Prefazione di Claudio Martinotti Doria
Lord Jacob Rothshild
Per
coloro tra Voi che mi seguono da anni, il contenuto di questo articolo di
Giulietto Chiesa, per quanto contenga spunti senza precedenti, non costituisce
certo una rarità, ma lo è per la provenienza delle valutazioni critiche
riportate, nientepopodimeno che da un alto esponente della famiglia di
banchieri più conosciuta al mondo e la più potente, i Rothshild, che sono in
pratica i fondatori delle moderne banche del mondo occidentale, con il solo
precedente della Banca d’Inghilterra (fine ‘600, mentre il capostipite
Rothshild iniziò ad operare nella seconda metà del ‘700).
Ad
esprimere pareri discordanti e dissonanti rispetto ai media mainstream tutti
allineati alla politica monetaria attuata dalle banche centrali (e la cosa
induce inquietanti sospetti) è Jacob Rothshild, IV barone Rothshild,
ottuagenario autorevole e lucido nelle sue analisi, uno dei pochi che si siano
mai esposti pubblicamente, essendo la dinastia sempre piuttosto incline a forme
estreme di riservatezza e discrezione.
Usando
ovviamente eufemismi e tatticismi, il barone Jacob dice esattamente quanto
pensiamo anche noi in proposito, occorre tradurre il suo linguaggio in
vernacolare e/o prosaico per rendere bene l’idea del forte impatto delle sue
affermazioni, che non sono frutto di conferenze ed incontri pubblici, ma sono
contenute esclusivamente nei report pubblicati nel sito del Trust di famiglia,
ne è a conoscenza solo chi lo ha letto. Ad esempio la metafora cui è ricorso:
“acque inesplorate”, per indicare i pericoli in cui ci troviamo a causa di
questi esperimenti monetari, andrebbe tradotto in “mare di merda”, ma
ovviamente il linguaggio non sarebbe consono … Poi prosegue affermando che la
crescita non esiste, anzi siamo in piena recessione mondiale, che l’esperimento
in corso da parecchi anni da parte delle banche centrali è piuttosto rischioso
(QE, cioè Quantitative Easing, produrre denaro dal nulla, e tassi
negativi, cioè dover pagare per depositare i soldi in banca) e le gravi
ripercussioni cadranno sui miliardi di clienti, utenti, consumatori e sudditi …
non certo sull’1/000 della popolazione
che l’esperimento l’ha concepito, attuato e lo sostiene con diversi ruoli di
complicità e complementarietà, e che pertanto si suppone abbiano predisposto i
salvagenti ed abbiano previsto la peggiore delle ipotesi finali (quella che gli
economisti di Scuola Austriaca definiscono da molto tempo il rischio di “Crack
Up Boom”) ed i vantaggi che a loro possono derivare, anche perdendo il
controllo della situazione.
Stiamo
parlando di collassi finanziari e monetari globali, a cascata, come un domino,
che avranno ripercussioni peggiori di una guerra mondiale. Lo stesso barone
Jacob consiglia di comprare metalli preziosi, mi sembra chiara come situazione.
Non vi pare? Claudio
Cosa ci preparano i
“padroni universali?
A volte i “padroni
universali” (così li chiamò, qualche tempo fa, il premio Nobel per l’economia,
Paul Krugman) lanciano messaggi chiari. Di regola si informano, tra loro, in
modo criptico. Ma questa volta due cose sono evidenti: 1) chi parla è uno di
loro; 2) la situazione è critica.
Chi è che parla? Il RIT, ovvero il
Rothshild International Trust,
il cui presidente è Jacob Rothshild. Sul sito del RIT è apparsa nei giorni
scorsi una nota che dire sorprendente è poco. "I sei mesi che stiamo
esaminando hanno dimostrato che i banchieri centrali continuano a portare
avanti il più grande esperimento in politica monetaria della storia del
mondo". Così
scrive
il rapporto.
E' tuttora in corso un
"esperimento", che non ha precedenti nella storia moderna. Questo
"esperimento" (è la prima volta che il termine appare a quei livelli)
è realizzato da un pugno di uomini, cioè i "banchieri centrali". I
quali si sono ben guardati fino ad ora dal comunicarlo ai miliardi di persone
che ne subiscono le conseguenze. E' qui palese che costoro hanno un potere
sterminato e potenzialmente mortifero, e lo esercitano al di fuori di qualsiasi
criterio democratico.
Sappiamo che un tale "esperimento" è in corso
da diversi decenni, e che ha preso un andamento accelerato negli ultimi otto
anni circa, cioè dal momento della crisi di Lehman Brothers, che ha a sua volta
mandato in fallimento tutte le principali banche dell'Occidente. Rotschild
sembra comunicarci un'ovvietà: l'esperimento è "tuttora
in corso". Ma non sembra contento. Probabilmente vuole farci sapere
che è ora di portarlo a termine. Ma come non ce lo dice. Intanto Jacob
Rothshild ci informa che le sue banche hanno cominciato a investire
in metalli preziosi (leggi oro, platino etc) e a ridurre i loro
investimenti in certificati di credito del Tesoro US. Anche la sterlina
viene abbandonata al suo destino. Ci fornisce anche, con straordinaria
chiarezza, la diagnosi: "Noi ci troviamo ora in acque inesplorate, ed
è impossibile prevedere gli effetti indesiderati di tassi d'interesse molto
bassi, che si accompagnano a circa il 30% del debito globale degli Stati con
rendimenti negativi, combinato con un quantitative
easing su dimensioni gigantesche".
"Acque inesplorate", dunque. Fino ad oggi è
andata bene ("has been successfull"). Ma "la crescita rimane
anemica, in presenza di deflazione in molte aree del mondo sviluppato
e con una domanda debole". Sembra la continuazione di un discorso, avviato
qualche mese fa da Laurence Summers, uno dei più importanti banchieri
americani, consigliere di presidenti. Summers, tagliando drasticamente le
troppo ottimistiche previsioni dei FMI, scrisse che, per gli stessi motivi
indicati da Jacob Rothshild, dobbiamo prevedere nel prossimo quinquennio un tasso
di crescita del Pil mondiale vicino allo zero. E diceva apertamente che non si
poteva uscire da questa situazione, con tassi così bassi, con una manovra
monetaria o fiscale. Cioè invocava un "nuovo sapere economico", che
non c'è. Ecco le "acque inesplorate".
E, a differenza di Summers, che fa solo il banchiere, Rothshild si occupa di
politica. E lancia un altro allarme: "la situazione geopolitica —
scrive — si è deteriorata, con l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione
Europea; con elezioni americane, a novembre, insolitamente spinose; con una
Cina che rimane , e con un rallentamento della crescita che
comporterà problemi" (qui in pieno accordo con Summers).
I signori del pianeta sembrano non avere ricette e
cominciano a essere impensieriti circa il controllo della situazione. Rothshild
non nomina la Russia; non sappiamo cosa ne pensa. Ma il silenzio non è indice
di sicurezza. In Siria i piani dell'Occidente sono in pezzi, e la Russia,
sotto sanzioni, ha deciso la fine di Daesh. Tutta la loro dottrina economica
sembra improvvisamente divenuta molto precaria, come quella immensa massa di
denaro e di derivati con cui hanno infettato il mondo intero. Che abbiano
in mente qualche colpo di scena? È probabile che lo abbiano. Non si fanno
giganteschi "esperimenti" senza prevedere una qualche uscita di
sicurezza. A meno che non siano stati così stupidi da avere ignorato il
problema. E allora sarebbero i restanti sette miliardi di individui a dover
essere impensieriti.
Nessun commento:
Posta un commento