POLITICA
Il Movimento Progetto Piemonte interviene sul riassetto territoriale del Monferrato
Lettera del presidente Massimo Iaretti
Iaretti con l'ex sindaco di Asti Galvagno
Il presidente
del Movimento Progetto Piemonte Massimo Iaretti torna ad affrontare il
tema del riassetto territoriale del Monferrato con questa lettera, che
pubblichiamo integralemente: “Il presidente dell’Associazione Nuove
Frontiere Alberto Riccio – scrive Iaretti – affronta il tema dei nuovi
assetti territoriali di Casale e del Monferrato con uno spirito
propositivo che mi sento di condividere. E fornisce anche alcune
indicazioni progettuali come il progetto di un Distretto turistico
culturale interprovinciale del Monferrato, che coinvolga le 5 provincie
piemontesi nelle quali il Marchesato si etendeva, o come gli Stati
Generali del Monferrato proposti proprio l’anno scorso dal Movimento
Progetto Piemonte”.
“A questo proposito mi si permetta
una precisazione: gli Stati Generali vorrebbero essere un tavolo di
lavoro al quale siedano le Amministrazioni del Monferrato Storico (da
Chivasso ad Alba, da Acqui a Casale, da Asti a Moncalvo, per citarne
alcune), insieme alle forze economiche e sociali ed al mondo
dell’associazionismo, agli organi di informazione per scegliere quali
possano essere gli elementi per esercitare una azione comune, AL DI LA’
DELL’APPARTENENZA A QUESTO OD A QUELL’AMBITO PROVINCiALE”.
“E dall’incontro dell’idea degli Stati
Generali con quella del Distretto dei Vini – “Enolandia” è nata la
collaborazione tra MPP e l’allora Sindaco di Asti Giorgio Galvagno che
proseguirà anche nei prossimi mesi”.
“La posizione di MPP e di Nuove
Frontiere, su questo argomento, non sono dunque in contrasto, anzi mi
pare contengano alcuni punti di contatto e di interazione, anche se mi
permetto di sostenere che ogni progettualità - ed in questo sono in
perfetta sintonia con l’amico Martinotti Doria - debba avere un respiro
più ampio del solo Monferrato Casalese, anche perché il confronto con
altre territorialità non potrebbe che essere di beneficio per la
zona”. “Per un’operazione del genere lo strumento operativo non deve
essere inventato, ma soltanto perfezionato ed è l’Agenzia di Sviluppo.
La Città di Casale è l’unica, tra quelle del Monferrato in senso più
ampio ad avere - sia pure non ancora totalmente operativo – a
disposizione un simile organo, per di più a costo zero. E potrebbe dare
a Casale un ruolo se non di primo piano almeno di copartnership nello
sviluppo e nella crescita dell’idea, vista al possibile coabitazione con
altri centri del livello di Asti e di Alba, che sono avanti a noi anni
luce”.
“Questo punto è stato più volte al
centro di conversazioni informali con l’assessore comunale competente
Nicola Sirchia che, peraltro, ha sempre dimostrato interesse quanto meno
a valutarlo. Resta il fatto, e sono nuovamente in perfetto allineamento
con Alberto Riccio, che adesso è ora di ingranare la quinta marcia.
Altrimenti Casale ed il Monferrato rischiano davvero di diventare
soltanto “una espressione geografica”, peraltro neanche tanto
conosciuta. Come MPP faremo tutto quanto sarà nelle nostre possibilità
affinché tali idee possano trovare, al più presto, una concretizzazione,
convinti che la difesa del territorio non è solo una prerogativa dei
Sindaci, ma anche dei Consiglieri Comunali e, soprattutto, dei
Cittadini”.
Redazione On Line
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