Oltre
ai rischi assai concreti per la salute della popolazione esposta, un altro
problema conseguenziale al 5G è l’abbattimento degli alberi urbani, perché
riducono la diffusione del segnale, e in tutte le città dove stanno installando
il 5G, o intendono farlo, stanno abbattendo gli alberi con la scusa che erano
pericolanti o pericolosi o malati ecc.. La notizia non appare in maniera
esplicita sui media perché viene appunto dissimulata e mistificata. Sono già
decine di migliaia gli alberi abbattuti, si spogliano le città dei preziosi e
depurativi ombreggianti alberi per insediare una nuova tecnologia di cui non
abbiamo alcuna necessità, se non per addomesticarci e controllarci ancor più.
Dal punto di vista sanitario certamente le persone elettrosensibili, che sono
molto più numerose di quanto si pensi (molti non sanno di esserlo m se ne
accorgeranno presto) peggioreranno notevolmente la qualità dell loro vita e i
disagi, fastidi e disturbi da stress elettromagnetico si accentueranno fino a
rovinargli la vita. Negli altri ci vorrà più tempo fino a che si manifesteranno
problemi connessi alla sovraesposizione e all’accumulo, come avviene
pressappoco per le sostanze tossiche, il meccanismo è abbastanza simile, solo
che in questo caso abbiamo a che fare non con la chimica ma con le radiazioni,
che sono ancora più subdole perché sottovalutate. Se dovesse effettivamente
servire per il progresso in alcuni ambiti scientifici, industriali,
professionali, ecc., procedano pure ma limitandolo alle loro esigenze
(collocandolo ad esempio nelle sole zone industriali), ma non invadano i borghi
e le città con qualcosa di cui non abbiamo alcun bisogno e che ci arrecherebbe
solo danni e fastidi.
Ogni lampione disporrà di un'antenna 5G
Fanno
molto bene i sindaci del Monferrato Casalese a essere diffidenti e prudenti,
non abbiamo alcun bisogno del 5G nella nostra zona, piuttosto potenziate i
servizi che già esistono riducendo il cosiddetto digital divide
(divario digitale) tra zona e zona, in modo che tutti abbiano accesso alla rete
con una sufficiente qualità di collegamento e a prezzi calmierati. Inoltre è
sacrosanto pretendere l’applicazione del principio di precauzione
per il quale l’onere della prova che la tecnologia è veramente innocua spetta a
coloro che la propongono (anzi che la vorrebbero imporre), e non certo il
contrario, non dobbiamo essere noi cittadini a dimostrare che è pericolosa
(anche se potremmo farlo alla luce della numerosa documentazione ormai
reperibili in rete). I tempi dell’imposizione dall’alto si stanno esaurendo,
perché la popolazione è al limite della sopportazione, e a volte basta una
scintilla per provocare una reazione socialmente esplosiva. Chi impone qualcosa
dall’alto fa solo ed esclusivamente i propri interessi, non certo quelli della
popolazione che ne subisce le conseguenze.
Claudio
Martinotti Doria
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