelli dominanti, le cosiddette élite finanziarie, che tra l'altro possiedono tutti i mass media, la Big Tech, le multinazionali, ecc., stanno facendo di tutto per mettere a tacere ogni fonte di informazione e critica dissonante con il pensiero unico dominante, stanno censurando, oscurando, dileggiando, denigrando, intimidendo, boicottando, ecc., chi non la pensa come loro e non si uniforma alla narrazione mainstream e al gregge di pecore belanti (e questo ovviamente avviene soprattutto in rete e nei social network), ma è anche vero che un minimo sforzo di volontà ci si può ancora informare da fonti indipendenti e qualificate, che hanno il coraggio di comunicare quello che sanno senza autocensure e corruzione. Se non lo fanno e preferiscono guardare la televisione per ore e ore istupidendo, allora la scelta e la responsabilità è esclusivamente loro. Personalmente la tv non la vedo da una quindicina di anni e la qualità della mia vita è migliorata, soprattutto la capacità demistificatoria.
Cercando di sintetizzare questi pochi concetti, che per non dilungarmi ho dovuto circoscrivere, se l’ignoranza è una scelta, di conseguenza è anche una responsabilità civile e morale, cioè rimanere volutamente ignoranti provoca delle ripercussioni sugli altri, perché oltre a essere deleteria e arrecare danni alla società, l’ignoranza è anche contagiosa, più del coronavirus, perché prende per sfinimento e moltiplicazione esponenziale del contagio tra individui già affini, stressando fino al collasso i meno ignoranti (ignoranti lo siamo tutti, inevitabilmente, ma è questione di gradazione) che cercando di persuaderli a uscire dalla loro grave ignoranza ottengono l’effetto opposto di arroccarli ancora di più nell’ignoranza a oltranza, e come se ne fossero fieri reagiscono per ora offendendoti, prossimamente denunciandoti, quando le autorità, come già avvenuto in passato, forniranno una lauta ricompensa per i delatori. Denunciare i dissidenti diverrà un dovere civico.
Spiegare a questa gente che le mascherine chirurgiche e di stoffa, ma anche le FFP2, non servono a fermare il coronavirus, è perfettamente inutile, anche ricorrendo come feci fin dal mese di marzo a una semplice metafora marinara, paragonando il coronavirus a un gommone e un batterio a una portaerei … se le mascherine non riescono a fermare tutti i batteri come potrebbero fermare i virus che sono infinitamente più piccoli? E’ il motivo per cui preferisco definirle museruole, è questo il simbolismo che sottende l’imposizione del loro uso anche all’aperto, che non ha alcun senso se non distopico e dispotico, preludio al Grande Reset.
Stessa cosa si potrebbe dire a proposito dei vaccini, mi limito a dir loro di leggere il bugiardino e il consenso informato e poi di farsi garantire dalle istituzioni che in caso di effetti collaterali qualcuno ne risponda, sapendo benissimo che non lo faranno mai, si lasceranno siringare e basta senza sapere minimamente quali sostanze gli stanno inserendo nell’organismo, così fan tutti e tanto basta loro, almeno finché gli andrà bene, nel caso non fossero tra i fortunati e avessero ripercussioni invalidanti, allora passerebbero dalla parte dei complottisti e dissidenti, così come si diventa ambientalisti quando intendono costruire un deposito di rifiuti vicino a casa.
Questa è l’Italia e questi sono gli italiani, la popolazione più ignorante del mondo occidentale, e non lo dico io ma decine di ricerche internazionali che si sono svolte nel corso degli ultimi anni. Forse è per questo che la gestione della presunta pandemia ha mietuto tante vittime e distrutto l’economia nonostante le contromisure draconiane intraprese per contrastare il virus, facendo peggio di qualsiasi altro paese al mondo. Del resto la nostra è una repubblica (mi rifiuto di definirla una democrazia, semmai oligarchia) rappresentativa, e in Parlamento vi sono appunto i rappresentanti del popolo italiano, non eletti è vero, ma non sono alieni, extraterrestri, bionici o cloni, sono reali e quindi in qualche modo rispecchiano la popolazione, sono ignoranti come loro o più di loro, con l’aggravante della corruzione, del tradimento, dell’inganno, della fraudolenza e recidiva, dell'inettitudine, dell'incompetenza, dell'indegnità, ecc..
Mi spiace per i buonisti ma le cose non andranno affatto bene e la compassione nei loro confronti si è ormai esaurita …