Di
Claudio Martinotti Doria
Quando
ormai si è appurato, da tempo e con innumerevoli conferme, che l’attuale classe
politica (ed anche quelle immediatamente precedenti), non è in grado neppure
volendo di risolvere problemi ma semmai li aggrava, essendo perlopiù una classe
parassitaria al servizio dell’alta finanza criminale, a che serve dedicarsi
all’analisi o alla critica del singolo argomento e/o evento?
Ogni
singolo argomento o apparente evento, è in realtà il frutto avvelenato della
stessa politica che abbiamo ormai identificato come incapace e fasulla,
composta da cialtroni, ciarlatani e farabutti, con qualche eccezione di
individui dotati di qualche qualità che si trovano coinvolti per ambiguità
(speriamo momentanea, almeno finché non ci prenderanno gusto), e quindi che
senso ha attendersi prima o poi qualcosa di positivo da costoro?
Significherebbe
solo farsi delle illusioni, porsi delle aspettative ingenue che faranno il loro
gioco attendista, di temporeggiamento ingannevole, per smorzare sempre più ogni
istanza sociale di maggiore giustizia, equità e cambiamento.
Non
cambieranno mai, perché per farlo dovrebbero rinunciare al loro egoismo, ai
loro privilegi, alle loro prebende, perché mai dovrebbero farlo?
Intanto
lo sanno che la gente, una minoranza maggiormente consapevole e responsabile,
perché la maggioranza è silente, rassegnata, ignorante ed addomesticata,
tuttalpiù protesterà per qualche tempo e poi alla lunga si ammorbidirà, finendo
per credere a qualche ennesima promessa, spacciata per essere quasi attuata, o
anche fosse attuata, sarebbe solo un bluff, un atto mediatico cui hanno già
posto in essere le contromisure per riprendere rapidamente quanto era già nella
loro disponibilità, come il solito trucchetto di simulare di abbassare le tasse
per poi aumentarle diversamente da prima ed in maniera più occulta e subdola,
con qualche acrobazia giuridico burocratica.
Quindi
a che serve leggere i giornali ed ascoltare i telegiornali ed i talk show? A
rimbambirsi sempre più? A perpetuare l’inganno? Se spegneste del tutto la
televisione e faceste fallire tutti i giornali cartacei, vivreste meglio, vi
disintossichereste psicologicamente ottenendo almeno il risultato, per quanto
modesto, di lasciare senza lavoro una parte dei parassiti che assillano,
deprimono e depauperano questo paese.
La
priorità di questo paese è l’assoluta assenza di equità nella distribuzione
della ricchezza, ed anticipo subito i libertari, verso i quali ho molto
rispetto, non esistendo alcun “libero mercato”, ogni distribuzione di ricchezza
non segue affatto le leggi naturali del commercio e delle interazioni umane, ma
sono da sempre, e negli ultimi decenni più che mai, condizionate da ingerenze
(interferenze) politiche e pressioni finanziarie. In poche parole: si è sempre
giocato sporco, barando a più non posso, con la collusione di molti, ai vari
livelli istituzionali, in cambio a volte della partecipazione al banchetto,
anche solo di qualche briciola o elemosina, ai bassi livelli gerarchici, perché
agli alti livelli i premi sono stati molto ricchi e generosi (con i soldi degli
altri è facile esserlo).
Pensate
ad esempio agli stipendi e successive pensione erogate ai dirigenti di stato e
regioni ed ai loro valletti in confronto a quelli dei sindacalisti locali e
settoriali, che sono stati premiati per essersi lasciati corrompere moralmente,
partecipando al gioco delle parti simulando di opporsi ai giochi di potere, per
poi farvi parte dietro le quinte. I primi vivono da nababbi, i secondi
sopravvivono.
Non
sto a riproporvi i dati, anche se i numeri rivelano molto più delle parole, chi
vuole si documenti, ma credetemi se vi dico, senza rivelare nulla di nuovo, che
il problema del deficit dell’INPS e della imminente difficoltà a garantire
ancora a lungo il pagamento delle pensioni, è dovuto prevalentemente agli statali,
cioè al settore pubblico, e cioè all’assoluta mancanza di perequazione
distributiva in base a meriti ed effettive contribuzioni effettuate.
Vi
sono disparità di trattamento, disvalori, abusi, ecc., talmente gravi da essere
mostruosi, inconcepibili ed imperdonabili ad una interpretazione attualizzata,
alla luce della crisi in corso ormai da otto anni e della povertà in aumento
esponenziale nel nostro paese, che assilla ormai una decina di milioni di
persone.
Disparità
che arrivano anche ad un rapporto di 1 a 20.
Può
sembrare paradossale quanto riporto, ma pensateci seriamente, perché è fondato.
In base alle circostanze della vita, ci sono e ci saranno persone che hanno
versato 20 di contributi e riceveranno 1, mentre ce ne sono altre che hanno
versato 1 ed hanno ricevuto o riceveranno 20 nel corso della loro intera
esistenza. Vi sembra inverosimile? Pensate allora ad uno/a statale andato/a in
pensione con meno di 40 anni anagrafici e con contributi perlopiù fittizi e che
la percepirà per 40 anni ed un pensionato/a “Fornero” che andrà in pensione a
68 anni (perché questa sarà presto il limite medio) con contributi sempre più
gravosi e che percepirà meno della metà dell’importo dello statale per un
numero di anni che sarà un quarto (una decina), che gli vada bene, glielo
auguro, ma lo stress accumulato non gioverà, e la vita media non aumenta
affatto come ci vogliono far credere. E’ l’ennesima frode ordita contro il
popolino addomesticato.
Chi
ha consentito una situazione del genere, forse non ne era del tutto
consapevole, ma ora lo dovrebbero essere tutti, nessuno escluso, e perseverare
in un obbrobrio del genere è semplicemente criminale.
Non
è questione solo di mettere ordine nei conti, ma di ripristinare un minimo di
correttezza e dignità economico sociale.
Finché
con l’alibi dei diritti acquisiti si continuerà a difendere gli statali, perché
costituiscono il bacino elettorale della classe politica governativa, non
ci potrà mai essere alcuna riforma seria ed equa, ma solo ritocchi farlocchi,
fumo negli occhi, perpetuazione dell’inganno.
Persino
parlarne, come sto facendo, è tempo perso, non si perverrà mai alle necessarie
riforme con le procedure pseudo-democratiche istituzionali, ma solo con un atto
di forza o in seguito ad un collasso sistemico, cioè un trauma di dimensioni e
ripercussioni talmente gravi che costringa ad intervenire drasticamente.
Per
capirci senza equivoci, dovrà avvenire qualcosa di analogo a quanto sta
avvenendo in Grecia, che è un paese “cavia” sul quale “i padroni del vapore”
stanno sperimentando da alcuni anni, il quale “tecnicamente” sarebbe già
fallito da anni, lo si tiene in vita come si farebbe con un drogato, con
ulteriori prestiti, ma costringendolo ad interventi impopolari, eseguiti
paradossalmente proprio da gruppi politici che hanno sempre predicato il
contrario.
Mi
riferisco ad esempio alla riforma previdenziale che stanno elaborando e
pianificando in Grecia da alcuni mesi, di livellare tutte le erogazioni
pensionistiche a circa il 60 per cento del reddito medio del paese. Per capirci
ancora meglio, sarebbe come se in Italia stabilissero di dare a tutti i
pensionati italiani, senza distinzione, un massimo di 800 euro al mese,
indipendentemente da quanto hanno versato come contribuzione e per quanti anni
e se fossero dirigenti o braccianti agricoli.
Lo
dovranno fare perché altrimenti non ci saranno risorse per pagare le attuali
pensioni e quelle future.
Avverrà
prima o poi anche in Italia, ma occorrerà prima che accada qualcosa di grave,
traumatico, che giustifichi la classe politica ad intervenire, una
legittimazione dall’alto, per cause di forza maggiore.
Preparatevi,
oppure continuate ad illudervi ed ascoltare i vari sofisti al potere e nei
media, che hanno tutto l’interesse a mentire, sempre e comunque.
Vi
daranno da bere un infuso di cicuta e vi diranno che è un the esotico, una
rarità di cui solo noi potremo beneficiare.