Uno dei due personaggi in foto è
l’autore dell’intervento
Alcuni cari amici rimangono ancora oggi stupiti dall’assenza
di comportamenti corretti, affidabili ed efficaci anche da parte di politici
locali (quelli degli altri livelli, in particolare statali, sono ormai ritenuti
solo corruttivi, parassitari e bluffanti).
Pur riconoscendo una variabile incognita correlata alla
personalità, indole, sensibilità e cultura individuale, che almeno in parte
potrebbe ancora rendere plausibile un politico locale, quello che comunque lo
rende inaffidabile è la sua più o meno vincolante appartenenza ad un partito
politico.
Se il politico è legato ad un partito e deve ad esso la sua
seppur minima carriera e il ruolo pubblico di cui è investito, non può essere
una persona libera, è subordinato agli ordini di scuderia ed alle posizioni
assunte dalle gerarchie e correnti interne, ogni individuo che non si adegua
viene emarginato e costretto a dimissionarsi. La partitocrazia non esprime
alcuna democrazia ma simulacri di essa, e sforna una molteplicità di signorie
feudali in conflitto tra loro per la spartizione delle ricchezze pubbliche …
Si salvano a livello locale solo coloro che sono espressione
di liste civiche indipendenti, che possono essere simpatizzanti di alcuni
partiti ma non ad essi sottomesse, purché non facciano parte di coalizioni, in
tal caso perderebbero ogni credibilità di autonomia.
Solo la libertà consente di esprimere autenticamente ciò che
si pensa, le proprie potenzialità, consentendo di realizzare progetti
comunitari, solidaristici, lungimiranti, condivisi. Solo l’incontro di una
pluralità di individui liberi e responsabili consente di fare veramente gioco
di squadra, di trovare solide motivazioni e vincoli morali e contrattuali
condivisi, rappresentando efficacemente una comunità più o meno estesa ed il
territorio in cui è insediata.
In assenza di questi presupposti è altamente probabile che
si faccia solo “passerella”, iniziative effimere, mediatiche, dichiarazioni di
intenti, e nulla più, che si riducono perlopiù a dei bluff più o meno in buona
fede, autoreferenziali ed autocelebrativi. Ogni occasione a tal proposito è
buona, anche se pretestuosa: di sostanziale, solido, evoluto, innovativo, ecc.,
non rimane nulla, solo articoli mediatici di dubbia attendibilità.
Il teatrino della politica non è solo più quello mediatico
televisivo, avendo ormai contaminato anche il livello localistico per il
tramite di piccoli monopoli ed oligopoli editoriali provinciali che si sono
creati nel nostro paese, in cui i vari personaggi che vi partecipano ambiscono
ad occupare col tempo posizioni preminenti in base alla visibilità ed al
superficiale consenso conseguito, gioco nel quale i ruoli localistici di cui
sono stati investiti divengono nulla più che trampolini di lancio per posizioni
di maggior privilegio e potere personale.
Quindi alle persone che ancora godono di libertà e la
vogliono preservare conviene lasciar perdere totalmente i partiti politici
(partitocrazia) dai quali si potranno avere solo danni, ed occuparsi
esclusivamente della propria comunità locale, alla quale come è risaputo da
tempo giungeranno sempre meno trasferimenti, cioè il denaro versato in tasse
non tornerà ma rimarrà ad alimentare burocrazia e politica parassitaria ai
livelli geografici superiori.
Le comunità locali se vorranno sopravvivere dignitosamente dovranno
riorganizzarsi prendendo come modello di riferimento le civilissime comunità di
villaggio medievali, anche se qualche stolto ancora insiste a definire quel
lungo periodo come secoli bui, mentre temo che il buio sarà la
caratteristica della nostra epoca prossima ventura, purtroppo!
Ciò che maggiormente si avvicina a quanto sto descrivendo si
riscontra nelle località montane isolate, dove quasi ogni borgo dispone di un
consorzio rurale che provvede praticamente a tutti i servizi essenziali per la
convivenza civile e per vivere in autonomia ed autosufficienza, con esclusione
solo dell’energia elettrica a causa del monopolio autoritario che caratterizza
il nostro corrotto paese e che impedisce di trovare valide soluzioni
alternative ed autonome.
Buona fortuna a tutti
Claudio Martinotti Doria
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