In Francia da oltre un anno scendono in strada a protestare i Gillet Gialli, in Italia abbiamo i gretini e le sardine, utili idioti funzionali ai poteri finanziari ...
In arrivo il
prossimo disastro annunciato: la rapina del risparmio italiano
di Luciano Lago
Il panorama italiano in queste settimane offre di che riflettere. I
5 stelle hanno compiuto il lavoro per cui sono stati concepiti, ovvero
sterilizzare il dissenso e la protesta, incanalandola su un binario morto.
Adesso risulta che gli italiani hanno mangiato la foglia e gli hanno voltato le
spalle.
Nonostante questo gli strateghi del sistema prevedono e anticipano i tempi: i
padroni di Grillo, gli stessi di Renzi , Prodi, Conte e simili, stanno
lavorando su di un nuovo progetto :
le sardine.
Il loro ruolo sara’ al momento quello dei semplici mestatori , degli antifa
edulcorati. Devono sbarrare la strada ai sovranisti o pseudo sovranisti come
Salvini.
Successivamente saranno organizzati, con tutta probabilità, per catalizzare il
voto degli scontenti dei 5 Stelle, come sempre per consolidare il potere del
ceto cosmopolita dominante. Si lasciano giocare e innalzare slogan, come
avviene nelle rivoluzioni colorate e nelle sceneggiate delle commedie
all’italiana
. Un copione già visto dal 1968 in poi.
L’obiettivo è sempre quello di garantire lo status quo, la conservazione del
potere delle centrali finanziarie dominanti.
I popoli devono avere l’illusione di partecipare, di sentirsi
protagonisti, nè più nè meno come si sentivano protagonisti i giovani
dei 5 stelle , quelli che hanno mandato in Parlamento di Maio e Fico.
Adesso lo spettacolo di quelli che volevano cambiare la politica e ne sono
stati divorati è davanti ai loro occhi. Tuttavia le lezioni della Storia, come
noto, non si apprendono mai.
Jean C. Junker assieme a G. Soros
–
Nel frattempo il disastro italiano emerge in tutta la sua gravità:
Taranto
con l’ILVA che è destinata a chiudere e con quella l’acciaio in
Italia, come in passato aveva chiuso la chimica, la siderurgia e domani la
plastica. Venezia che sprofonda nell’alta marea, mentre la mega diga del Mose
viene lasciata da anni ad arrugginirsi in acqua salata.
Genova e la Liguria dove crollano i ponti e i viadotti ed il
più importante porto italiano rischia di rimanere isolato.
L’Alitalia,
una volta orgoglio dell’aviazione italiana, oggi ridotta ad una società paria
in dissesto che aspetta degli acquirenti dall’estero e non li trova.
Non poteva essere peggio ed è quello che volevano le centrali dominanti:
deindustrializzare e gettare nel caos un pericoloso concorrente per la Germania
e Francia, i paesi dominanti in Europa. Con i collaborazionisti della
classe politica italiana il progetto sta andando a compimento.
La fase successiva sarà quella di appropriarsi del grande risparmio italiano,
quello che fa gola alle grandi banche e potentati finanziari esteri.
Il
meccanismo si è messo in moto con il MES, basta aspettare e gli effetti di
questo salasso si vedranno in seguito. Con l’euro e la sudditanza alla
Commissione Europea sarà più facile la prossima rapina del risparmio italiano.
Chi può se ne scappa o cerca delle vie di fuga, altri rimangono ma sono nella
rassegnazione , nell’apatia e nella passività. In altri paesi le folle dei
giovani si muovono, fanno barricate e si scontrano con la polizia per reclamare
il diritto ad un futuro, in Francia con i “Gilet gialli”, in Cile, in Colombia,
in Honduras, in Argentina la gente inizia ad usare i social per radunarsi e
contrastare il potere,
in Italia le “sardine” si radunano attraverso i
social per plaudire alla conservazione dello status quo.
Facile prevedere che apatia e rassegnazione porteranno ad un prossimo
disastro annunciato.