Eveline Widmer-Schlumpf è il Consigliere della Federazione svizzera per le questioni finanziarie. Omologa del nostro Padoan. Con la differenza che lei c’era anche quando era omologa di Saccomanni. E pure di Grilli. E anche di Monti, che, come ricorderete, aveva acquisito la carica di Ministro dell’Economia ad interim.
Le questioni sul tappeto, fra Italia e Svizzera, sono piuttosto articolate. L’Italia tiene in ostaggio la Svizzera come Paese in blacklist, creando notevoli difficoltà agli imprenditori elvetici che vogliano avere rapporti commerciali con le aziende italiane.
La Svizzera, vistasi collocare nell’angolo buio della blacklist, ha reagito, congelando le tasse dei frontalieri, che dovrebbero essere versate, in parte, al fisco italiano. Tu mi metti in blacklist e io non ti dò le tasse.
Gli ineffabili ministri italiani poi, pongono come argomento di discussione la tassazione dei depositi intrattenuti da italiani in Svizzera. E qui, proprio, da parte svizzera si nega addirittura, checchè se ne dica, che questo argomento possa essere oggetto di discussione. I Lettori più attenti ricorderanno le incredibili dichiarazioni di Saccomanni sulle ore contate degli evasori italiani, perché, avendo capito fischi per fiaschi, gli era sembrato di intendere che la Svizzera aveva accondisceso a consegnargli liste già pronte dei detentori di depositi nelle banche svizzere.
Alle moderate rimostranze della ministra svizzera, Padoan ha ribattuto che la linea del governo italiano è rimasta sempre coerente nel tempo. E qui, allora, non si capisce bene perché dall’altra parte si dice che sembra di ricominciare ogni volta tutto da capo, magari se oltrechè la coerenza del governo ci fossero anche dei banali passaggi di consegna, forse, chissà …
Padoan ha ribattuto ulteriormente invitando la ministra svizzera a mettere per iscritto le proprie intenzioni in merito alle questioni sul tappeto.
Di certo la ministra svizzera non si affretterà a farlo. Magari, perché, nel frattempo, non lo fa Padoan, così al prossimo ministro che gli subentrerà ci sarà un documento scritto che ci permetterà di non cadere dal pero ogni volta ?
Il rapporto fra l’Italia e la Svizzera sembra, da alcuni anni, un curioso dialogo fra persone che non vogliono sentire ciò che fa scomodo sentire e sentono solo quello che fa loro comodo di sentire.
La Svizzera è nata nel 1291. Lo scopo dei tre cantoni fondatori era quello di controllare l’accesso al Gottardo, per fondare un business basato, appunto, sul controllo del transito. Il controllo del transito è un fenomeno strategico che fa nascere naturalmente la vocazione di dare servizi di custodia del denaro, dei valori, di assicurazione delle merci e delle persone, di ospitalità turistica. I tre pilastri dell’economia svizzera nascono in quell’unione di tanti anni fa, banche, assicurazioni, turismo.
Vogliamo arroccarci ancora dietro la cortina che la Svizzera è il Paese dei bancarottieri, dei trafficanti, il Paese che lava più bianco ? O vogliamo cominciare a capire che ci sono punti di vista che forse bisogna pur riconsiderare, che il banchiere fa il suo mestiere, e che il capitale va dove gli conviene di più, e che se vuoi che il capitale non fugga via, l’unico modo è creare le condizioni per cui questo non accada e se le condizioni non le hai create non puoi prendertela con il banchiere ? Vuoi prendertela con il banchiere svizzero dopo avere creato l’IRAP ?
L’uomo primitivo proteggeva per sé e per il proprio gruppo le prede della propria caccia. Le nascondeva accuratamente per proteggere le proprie riserve, nell’interesse suo e della sua famiglia o del suo gruppo. L’uomo è progredito così, difendendo il suo capitale e trovando per esso la migliore e più conveniente collocazione possibile. È criminale e contronatura qualsiasi tentativo di ledere questa libertà fondamentale dell’uomo, da qualsiasi fonte quel tentativo provenga.
So che alcuni di Voi, pochi invero, mi scriveranno e mi additeranno ancora una volta come protettore dei bancarottieri. So anche che se guarderete la realtà, capirete che non è così. E TRADERS’ Magazine ha proprio questa ambizione, illustrare la realtà.
Grazie al meraviglioso Pubblico di TRADERS’ per il continuo sostegno !
Maurizio Monti
Editore
TRADERS’ Magazine Italia
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