Di Claudio Martinotti Doria
Ozzano Monferrato località Lavello, vista dal satellite, la provinciale Casale Asti passa per l'abitato per una lunghezza di circa un km e mezzo prendendo la denominazione di via Roma
A distanza di oltre un anno dal mio ultimo intervento vorrei riproporre il grave problema della pericolosità del traffico veicolare a Ozzano Monferrato località Lavello, per l'alta velocità cui una cospicua parte degli automobilisti transita. Ritengo moralmente doveroso farlo, per evitare che gli argomenti importanti per la qualità della vita e l'incolumità delle persone decadano per un calo di attenzione mediatica ed istituzionale. Anche se il periodo di crisi, diffusa a tutti i livelli, renderà ancora più difficile poterlo risolvere, sono consapevole che in politica ciò che fa la differenza qualitativa è sapersi porre delle priorità condivisibili, partendo da dati oggettivi di conoscenza delle problematiche e delle possibili soluzioni.
Non ripeterò gli aspetti tecnici del problema, che avevo già esposto nel mio precedente intervento, che è facilmente reperibili in Internet con qualsiasi motore di ricerca, ma inizierò riprendendo alcune frasi del precedente articolo:
"è interessante e curioso rilevare come ci si accorga facilmente quando c'è qualche rara pattuglia di polizia o carabinieri lungo la strada, si abbassa la soglia del rumore di fondo ed affacciandosi alle finestre o percorrendo il marciapiede ci si accorge subito che il traffico è come al rallentatore, come se stessero girando un film e le auto viaggiano tutte ai 50 km orari, come per magia. Le auto in quelle rare occasioni tornano a svolgere la loro funzione primaria e non sono più condotte come fossero armi a quattro ruote, alcune corazzate come i SUV (sempre più numerosi), mezzi per l'affermazione di sé, del proprio status presunto".
Avevo cioè rilevato come gli ozzanesi che abitano al Lavello si possano accorgere, anche stando in casa, della presenza di una pattuglia di polizia locale, dalla riduzione dell'inquinamento acustico per il rallentamento che la loro presenza induce negli automobilisti.
Successivamente al mio intervento di oltre un anno fa, si sono intensificate le pattuglie di polizia locale e provinciale con il risultato sopradescritto, cioè solo un temporaneo rallentamento del traffico, dovuto prevalentemente alla solita segnalazione (presunta solidaristica) con il lampeggio dei fari ed al fatto che una pattuglia in divisa con auto di servizio è visibile a distanza. E' un servizio di scarsissima efficacia e di breve durata.
Per ottenere risultati efficaci e permanenti occorrono dispositivi tecnologici specifici. Ad esempio occorrerebbero i prevelox cabinati con dispositivo Velomatic 512 che riesce a rilevare la velocità su entrambi i sensi di marcia con documentazione fotografica. La versatilità di tale installazioni è dovuta al fatto che possono essere usati sia a scopo di deterrenza e rilevamento statistico dei dati di transito, senza alcuna repressione, e sia a scopo repressivo programmandone i rilevamenti in base all'esperienza maturata ed ai rilievi statistici, Quindi gli automobilisti non sapendo se l'apparecchio è in funzione o meno saranno comunque costretti a rallentare e se non lo fanno è elevata la probabilità che siano sanzionati.
Queste apparecchiature sono già state recentemente installate sperimentalmente in provincia di Alessandria nel comune di Vignole Borbera, all'ingresso della Val Borbera, un borgo poco più grande di Ozzano e con problemi simili di pericolosità di traffico. E non si possono certo tacciare le amministrazioni locali che lo installano di farlo per rimpinguare le casse comunali, essendo stata l'installazione preceduta per lungo tempo da prevelox ed avvisi di tutti i generi, senza aver ottenuto alcun risultato. L'incolumità degli abitanti ha la priorità su qualsiasi pretesa o pretestuosa giustificazione possano mai addurre gli automobilisti che transitano a velocità pericolose in un centro abitato.
Concludo il mio intervento segnalando un secondo problema molto meno rilevante ma comunque correlato e complementare: la scarsità di parcheggi a Ozzano Lavello e la loro inadeguatezza. I parcheggi sono troppo stretti ed è molto pericoloso sia salire in auto che scendervi dopo aver parcheggiato, proprio per la velocità e l'intensità di transito già segnalata, occorrerebbe recuperare spazio dai marciapiedi, dove questi sono abbastanza larghi da consentirlo.
Nell'affrontare eventualmente questo lavoro di adeguamento occorrerebbe anche aggiungerne dei nuovi, soprattutto in prossimità degli esercizi commerciali, per favorirne l'attività evitando che i clienti parcheggino le auto sui marciapiedi o ancor peggio (e succede frequentemente, perché gli automobilisti incompetenti ed irresponsabili sono più numerosi di quanto si pensi) lasciandole sulla strada a fianco dei marciapiedi o di traverso nel parcheggio per incapacità di manovra.
Questa soluzione (l'allargamento dei parcheggi ed il loro incremento quantitativo) unitamente all'altra proposta che costringerebbe il traffico a rallentare, renderebbe molto più fruibile il Lavello sia agli abitanti e sia ai suoi frequentatori, migliorandone la qualità di vita.
Cordiali saluti
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