di Marco Saba - 07/12/2015
Fonte:
seigneuriage.blogspot
L'ultimo testo del professor Richard Werner, che apparirà pubblicato nel prossimo numero della Rivista Internazionale di Analisi Finanziaria (1), s'intitola: “Un secolo perduto nell'economia: tre teorie bancarie e la prova conclusiva”.
Riportiamo la traduzione del sommario tradotta in italiano per la comodità del lettore:
“Come
operano le banche e da dove arriva la provvista di denaro? La crisi
finanziaria ha sollevato la consapevolezza che queste domande sono state
inopportunamente sottovalutate da molti ricercatori. Nel secolo
passato, in periodi differenti, hanno dominato tre differenti teorie
sulla pratica bancaria:
1)
La teoria bancaria correntemente prevalente dell'intermediazione
finanziaria dice che le banche raccolgono i depositi e poi li prestano,
proprio come gli altri intermediari finanziari non bancari.
2)
La vecchia teoria bancaria della riserva frazionaria dice che ogni
banca individualmente è un intermediario finanziario che non ha potere
di creare moneta, ma che il sistema bancario nel suo insieme è capace di
creare moneta attraverso il processo della “multipla espansione dei
depositi” (il moltiplicatore monetario).
3)
La teoria bancaria della creazione del credito, predominante un secolo
fa, non considera le banche come intermediari finanziari che raccolgono
depositi per poi prestarli, ma invece argomenta che ogni banca
individualmente crea credito e moneta nuova ogni volta che la banca
effettua un prestito.
Le
teorie differiscono nel loro trattamento contabile del prestito
bancario e anche per quanto riguarda le implicazione procedurali.
Poiché
secondo la teoria dominante dell'intermediazione finanziaria le banche
sono virtualmente identiche agli altri intermediari finanziari non
bancari, queste non sono incluse nei modelli economici usati
nell'economia o dai banchieri centrali. Inoltre, la teoria che vede le
banche come intermediari ci procura il razionale per la regolazione
bancaria basata sull'adeguatezza del capitale. Se questa teoria non
fosse corretta, la corrente modellazione prevalente nell'economia e le
politiche di regolazione sarebbero senza fondamento empirico.
Nonostante
l'importanza della questione, finora solo una prova empirica delle tre
teorie è stata riportata nelle riviste scientifiche. Questo documento
presenta una seconda prova empirica, ricorrendo a metodi alternativi,
che permette il controllo di tutti gli altri fattori. Le teorie bancarie
dell'intermediazione finanziaria e della riserva frazionaria vengono
rifiutate dalle prove presentate. Questa scoperta mette in dubbio le
motivazioni per la regolamentazione dell'adeguatezza patrimoniale della
banca al fine di evitare le crisi bancarie, come viene illustrato nel
caso di studio di Barclays Bank durante la crisi. La
scoperta indica che consigliare e incoraggiare i paesi in via di
sviluppo a prendere in prestito dall'estero, è fuorviante. La
trattazioneconsidera qual'è il motivo per cui gli economisti hanno
fallito per gran parte del secolo scorso nel fare progressi per quanto
riguarda la conoscenza del sistema monetario, e perché invece si sono
spostati sempre più lontano dalla verità, come già era riconosciuta
dalla teoria della creazione di credito ben più di un secolo fa. Viene
trattato il ruolo dei conflitti di interessi delle parti interessate nel
plasmare l'attuale consenso accademico che non tiene conto delle
banche. Viene indicata una serie di percorsi per le ulteriori necessarie ricerche.”
E poi Werner, dopo aver analizzato il bilancio della Banca Raffeisen
ed aver dimostrato empiricamente la validità dellla teoria della
creazione del “credito”, e che questo credito è denaro, conclude:
“(quanto
sopra) rinforza la necessità di una nuova agenda di ricerca
interdisciplinare sul ruolo delle banche e della banca centrale in
particolare, e del sistema monetario in generale, che dovrebbe essere saldamente radicata nella metodologia della ricerca empirica e induttiva
per produrre economia scientifica. Mentre molti autori hanno proclamato
un offuscamento continuo della divisione tra le banche e le istituzioni
finanziarie non bancarie, l'autore ha mostrato esattamente quello che consente alle banche di creare denaro (e capitale) dal nulla, mentre le non-banche non sono in grado di farlo. E' quindi richiesto un lavoro
interdisciplinare con i ricercatori in politica, diritto, contabilità,
gestione, ricerca operativa, informatica, ingegneria e sistemi di
ricerca per assicurare che l'economia e la finanza per conto proprio non
possano continuare ad ignorare la realtà empirica e si avviino in un altro secolo persa per le scienze economiche .”
Nello studio precedente (2) Werner affermava che la legalità o meno del modo con cui le banche gestiscono la parte contabile necessita di una ulteriore ricerca legale al di là degli scopi dell'autore, tuttavia rimane aperta la questione contabile: le
banche registrano l'operazione del prestito NON evidenziando la
creazione di nuovo denaro ma lasciando supporre all'osservatore che esse
utilizzino il denaro contenuto nei depositi, mentre, come empiricamente
dimostrato, nella pratica si comportano in tutt'altro modo. Le
conseguenze di questa tenuta contabile difforme dalla realtà dei fatti
sono state da me evidenziate nel corso di varie assemblee degli
azionisti presso le più importanti banche italiane nel 2014 e 2015.
In
pratica, non contabilizzando nell'attivo di cassa il denaro creato ex
novo, si simula una situazione passiva dell'istituto che non corrisponde
a verità ma che influisce sulla nostra realtà visto l'affannarsi delle
autorità nel cercare continuamente metodi per rimpinguare le casse delle
banche, come l'esempio della recente legge sul BAIL-IN ben ci dimostra.
Si
cerca cioè continuamente di riempire un falso buco contabile attingendo
alle tasche dei cittadini, direttamente o indirettamente, perché non si
vuol riconoscere l'enorme guadagno non contabilizzato che le banche
ottengono creando soldi dal nulla e pretendendo di farseli restituire
con gli interessi.
L'entità della grave situazione che così si crea è sotto gli occhi di chiunque. Basta andare in Grecia, o vivere in Italia aprendo
gli occhi. per scoprire la realtà della miseria assurda e non
necessaria che creano continuamente queste politiche bancarie di
offuscamento contabile dell'abbondanza possibile dei mezzi monetari, e
quindi della fattibilità immediata di un reddito di sussistenza per
tutti, per capire che viviamo nella caverna di Platone.
Il vero problema oggi è che il sistema bancario è fuori controllo, ma non solo, c'è anche il fatto drammatico che il mostro di Bankenstein si è impadronito di tutto il resto. Autorità di controllo comprese, oltre a tutta l'ostentata ignoranza e indifferenza mostrata dai media col silenzio assordante su questo problema.
Note:
1)
Werner, R.A., A lost century in economics: Three theories of banking
and the conclusive evidence, International Review of Financial Analysis
(2015)
2) “Whether
the Client Money Rules were designed for this purpose, and whether it
is indeed lawful for banks to reclassify general ‘accounts payable’
items as specific liabilities defined as ‘customer deposits’, without
the act of depositing having been undertaken by anyone, is a matter that
requires further legal scrutiny, beyond the scope of this paper.”
In:
Werner, R.A., How do banks create money, and why can other firms not do
the same? An explanation for the coexistence of lending and
deposit-taking, International Review of Financial Analysis, Volume 36,
December 2014, Pages 71–77
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