Tutti noi compriamo. Ci sono dei generi necessari che dobbiamo
acquistare per vivere. Ma quanti di noi hanno avuto modo di comprendere
esattamente cosa alimenta l’ossessione dietro questo passatempo?
Molti di noi saranno d’accordo in merito al fatto che fare acquisti è
necessario. Non è come l’uso dell’eroina. La gente va avanti tutta la
vita senza usare eroina. Non c’è bisogno di eroina per sopravvivere.
Fare acquisti è assimilabile al cibo, ne hai un assoluto bisogno per
essere una persona in salute.
La questione riguarda solo il grado.
Abbiamo sposato l’idea della crescita economica. Ovviamente abbiamo la
necessità di produrre qualcosa, ma perché è così importante che la
produzione sia maggiore di quella dell’anno precedente? Se ne abbiamo
avuto abbastanza, perché dovrebbe essere sbagliato averne abbastanza
anche quest’anno?
La risposta risiede nella natura stessa del nostro sistema economico.
La moneta è legale. Ciò significa che il nostro mezzo di scambio invece
di essere collegato a qualcosa di valore è ancorato al nulla.
Negli Stati Uniti la moneta è creata con un inganno praticato dalla
Federal Reserve e dal governo. Questa procedura ha un po’ di fumo,
specchi e una terminologia complicata attorno a sé, ma il meccanismo di
base è piuttosto semplice.
In termini profani: gli Stati Uniti prendono in prestito moneta senza
valore portandola ad esistenza e sono poi i suoi cittadini a dare lavoro
reale, beni e servizi in cambio di questa moneta senza valore.
Poiché questo imbroglio crea debito e il debito incorre in interessi, ci deve essere “crescita”.
Per ritornare al discorso dell’eroina: l’intero sistema è come un
tossicodipendente in cerca di una dose. Quando ne ottiene una sta
altrettanto bene quanto una persona normale starebbe senza usarne.
Ma poi ha bisogno di un’altra dose.
Una storia di indebitamento
Nel Medio Evo, l’usura in Europa non era solo un crimine, essa era
innaturale e Dante metteva gli usurai nello stesso circolo infernale
degli abitanti di Sodoma e di tutti quelli che praticavano vizi
considerati da lui e da ognuno come innaturali.
Qualsiasi cosa la morale moderna voglia fare della larga prospettiva
dantesca, il fatto è che le valute legali collassano. La vita media di
una valuta legale è di 37 anni.
Il dollaro statunitense è completamente una valuta legale dal 1971, che è
l’anno in cui perse ogni relazione con l’oro. Sono passati 44 anni da
allora. Ma prima di andarci a lamentare dell’eccezionalismo americano
sulla fisica del denaro, dovremmo considerare Voltaire che non ha
lasciato adito a dubbi: “La carta moneta alla fine torna al suo valore
intrinseco – zero”.
Perciò, il sistema che abbiamo al momento combina la valuta legale e
l’usura, entrambi storicamente considerate come male. Ed è
l’accettazione di un tale sistema economico che, a mio parere, è la
radice primaria dei peggiori mali nel mondo.
La parte politica del problema
Di certo non manca gente che pretende di sapere cosa è sbagliato in
questo mondo e alcuni di loro si propongono come fra i più giusti fra
gli sbagliati.
Ne vediamo molti durante il periodo elettorale. Anni fa ho rinunciato a
dare ascolto a tutto ciò che non siano azioni, quindi non voto. Non vedo
la ragione di supportare la simulazione di una scelta.
Ma, una volta finite le elezioni, valuto i comportamenti e le intenzioni di quelli che i media chiamano i nostri leader.
Ho una semplice prova, che mi aiuta senza dover compiere sforzi ad
identificare tutti questi presunti leader che sono o troppo compromessi o
troppo ignoranti per aver meritato il supporto che infatti non ho dato
loro: aspetto che i vincitori identifichino correttamente il problema
menzionato prima – quello della moneta legale e del sistema economico
usuraio – dopo aver preso il potere e che facciano qualcosa in merito.
Una volta che faranno questo li prenderò sul serio.
Per quanto riguarda le nazioni anglofone, posso contare sulle dita di
una mano – ed ho ancora delle dita per tenere il mio tè!- i maggiori
rappresentanti pubblici che hanno riconosciuto questo problema.
Andrew Jackson disse la famosa frase: “Se gli Americani mai
permetteranno alle banche private di emettere la propria moneta, prima a
causa dell’inflazione, poi a causa della deflazione, le banche (…)
priveranno la gente delle sue proprietà fino a che i loro figli si
sveglieranno un giorno senza una casa nel continente che i loro padri
conquistarono (…)”.
Gli Stati Uniti sono stati completamente conquistati dagli istituti
bancari attraverso il Federal Reserve Act del 1913. Jackson si sarebbe
rivoltato nella tomba.
Il modello economico americano post-1913 è replicato oggi più o meno
ovunque. Quelle poche Nazioni che si sono tenute fuori o sono state
recentemente distrutte dalla NATO, stanno per essere distrutte dalla
NATO, o saranno – si può immaginare – distrutte dalla NATO a breve.
Non avere una banca centrale sembra il primo requisito per essere
identificati come membro di quello che in maniera ridicola viene
chiamato “Asse del Male”.
Noi – l’Asse della Soffice Bontà – abbiamo tutte le cose giuste. Creiamo
debito e lo spendiamo durante la nostra esistenza e cediamo i nostri
beni, le nostre proprietà e il nostro lavoro e paghiamo interessi per il
privilegio.
Questo è il sistema in cui agiscono quelli che abbiamo eletto. Si
indebitano alla grande mentre sono al governo – che è esattamente ciò
che gli istituti bancari internazionali vogliono da loro – e ci mettono
il cappio al collo per questo, invece di risolvere il problema emettendo
moneta priva di debito vincolandola a qualcosa di reale.
Perciò il materialismo consumista nel quale tutti noi viviamo
quotidianamente non è solo qualcosa di rozzo e senza gusto venuto fuori
dal nulla. E’ implicito nel sistema economico nel quale viviamo e che
possiede le nostre vite, perché il drogato ha bisogno della sua dose.
Prima del passaggio al consumismo, non è che le persone non volessero
più cose – l’essere umano è quello che è – ma volevano più cose partendo
da presupposti diversi.
Meno è di più – non più!
La media dei cittadini inglesi del diciannovesimo secolo, per esempio,
possedeva tipicamente un modesto ammontare di cose. Aveva i propri
vestiti da lavoro, il vestito della domenica, qualche libro, qualche
utensile e qualche mobile. In base alla loro posizione sociale potevano
avere più o meno cose. Ma le loro aspettative provenivano dallo stesse
genere di considerazioni che un soldato fa in merito alla sua dotazione
militare: quando un particolare oggetto diventa vecchio o
inutilizzabile, bisogna ripararlo o cambiarlo. Il soldato non compra
cose in maniera spregiudicata o cose diverse da quelle che già possiede.
Oggi ci hanno insegnato a vivere al di là di ogni concetto di
sufficienza. Compriamo non per rifornirci di cose di cui abbiamo
bisogno. Comprare è diventato un fine.
Il passaggio dalla mentalità frugale a quella sprecona è stato
necessario per supportare un sistema che faceva i suoi passi – a
cominciare dal 1913 negli Stati Uniti – da un’economia reale basata sul
pane e le patate ad una economia in cui le banche posseggono tutto e il
progresso è misurato in base alla velocità con cui si riesce a dar loro
di più.
Questo passaggio è stato seguito da maghi moderni come Edward Bernays.
Bernays, un nipote di Freud, ha insegnato che gli uomini, pur senza
riconoscerlo, sono guidati non dalla ragione ma da oscure emozioni. E’
più facile vendere una macchina o una camicia collegandola ai desideri
primari che attraverso la ragione.
Mentre una camicia poteva essere fatta con il cotone della migliore
qualità possibile, era più facile vendere un’idea di popolarità (o di
successo con le donne, o qualsiasi cosa fosse) e collegarla alla camicia
che venderla insistendo sulla qualità del cotone.
I popoli, Bernays ha insegnato, possono essere gestiti attraverso i loro
desideri ed essere persuasi ad acquistare quasi tutto, da prodotti che
non avranno mai il tempo di usare ad idee che non controlleranno mai.
L’avvento dei film e della televisione ha aiutato a rinforzare
l’illusione ed a metterla alla guida. Pur non promovendo particolari
prodotti, i film e la televisione vendono una visione del mondo, un
insieme di conclusioni e valori, che chi guarda è portato a far propri
per identificarsi con i personaggi principali.
Mentre le storie sono diverse – migliaia di film sono prodotti ogni anno
– gli assunti morali che sostengono la visione del mondo in essi
contenuta sono tediosamente uguali. Quando è stata l’ultima volta che
avete visto un film nel quale il protagonista maschile rifiuta di avere
rapporti sessuali con la protagonista prima del matrimonio, per esempio?
Vi risparmio il mio caso.
Prima della società consumista e degenerata che Bernays ha contribuito a
formare – e le cui leve ha spiegato a capitani di industria e politica –
la popolazione non era ossessionata dallo shopping.
La gente aveva ancora la religione. La consapevolezza della natura
provvisoria di questa vita e la permanenza della prossima ha fatto sì
che l’attitudine verso le cose materiali fosse inserita in un contesto
sobrio, almeno per molti.
Ma con l’avvento del consumismo e la promozione di un crescente ateismo,
edonismo e sostenuta da una visione del mondo scientifica, la fede in
Dio è stata messa fuori dalla cornice. Col tempo, non solo è arrivata
una considerazione senza limiti per i beni materiali, ma il comprare
roba è divenuta la nuova fede.
Il problema non è che il capitalismo sia guasto. Il problema è che
stiamo provando a far funzionare un sistema in cui la moneta stessa è
sia convenzionale che usuraia. È la natura della nostra economia, basata
sul debito e usuraia, che tende verso la creazione dell’
Uno Percento.
E’ la ragione per cui le foreste pluviali vengono abbattute e le colture
da reddito vendute piuttosto che utilizzate per nutrire la gente che ne
ha bisogno. Ed è anche la ragione per cui voi ed io siamo incoraggiati a
sentire di non averne mai abbastanza.
Questo fa sì che noi lavoriamo tutta la settimana per trascorrere i
nostri weekend ad onorare il nuovo tempio di Mammona: il centro
commerciale.
Sam Gerrans
Fonte – traduzione di M. Janigro