L’articolo
sottostante che vi propongo, di analisi politica dell’esito delle elezioni del
primo turno in Ucraina, è molto lungo ma vale assolutamente la pena di leggerlo
fino in fondo, sia perché è scritto con intelligenza e competenza ed è ben
documentato, sia perché contiene intrinsecamente (in parte anche
esplicitamente) tutti i rischi prospettici che la degenerazione della
situazione in Ucraina potrebbe provocare per l’Europa e il mondo intero. Da
anni insisto sul fatto che non è solo il Medio Oriente (per noi: Vicino
Oriente) l’area calda dalla quale potrebbe nascere un conflitto bellico di
portata mondiale, ma anche e soprattutto l’Ucraina, uno stato nazista corrotto
e fallito dove regna caos, intolleranza, violenza e criminalità. Appoggiare
incondizionatamente i governi sorti dopo il colpo di stato del 2014 (voluto e
finanziato dagli USA in chiave antirussa) è stato da parte dell’UE una pura
follia, un azzardo dalle ripercussioni gravi e imprevedibili, come giocare con
gli esplosivi nel cortile di casa. Claudio
Pochi pensieri a
caldo sul primo turno delle elezioni presidenziali in Ucraina
Il primo turno delle elezioni
presidenziali in Ucraina ha avuto luogo il primo di aprile, e si potrebbe
essere tentati di liquidarlo come una grande farsa, cosa che ovviamente è
stato, ma non dobbiamo trascurare il fatto che hanno appena avuto luogo alcuni
eventi importanti. Non li discuterò tutti adesso, ci sarà molto tempo per
questo in futuro. Per ora mi concentrerò solo sugli elementi di un quadro molto
più grande che mi sembrano più importanti. Questi elementi sono:
I
nazisti hanno subito una *schiacciante* sconfitta in queste elezioni
Per “nazisti” intendo
principalmente il loro principale prestanome: Petro Poroshenko (il resto dei
“nazisti minori” è andato così male che non conta più). Pensateci: nonostante
la sua immensa ricchezza (ha speso più di tutti gli altri e addirittura più del
doppio di quello che la sua inseguitrice – la Tymoshenko – ha distribuito per
ogni voto), nonostante le sue immense “risorse amministrative” (espressione
russa per la capacità di usare il potere dello Stato a proprio vantaggio
personale), nonostante la sua “vittoria” con il Tomos, nonostante abbia innescato
l’incidente del Ponte di Crimea, nonostante abbia rotto tutti i restanti
trattati con la Russia, nonostante il suo controllo sui media e nonostante il
sostegno (ormai tiepido) dell’Occidente, Poroshenko ha subito una sconfitta
schiacciante. Guardate di persona:
Guardate le uniche due regioni in cui Petro
Poroshenko (cioè i nazisti) ha effettivamente vinto (in blu) e guardate come si
sovrappongono con i contorni storici approssimativi della regione della
Galizia. Ma Poroshenko è riuscito addirittura a perdere parte di essa contro
Julija Tymoshenko! In conclusione: fatta eccezione per una minoranza di nazisti
rabbiosi in Galizia, il resto dell’Ucraina odia il regime ucronazista di
Poroshenko. Lo sapevamo da sempre, ma ora abbiamo la prova.
Ora, non voglio presentarlo come una sorta di
massiccio voto anti-nazista perché, in realtà, questo è prima di tutto un
massiccio voto di sfiducia contro l’intera élite al potere nel Banderastan,
emersa nel 2014 come risultato del colpo di Stato dell’Euromaidan. Ricordate
come Poroshenko promise la pace in poche settimane, un pieno rispetto della
lingua russa e prosperità per tutti? Bene, tutto ciò che ha prodotto è stato il
caos, l’insicurezza, la povertà, la violenza, un massiccio afflusso di
ucronazisti dal Canada e dagli Stati Uniti e, soprattutto, una rabbia
russofobia completamente isterica, combinata con un abietto azzerbinamento
davanti all’Impero Anglo-Sionista. Ha anche creato un livello assolutamente
incredibile di corruzione, avendo personalmente raddoppiato il valore della sua
ricchezza molte volte. I media sionisti e la propaganda ucraina possono dire
tutto ciò che vogliono, e possono provare a vietare i media russi e internet.
Ma la verità è che tutti in Ucraina sanno che il paese è passato dall’essere la
più ricca repubblica sovietica al paese più povero d’Europa. In effetti, ci
sono parecchi paesi africani che stanno facendo molto meglio dell’Ucraina. La
verità è, e lo è da diversi anni ormai, che l’Ucraina è uno Stato fallito e che
non c’è assolutamente uno scenario nemmeno vagamente plausibile nel futuro in
cui l’Ucraina potrebbe iniziare a riprendersi.
Da qui questo risultato sorprendente: eccetto i
nazisti galiziani, tutti gli altri odiano assolutamente il regime al potere.
Quindi il risultato di Poroshenko è un’umiliante sconfitta per tutti gli
ucronazisti. Ma non per Petro Poroshenko!
Petro
Poroshenko ottiene una notevole vittoria personale
L’obiettivo assolutamente vitale per Poroshenko
era di arrivare al 2° turno. Se non fosse riuscito a farlo, avrebbe dovuto
immediatamente saltare su un aereo e lasciare il paese (perché la vincitrice
più probabile delle elezioni presidenziali sarebbe stata Julija Tymoshenko, e
possiamo essere sicuri che avrebbe fatto immediatamente incarcerare lui e la maggior
parte dei suoi amici). Per arrivare al 2° turno, Poroshenko non doveva
sconfiggere Zelenskyj, ma solo sconfiggere la Tymoshenko, e Poroshenko è
riuscito a farlo. Oh, certo – è stato grazie ad un’enorme e massiccia frode in
tutto il paese (specialmente nelle regioni più orientali e occidentali) e lui
l’ha battuta solo del 2,5%, ma è più che sufficiente.
Inoltre, è praticamente impossibile falsificare
un’elezione e compensare, diciamo, una differenza del 15% -20%. Ma imbrogliare
e cambiare un risultato di meno del 5% è molto più fattibile. In effetti, se
ipotizziamo che una frode del 5% sia ben alla portata dei mezzi di un
presidente uscente e miliardario, allora possiamo anche vedere che non sapremo
mai chi ha veramente vinto. Si veda qui per un conteggio quasi terminato
(99,68%) per i primi quattro contendenti:
Mentre Zelenskyj è intoccabile e molto più avanti
di tutti, Poroshenko, Tymoshenko e Boyko sono tutti a meno del 5% l’uno
dell’altro.
Interessante, no?
Tenete presente che Boyko è la cosa che più si
avvicina ad un candidato filo-russo e che solo pochi anni fa era praticamente
sconosciuto. Guardate voi stessi:
Guardate le statistiche del 2014: Poroshenko ha
ottenuto il 55% dei voti, la Tymoshenko l’8% e Boyko solo lo 0% circa. Si prega
di notare anche che nel sondaggio del 2018 la Tymoshenko è molto più avanti di
Poroshenko, mentre Boyko non è molto indietro. Per quanto riguarda Zelenskyj,
aveva le stesse percentuali di Poroshenko.
Miller, Medvedev e Boiko
[Nota a margine: questo non è l’argomento di
oggi, ma il punteggio di Boyko è piuttosto sorprendente, considerando che è
stato presentato dall’intera macchina propagandistica ucronazista come
“l’agente di Putin” e che ha persino avuto l’audacia di recarsi a Mosca per
incontrare l’amministratore delegato di Gazprom, Miller, e il Primo Ministro
Medvedev. Boyko non ha solo vinto in tante regioni quante quelle di Poroshenko
– 2 – ma l’Ucraina orientale ha chiaramente votato per lui, il che ci dice
tutto quello che dobbiamo sapere su quali siano le vere simpatie del popolo del
Donbass. In effetti, possiamo essere certi che questo risultato sia stato attentamente
osservato a Donetsk e Lugansk, e che ciò renda ancora più forte la posizione
dei Novorussi nei confronti di Kiev. Infine, si dovrebbe anche notare che
l’esito di questo primo turno elettorale conferma ulteriormente che l’attuale
Banderastan sta cadendo a pezzi, e che questo è un paese artificiale con
confini artificiali e nessun patrimonio (culturale, linguistico, religioso o
politico) comune a tutte le persone che attualmente vivono sotto l’occupazione
nazista.]
Quello che vediamo qui è un duplice
tentativo di Poroshenko: da una parte ha usato la sua immensa ricchezza
personale e le sue altrettanto immense “risorse amministrative” per comprare
quanti più voti possibili, mentre d’altra parte ha ottenuto i voti mancanti
semplicemente falsificando l’elezione. In effetti, penso che quasi tutti i
principali candidati siano d’accordo sul fatto che le elezioni siano state
truccate, tranne che per i due che ne hanno beneficiato.
[Nota a margine: non sapremo mai con certezza
quanti voti siano stati rubati, ma Rostislav Ishchenko, probabilmente il
miglior esperto in Ucraina ad oggi, stima che non meno del 20% dei voti sia
stato rubato, e di questi non meno del 10% sono stati rubati da Julija
Tymoshenko. Certo, questo è solo il suo miglior risultato approssimativo, e il
20% mi sembra molto alto, ma è l’esperto con connessioni profonde a tutti i
livelli in Ucraina. Quello che è certo – e tutti sono d’accordo su questo – è
che la frode è stata enorme, molto più grande di qualsiasi precedente elezione
ucraina]
I
sionisti sostituiranno i nazisti?
In primo luogo, voglio
condividere con voi questo estatico “discorso della vittoria” da The Tablet Magazine
(“quotidiano online di notizie, idee e cultura ebraiche”) che, tra molte altre
cose interessanti, elogia sontuosamente Poroshenko per essere stato così
fedelmente pio per il ricordo dell’“Olocausto” e per avere aiutanti Ebrei:
Poroshenko sarà ricordato nei libri di storia
probabilmente come il presidente più attento nell’onorare
la
memoria [in inglese]
dell’Olocausto da quando l’Ucraina ha avuto la sua indipendenza dalla Russia,
durante il collasso dell’Unione Sovietica. Il 75°mo anniversario del massacro
di Babi Yar, nel 2016, è stato un evento internazionale presenziato da
Poroshenko e la sua amministrazione con immenso tatto e generosità. Poroshenko
si è anche sentito a suo agio con i suoi addetti ebrei, tra cui entrambi i suoi
capi dello staff e l’attuale primo ministro del paese, Volodymyr Groysman.
Incredibile, no? I sionisti lodano un leader di
una giunta nazista? In realtà, non c’è assolutamente nulla di incredibile in
tutto questo, almeno non più sorprendente dei cosiddetti “
Cristiani Uniti per Israele”
[in inglese]. Ho sempre sostenuto che il
Sionismo e il Nazional-Socialismo sono due facce della stessa medaglia, nati
dallo stesso e orribile utero (il nazionalismo secolare europeo) e che tutto
ciò che li distingue è una scala gerarchica capovolta, tutto qui.
Fondamentalmente, Nazisti e Sionisti sono gemelli, anche se nel profondo si
odiano (e spesso si ammirano!).
L’articolo del Tablet continua dicendo che,
mentre Tymoshenko sta nascondendo le sue origini ebraiche, Zelensky non lo fa.
Infatti, Zelensky è solo un pupazzo glorificato e tutti in Ucraina sanno che il
suo burattinaio è Igor Kolomoiski, il quale sta aspettando il risultato finale
delle elezioni presidenziali nascosto e al sicuro, indovinate dove, in Israele.
Tablet conclude così:
La trasformazione operata in Ucraina dalla
rivoluzione di piazza Maidan sono state delle esilaranti montagne russe, che
non hanno bypassato gli ebrei ucraini, che ora vivono un periodo di eccitante
rinascita culturale parallela a quella più in generale della società ucraina,
che sta appena cominciando a riscoprire il suo passato e immagina un futuro
indipendente. Se questo paese post-sovietico sceglierà di eleggere un
presidente ebreo dichiarato, o un presidente in parte ebreo, oppure continui con
il suo attuale presidente filo-semita, il futuro degli ebrei ucraini sembra
essere più radioso di quanto si sarebbe potuto ragionevolmente immaginare.
Questo dice tutto, no?
Uno studente di giurisprudenza ebreo diventato cabarettista come
prossimo presidente ucraino?
Quindi sì, se Zelenskyi viene eletto al secondo
turno, sarà una vittoria enorme per il transnazionale “Grande Israele”
altrimenti noto come l’Impero anglo-sionista. Ma Zelensky può davvero essere
eletto, e i Nazisti accetteranno la sconfitta?
Poroshenko e Zelensky a confronto
Dove Poroshenko è stato l’ultimo apparatchik
[termine colloquiale russo che indica un membro dell’apparato sovietico],
Zelensky è l’ultimo outsider e, proprio come gli americani non hanno votato “a
favore” di Trump ma “contro” Hillary, così gli Ucraini non hanno realmente
votato “a favore” di Zelensky ma “contro” Poroshenko. Zelensky, infatti, non ha
nulla che somigli ad un programma politico (solo slogan vaghi e orecchiabili) e
soprattutto non ha certamente alcun altro merito politico salvo essere un
cabarettista e aver recitato in molte (e piuttosto buone) serie televisive
satiriche.
Francamente sembra che Zelensky sia rimasto
sbalordito dalla sua vittoria, esattamente come lo fu Trump. Ancora, in teoria,
è quasi impossibile per Poroshenko batterlo. Non solo tutti gli altri candidati
odiano Poroshenko più di quanto non amino Zelensky, ma è molto più probabile
che gli elettori di Tymoshenko e di Bojko votino per Zelensky piuttosto che per
Poroshenko.
Tutto questo crea una situazione estremamente
pericolosa: Poroshenko può vincere solo con dei brogli massicci.
Questa volta il fascino da seduttrice alla “basic instict” della Tymoshenko non ha funzionato
Ora la Tymoshenko ha dichiarato che il primo
turno è stato truccato, ma ha deciso di non appellarsi ufficialmente. Inoltre,
è evidente che la Tymoshenko è stata mollata da gran parte dei sui sostenitori
americani, cosa che lei chiaramente non si aspettava e che è arrivata come uno
shock totale, da cui la sua reazione sbalordita di fronte l’annuncio dei
risultati. Lei è sempre stata, ed è ancora, una donna di notevole intelligenza
e una realista calcolatrice: semplicemente lei sa che un rifiuto officiale del
risultato da parte sua, non avrebbe fatto differenza. Ma potete stare certi che
dietro le quinte le persone di cui la Tymoshenko rappresenta gli interessi, ora
stanno parlando alle persone di Kolomoiski, e che Poroshenko ne è totalmente
consapevole.
Malgrado sia il politico più odiato in Ucraina,
Poroshenko è riuscito, in extremis, non solo a raggiungere il secondo turno ma
anche ad avere come avversario un debole e per lo più ridicolo avversario come
Zelensky, che potrebbe sbriciolare in un dibattito (che Zelensky probabilmente
rifiuterà di fare proprio per questo motivo), piuttosto che avere un avversario
formidabile sotto ogni aspetto come la Tymoshenko. Quella parte del piano ha
quindi ha funzionato. Quello che non ha funzionato è che i Nazisti hanno
chiaramente sotto-stimato quanto siano odiati oggi.
Conclusione: una situazione molto interessante e molto
pericolosa
Ora Poroshenko è veramente all’angolo: deve
vincere assolutamente o deve correre. Per vincere, ha molto poche opzioni: può
certamente fare come al solito (comprare e/o rubare voti) ma probabilmente non
è sufficiente. Una crisi massiccia però di un qualche tipo, preferibilmente
contro la Russia (ovviamente!), potrebbe essere molto utile in questo momento.
Spero che il Cremlino abbia messo tutti in allarme rosso poiché il pericolo di
una provocazione (soprattutto di falsa bandiera) è molto più alto di prima.
Un’altra possibilità molto reale in caso Zelensky
vinca, è una violenta insurrezione da parte degli squadroni della morte
Ucronazi (“dobrobats” in ucraino). Una tale insurrezione armata
potrebbe avere il sostegno delle unità chiave e delle forze di polizia e di
sicurezza. Se dovesse succedere, è molto probabile che Mosca rifiuti
ufficialmente di trattare con la nuova giunta e dichiarare che la Russia
riconosce le repubbliche di Lugansk e Donetsk, cosa che, paradossalmente,
potrebbe essere un grande affare per gli Ucronazi, poiché questo potrebbe
scatenare una crisi abbastanza seria per giustificare la Legge Marziale e ogni
immaginabile repressione dei diritti civili e umani.
In alternativa, se Poroshenko si presenta con un
qualche pretesto per annullare il secondo turno o con qualche trucco per
impedire a Zelensky di partecipare, allora c’è un rischio molto reale che
protestino, verosimilmente in maniera violenta, l’80% e più delle persone che
hanno votato contro Poroshenko e che odiano con tutto il cuore l’attuale
regime.
Per tutti questi motivi, l’attuale situazione è
la più pericolosa dall’Euromaidan.
Ora il problema chiave è che cosa deciderà l’Impero
Anglosionista. Il problema ora è che sono passati anni da quando gli Stati
Uniti avevano qualcosa di persino vagamente simile ad una “politica estera
USA”. Sotto Obama e ancor più sotto Mr MakeAmericaGreatAgain [Trump], il
Dipartimento di Stato è diventato solo un’agenzia di informazione pubblica, il
cui unico ruolo è quello di sanzionare, minacciare o fare entrambe le cose.
Questo è assolutamente cruciale, quindi lo dirò ancora:
== >> Non esiste una “politica estera degli Stati Uniti” << ==
Ciò che vediamo sono importanti agenzie, attori e
individui con le loro “mini politiche estere”, che a volte portano a risultati
ridicoli (come quando la CIA e il Pentagono appoggiano parti diverse in un
conflitto). In realtà, i due filoni principali della politica ucraina – nazisti
e sionisti – sono entrambi riccamente rappresentati nel governo degli Stati
Uniti, e vari enti appoggiano candidati diversi e programmi diversi. Lo stesso
vale anche per l’Unione Europea, ma poiché la UE è quasi irrilevante (Victoria
Nuland aveva ragione su questo), tutto questo non è rilevante.
Sarebbe un’esagerazione affermare che gli Stati
Uniti hanno perso il controllo dell’Ucraina, ma a Trump importa chiaramente
poco degli Ucronazi; per quanto riguarda i burattinai di Trump, sembra che non
siano in grado di concordare una politica unica in merito a questo problema. Di
conseguenza, in Ucraina vediamo ciò che vediamo ovunque nella finta politica
estera di Trump: il caos totale e assoluto.
Che
dire della Russia in tutto questo?
In questo momento il grande
dibattito in Russia è “riconoscere l’esito di queste elezioni o no?”. Entrambe
le parti hanno argomentazioni molto forti, e il Cremlino continua a fare
affermazioni molto vaghe che attendono chiaramente l’esito del secondo turno
delle elezioni. Questa è una domanda molto complicata, resa ancora più
complessa da una crescente consapevolezza tra molti osservatori che riconoscere
il regime di Poroshenko la prima volta è stato un grosso errore. Personalmente,
mi sembra che in questo momento tutto ciò che il Cremlino può fare è aspettare
e vedere cosa accadrà. Dopotutto, Poroshenko è veramente messo alle strette, e
c’è un’alta probabilità che faccia qualcosa di drammatico per evitare un
secondo turno di votazioni. Considerate questo:
Il famigerato ministro degli Interni, Arsen
Avakov, probabilmente l’uomo più potente e pericoloso in Ucraina oggi, ha fatto
una dichiarazione molto interessante su Zelenskyj:
“Un uomo decente di un altro
mondo. Di un altro piano. Pronto ad affrontare problemi, ma che allo stesso
tempo riconosce che in molte questioni non è pienamente competente. Nella mia
comprensione, questo significa che è pronto a delegare l’autorità. Tuttavia,
sorge la domanda: possiamo noi – società ucraina – offrire la qualità
dell’élite, che può essere affidata all’attuazione di tali poteri? Dopotutto,
se delegherà l’autorità ai cialtroni – come succede in alcune parti della serie
“Servi del Popolo” – sarà molto negativo per il paese. Anche l’uso di
espatriati non è un’opzione…” (…) “Lui sa per certo che dal punto A è
necessario arrivare al punto B, e io sono pronto ad essere d’accordo. Ma il
problema è come percorrere questa strada. Spesso, se vai avanti, sbatti contro
un muro o ti fai male. Pertanto, è necessario scegliere la strada giusta – e
qui dovrebbero lavorare specialisti competenti e onesti”
Il tipo di “Ucraina” che l’Impero approva: intrattenitori obbedienti e
giullari per la “indispensabile nazione”
In parole povere questo
significa semplicemente: Zelenskyj non ha una base di potere personale, sarà un
burattino, quindi è meglio che mi offra un buon affare (“autorità delegata”), o
mi rivolgerò contro di lui e, come sa, un incidente imprevedibile (“sbattere
contro un muro o farsi male”) può facilmente accadere. Scioccante? Benvenuti
nella “politica del teppista ucraino”! Inoltre, se i nazisti decideranno di
uccidere Zelenskyj, possono facilmente dare la colpa alla Russia. O a lei, o ad
un “solitario, squilibrato, uomo armato” che possono trovare tra le migliaia
nelle varie squadre della morte naziste.
In questo momento i nazisti sono nel panico
totale, stanno dichiarando che la vittoria di Zelenskyj è “il trionfo di
Mosca”, dicono che Zelenskyj venderà tutto ciò che è ucraino e che è un agente
Putin. Perlomeno, ora getteranno quanto più fango possibile su Zelenskyj (vero
o finto che sia). Quindi, nelle prossime due settimane può accadere
letteralmente qualsiasi cosa, da qualche tipo di scandalo nel passato di
Zelenskyj ad un attacco ucronazista al Donbass.
Questo è il motivo per cui il Cremlino deve ora
aspettare e vedere cosa succede.
Tuttavia, poiché in termini pratici e politici la
differenza tra Poroshenko e Zelenskyj è approssimativamente la differenza tra
Coca Cola e Pepsi, il Cremlino sa che, indipendentemente da chi vincerà, le
politiche russofobe dell’attuale regime ucronazista non cambieranno. Inoltre,
c’è un segmento sempre più pronunciato dell’opinione pubblica russa che è
totalmente stufo e disgustato dagli ucronazisti, e che chiede una posizione
molto più dura nei confronti dell’Ucraina.
In realtà, esiste un contesto sfavorevole più
ampio che rende urgente e molto delicata una ridefinizione delle politiche
della Russia nei confronti dei suoi vicini: due alleati chiave russi (o
“presunti alleati”) come la Bielorussia e il Kazakistan agiscono in modo molto
ambiguo e talvolta persino anti-russo, e c’è chiaramente uno sforzo rinnovato
dell’Impero per portare questi due paesi fuori dalla sfera d’influenza russa e
subordinarli ad interessi Anglosionisti. In questo momento il Cremlino sta
cercando di placare Lukashenko dandogli ancora più denaro (600 milioni di
dollari) e non sono così sicuro che questo sia l’approccio giusto. Per quanto
riguarda il Kazakistan, finora i russi fanno finta che tutto vada per il
meglio, nonostante il fatto che un numero crescente di russi etnici stia di
nuovo lasciando il paese e cercando rifugio in Russia. Francamente, non tutto
si può ottenere con le carote, e tenere in mano un bastone visibile potrebbe
essere più utile in questo caso, specialmente considerando che l’Impero ha
molte più “carote” (denaro) da offrire rispetto alla Russia.
Se è follia fare la stessa cosa aspettandosi
risultati diversi, è ora che i russi escogitino nuove politiche verso i loro
vicini più importanti. Se no, allora tutto ciò che la Russia otterrà sarà “più
o meno lo stesso, però peggio”.
Per
quanto riguarda l’Impero, fa quello che fa sempre
I valori occidentali in
azione
Infine, voglio concludere qui concentrandomi sulla
cecità auto-indotta, assolutamente spregevole, rivoltante e totalmente ipocrita
dell’Occidente su questa elezione. Se tutto questo fosse accaduto in Russia (o
in Venezuela, o in Iran) l’intero Occidente unito sarebbe stato in armi a
denunciare le “elezioni truccate” e a minacciare il fuoco e lo zolfo se i russi
non si metteranno immediatamente in ginocchio e baceranno l’anello
dell’Imperatore (Mi chiedo che tipo di anello abbia Trump, se esiste) o
qualcosa del genere. Ma dal momento che il regime tossico di ucronazisti cum
Sionisti a Kiev è “il nostro figlio di puttana”, i leader dell’Impero si
comportano come le tre scimmie: non vedono nulla, non sentono nulla e,
soprattutto, non dicono nulla.
In verità, l’Impero Anglo-Sionista deve essere il
più ipocrita e disonesto della storia mondiale. Pensateci:
praticamente tutti i candidati hanno dichiarato
che questa elezione è stata truccata. Come tutti i media ucraini non
controllati da Poroshenko. Non solo, ma a milioni (alcune stime arrivano fino a
10 milioni) di ucraini (principalmente, ma non solo, all’estero) è stato
impedito di votare. Migliaia di denunce sono state presentate ufficialmente. Ma
no, l’Occidente globale non se ne è accorto. Per quanto riguarda gli Stati
Uniti, hanno dichiarato questa elezione libera ed equa (ma che sorpresa!).
Perlomeno, l’Impero avrebbe potuto creare un
(molto credibile) “Guaidó” usando la Tymoshenko (che chiaramente avrebbe dovuto
essere prima o seconda), ma è stata abbandonata, probabilmente perché troppo
intelligente e dotata di una mente indipendente: all’Impero piace che il suo
fantoccio sia stupido, ubriaco o entrambi (pensate a Eltsin o a Poroshenko).
Dover scegliere tra due non-entità come Zelenskyj o Poroshenko è preferibile
per i Neoconservatori che avere a che fare con donne intelligenti come la
Tymoshenko e, quindi, nessuna quantità di russofobia da parte sua sarà
sufficiente a rassicurare l’Egemone Mondiale che vale la pena tenersela
stretta.
Il Saker
AGGIORNAMENTO:
come al solito, la politica Ukie fa cose che è quasi impossibile immaginare.
Questa volta, Zelenskyj ha accettato il dibattito con Poroshenko, ma a 2
condizioni: entrambi hanno dovuto fare l’esame del sangue e delle urine per
verificare la presenza di sostanze psicotrope (non sicuro dell’alcol), e il
dibattito si sarebbe svolto … in uno stadio con 70.000 persone! Poroshenko ha
accettato ed entrambi i candidati sono stati visti in TV dare il loro sangue
per i test (no, non sto scherzando!). E’ fantastico! 35.000 pro-nazisti più
altri 35.000 pro-sionisti in uno stadio, questi due pagliacci (Poroshenko è
ancora più un clown di Zelenskii, tranne che non è affatto divertente)
discuteranno in diretta TV. La vostra ipotesi è buona quanto la mia, se questo
accadrà mai, ma se sarà così, sarà davvero un momento da guardare
*****
Articolo di The Saker pubblicato
su The Saker il 3 aprile 2019
Traduzione in italiano di Elvia Politi e Raffaele Ucci per SakerItalia
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