Le conferenze stampa quotdiane della Protezione Civile per fornire la conta dei morti e dei contagiati, con criteri statistici demenziali e strumentali, privi di alcuna professionalità e correttezza, con l'unico risultato di seminare il panico e creare confuzione e smarrimento ...
Considerando
che in questi mesi:
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I
morti per problemi cardiocircolatori (in particolare infarti) sono triplicati,
soprattutto per trascuratezza e indifferenza istituzionale sanitaria e paura
dei pazienti di recarsi in ospedale a causa del COVID-19;
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sono
aumentati sicuramente i morti al proprio domicilio per trascuratezza
istituzionale sanitaria nei confronti dei pazienti domiciliari che presentavano
problemi influenzali, polmonari e da COVID-19 perché non si sono effettuati i
test di accertamento e sono stati assistiti solo telefonicamente e non ritenuti a
rischio (chissà in base a quali dissennati criteri selettivi), quindi sono
stati abbandonati a se stessi privandoli delle necessarie cure;
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sono
morte migliaia di persone ospedalizzate per un approccio terapeutico errato
(imposto da presunti esperti consulenti degli organi governativi), negando per
settimane la validità di cure che in alcuni ospedali, università e paesi
avevano ottenuto ottimi risultati terapeutici fino alla guarigione dei pazienti
gravi, denigrando i medici che proponevano terapie alternative;
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- sono
morte migliaia di persone anziane abbandonate nelle case di riposo senza alcuna
assistenza medica qualificata e nessun ausilio protettivo, nella più totale indifferenza istituzionale;
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- sono
morti centinaia di medici e di paramedici per una pessima gestione iniziale
dell’organizzazione sanitaria emergenziale, per non aver provveduto a fornire
loro mezzi di protezione individuale adeguati e per non averli gestiti con senso di
responsabilità e criteri prudenziali di approccio professionale e terapeutico;
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- sono
aumentati i suicidi per la perdita delle prospettive reddituali e professionali
e dal panico suscitato dai media e dalle istituzioni con conseguente depressione aggravata dalla campagna mediatica allarmistica
dissennata e irresponsabile che è stata condotta con la complicità del governo
italiano, che li ha pure ringraziati per il servizio svolto;
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- sono
aumentati i malesseri esistenziali, tra cui ansia, insonnia, inappetenza o al
contrario bulimia, e di conseguenza il consumo di psicofarmaci;
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- sono
aumentate le violenze domestiche per intolleranza da convivenza forzata e
limitazione delle libertà individuali;
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- è
stata gravemente danneggiata l’economia del paese, paralizzata per alcuni mesi,
in maniera demenziale e autolesionistica, e non si sono prese adeguate
contromisure economico finanziarie per sostenerla;
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- il
governo si è rivolto con ritardo e lentezza alle istituzioni europee per
elemosinare un sostegno finanziario (di tipo usuraio, benché dissimulato) che
perverrà con estremo ritardo e in modo quantitativamente insufficiente, mentre
poteva prendere provvedimenti interni rapidi ed efficaci con le risorse a
disposizione, evitando il rischio (quasi certo) di speculazioni e predazioni
esterne;
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- che
i danni reali arrecati al paese saranno evidenti e quantificabili nella loro reale consistenza solo tra alcuni mesi, e
saranno di una gravità inaudita, con l’aggravante che si sarebbero potuti
evitare in massima parte con una gestione emergenziale più responsabile e
sensata che tenesse conto di tutte le esperienze maturate durante la crisi e
non avvalendosi soltanto degli pseudoesperti collusi con la Big Pharma e di
presunti esperti scelti con criteri opachi (per usare un eufemismo) per la
gestione delle restrizioni e delle misure cautelative (oltretutto pagati profumatamente con soldi pubblici);
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- ci
sarebbe molto altro da elencare ma credo che possa bastare per formarsi un’idea
...
tutto quanto premesso, direi che i nostri governati e i
loro sodali pseudoesperti andrebbero denunciati seduta stante per grave
negligenza, dolo, violazioni costituzionali, tradimento nei confronti
dell’interesse dello stato, conflitti d’interesse, abuso di potere, danneggiamento, violazione dei diritti civili, ecc..
Claudio Martinotti Doria
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Dossier
svizzero demolisce il lockdown: “Misura medievale, ha salvato poche vite”
lunedì 18 maggio 13:30 - di Laura Ferrari
Che cosa sarebbe successo senza il lockdown? Se l’Italia avesse adotttato
il modello svedese quanti morti in più avremmo avuto? A
questa domanda ha risposto il Politecnico federale di Zurigo (ETHZ). Ecco i
calcoli, riportati
dal sito Swissinfo.
Lo studio del team
di ricercatori di Zurigo
“Il lockdown – o quarantena – dei Paesi europei ha prodotto un risultato che
siamo stati in grado di quantificare. Calcoliamo una riduzione dei decessi
nell’ordine di cinquanta persone per milione di abitanti”. Secondo i calcoli
del team guidato dal
professore Didier Sornette, esperto di rischi
presso il Politecnico federale di Zurigo (ETHZ), il confinamento ha avuto
effetti relativamente bassi sulla mortalità della popolazione. In Italia,
secondo questo studio, avremmo avuto circa tremila morti in più. Per avere un
raffronto obiettivo, dovremmo capire quanti morti in più abbiamo invece avuto
per le conseguenze del lockdown. Mancate diagnosi, cure non effettuate su
malati gravi, femminicidi, suicidi. Questo, al momento, non è dato saperlo.
“Il lockdown?
Misura brutale e inefficace”
Nell’articolo pubblicato sul sito svizzero, lo scienziato francese demolisce
il modello del confinamento: “Uno strumento brutale, medievale, a cui far capo
in ultimo ricorso quando si è disarmati o in uno stato di massima incertezza”.
Inoltre, sapendo che forse la Covid-19 era già presente in Svizzera all’inizio
dell’anno, il confinamento tardivo – sostiene Sornette – avrebbe avuto un
effetto molto limitato”.
Gestione
incompetente dell’emergenza
Il professor Sornette è inoltre convinto che il processo sia stato già mal
gestito in termini di prevenzione. Usa inoltre una metafora automobilistica.
“Ci siamo addormentati al volante. Così abbiamo
dapprima assistito a una negazione dell’importanza di
questa pandemia che si stava sviluppando in Cina, poi a una critica della Cina
che confinava in modo eccessivo”. Per lo scienziato dell’università di Zurigo,
“in alcuni Paesi europei (il riferimento è all’Italia?) c’è stato il panico e
molti hanno cominciato ad imitare la Cina, ma meno bene. Non si sarebbero
dovute attuare misure di confinamento così brutali, bensì focalizzarsi sulle
zone calde e gli epicentri”. Una sonora bocciatura per Conte e i suoi “esperti”
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