Sono cose risapute da tutti coloro che si informano e documentano in rete e non in tv o sui giornali, ma quando poi i nodi vengono al pettine si ricerca una via di fuga o di temporeggiamento o qualche tattica per fregare come al solito i cittadini ignari tenuti nell'oscura ignoranza. Tipico dei paesi governati da cialtroni, ciarlatani e venditori di cavalli zoppi. Per lìennesima volta si aiuteranno le banche fallimentari, criminali e truffaldine, ricorrendo a denaro pubblico e aiuti della BCE creando cioé denato dal nulla. Claudio
Fonte:
http://it.sputniknews.com/italia/20160801/3219504/banche-italia-renzi.html
Banche italiane in crisi: pericolo per Renzi e per la finanza europea
Giulietto Chiesa
Per
descrivere le cause della crisi bancaria italiana c’è soltanto
l’imbarazzo della scelta: é colpevole il governo in carica?; oppure sono
colpevoli le banche?; oppure il colpevole è l’Europa? Con ogni
probabilità tutti e tre, insieme all’eredità del passato, che nessuno ha
mai voluto affrontare.
Intanto
I numeri disegnano un quadro allarmante: 630 miliardi di "non
performing loans", in termini accessibili all'uomo della strada, "carta
straccia o quasi". Per capire le dimensioni relative si tratta del 18%
di tutti I prestiti bancari, ed esso è pari a 1/5 del PIL italiano. Se
l'Italia fosse l'America, o la Gran Bretagna, potrebbe fare quello che
entrambe fecero tra il 2008 e il 2010: cioè ricapitalizzando le loro
banche con l'iniezione poderosa di oltre 10 trilioni di dollari,
inventati dalle rispettive banche centrali.
Ma l'Italia non è né l'una né l'altra: non può
inventarsi dal nulla l'occorrente perché non ne ha il potere. La Banca
Centrale Europea è la padrona del denaro ed è indipendente dai singoli
governi e anche dalla Commissione Europea. A complicare le cose
quest'ultima ha reso ancora più rigide le condizioni per un intervento
pubblico di salvataggio delle banche bollite (bail-out). Dal primo
gennaio 2016 il governo è impedito a prendere ogni decisione in merito
se i risparmiatori, cioè le imprese e i cittadini non si fanno carico di
coprire, di tasca loro, fino all'8% degli assets della banca in cui
hanno depositato i loro denari (bail-in).
Solo
a questo punto può scattare l'operazione salvataggio. La rapina è
evidente e non occorre molto tempo per capirlo. E viene dall'Europa. Ma
Roma non è Berlino, per esempio. Gli italiani sono creditori verso le
loro banche di circa 200 miliardi €. Dei quali è accertato che la grande
parte (pari a circa 173 miliardi €) sono stati carpiti a clienti ignari
del fatto che si trattava di investimenti ad alto o altissimo rischio.
Cioè chi firmava quei contratti non veniva informato che, in caso di
bancarotta o comunque di insolvenza, quei crediti non sarebbero stati
rimborsati o comunque messi in coda, senza troppe speranze.
Qui è chiaro che si è trattato di una miriade
di vere e proprie truffe, i cui responsabili sono il governo, gli
istituti di controllo, le stesse banche. Naturalmente i ladri non
processano i ladri, anche perché le leggi sono state fatte dai ladri.
Solo che, a conti fatti, ora che la barca oscilla vistosamente, si
scopre che I risparmiatori colpiti sarebbero oltre 100.000. E la crisi
bancaria si trasforma in una crisi politica. Prima di tutto per Matteo
Renzi, che deve affrontare, per giunta, un referendum in autunno (sulla
sua riforma costituzionale e sulla legge elettorale) in cui è già
in evidente difficoltà. In caso di sconfitta è in pericolo l'esistenza
stessa del governo attuale.
Dunque
cercherà di correre ai ripari. Ma occorre che la signora Merkel gli
conceda qualche esenzione dalle regole che egli ha già accettato e
firmato. E non è escluso che qualcosa s'inventeranno, per coprire
l'inganno che, comunque hanno contribuito loro stessi a creare. Infatti
anche il bail-out è una truffa, perché fa comunque pagare ai cittadini
il costo del salvataggio dei disonesti e degl'incapaci.
Questa ipotesi "ottimistica" è effetto del
"rischio contagio". Lo sapevano tutti (quelli che dovevano sapere) che
l'Italia, dopo la Grecia, era a rischio: di diventare il detonatore
dell'esplosione del sistema bancario europeo nel suo complesso. Infatti
le banche francesi sono in testa tra i possibili danneggiati del crollo
italiano con 250 miliardi € impregnati del debito italiano, Seguita
dalla Germania, che ha in pericolo 83,2 miliardi € (di cui la Deutsche
Bank, già pericolante per conto proprio, ne ha in carico 11,8). Seguono
Spagna, USA, UK, Giappone.
Adesso sono tutti in affanno e faranno il possibile per coprire di
sabbia il disastro. Forse ci riusciranno, in attesa della prossima crisi
e sperando di riuscire a inventare un altro modo per spogliare i
cittadini dei loro averi. Intanto, in questo modo, scavando la fossa a
ogni possibilità di ripresa dell'economia.
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