
Scritto da Francesco Carbone http://www.usemlab.com
Non è un crimine essere ignoranti in economia, dopo tutto si tratta di una disciplina specializzata, considerata dalla maggior parte delle persone una triste scienza. Ma è totalmente irresponsabile fare la voce grossa ed esprimere opinioni in materie economiche mentre si persiste in tale stato di ignoranza. (Murray. N. Rothbard)
Il movimento di protesta contro Wall Street e le banche è arrivato anche in Italia. Questo weekend appena trascorso se ne sono accorti un po' tutti quanti. In qualche modo, la gente comune si sta svegliando dal torpore. Se nel 2008 aveva accettato in maniera impassibile che migliaia di miliardi venissero elargiti per salvare impunemente il settore finanziario, a questo giro i cittadini sembrano non stare più al gioco.
Bisogna anche ammettere che, dai movimenti di protesta di qualche anno fa a quelli odierni, un qualche miglioramento ci sia stato: finalmente in molti sembrano aver capito come il problema di questa crisi abbia proprio a che fare con le banche e con i politici, ovvero con un certo grado di collusione tra i due gruppi.
Come non simpatizzare quindi per Occupy Wall Street e per tutti gli indignati? Stanno semplicemente provando a ribellarsi a quell'elite dell’1% che continua ad arricchirsi ai danni del 99% della popolazione. Questo è infatti proprio lo slogan principale di Occupy Wall Street: noi siamo il 99% (we are the 99 percent).
Se ho aperto questo sito dieci anni fa è proprio perché, dopo aver indagato dietro alla bolla finanziaria di fine millennio, scoprii qualcosa di ancora più grosso, scoprii quello che le masse hanno solo cominciato ad intuire oggi. Rimasi indignato, e l’indignazione mi spinse a continuare la ricerca e a diffonderla a quante più persone possibile, perché ero sicuro che tutto questo sarebbe accaduto. Oggi sta accadendo. E siamo solo all'inizio.
Gli indignati hanno ragione da vendere: chi ha imbastito questo sistema ha tolto loro il futuro, li ha condannati a un tenore di vita che da qualche anno non fa che scendere e che nel prossimo futuro è destinato a calare ulteriormente. Tuttavia chi protesta ha dimostrato di non avere capito tante cose, forse troppe. Non lo sa ma ancora brancola nel buio. Purtroppo costituisce un 99% che rientra quasi integralmente nel 99.99% di ignoranti totali in materia di economia.
Tranne qualche gruppo americano minoritario, illuminato da Ron Paul e dal movimento End the Fed, gli indignati non hanno capito né le cause né le dinamiche della crisi. Non hanno capito le ragioni del proprio malessere. E questo per il semplice motivo che non hanno alcuna cultura economica, senza cui non è possibile maturare proposte e soluzioni che portino realmente verso una via d’uscita.
Pochi di coloro che protestano sanno come funzioni il sistema bancario, sanno cosa sia davvero il denaro. Pochissimi hanno capito quale sia la vera Tragedia dell'Euro che da questa sponda dell’atlantico sta accelerando la resa dei conti del fallito Eurosistema. E senza aver ben chiaro tutto ciò si rischia non solo di buttare al vento parole ed energie, ma anche di tirarsi la zappa sui piedi.
Senza una cultura economica adeguata questo massiccio movimento di protesta corre solo il rischio di cambiare il futuro in peggio, così come lo cambiarono (in peggio) i movimenti del ‘68. Non è un caso che a comandare, oggi, accanto a coloro che allora approfittarono di tutto quello scompiglio, siano proprio quei cialtroni che oltre 40 anni fa guidarono una rivoluzione culturale fondata su idee economiche tremendamente sbagliate.
Anzi possiamo dire che l’allenza tra banchieri politici e classe dirigente (politica e non) che costituisce gran parte di quell’1%, ha potuto trovare continuità e supporto solo in quell’infimo livello culturale nato nel ‘68. Questi di oggi sono i risultati inevitabili. Nel tempo sono cambiate le facce ma non è affatto cambiata la sostanza, che nel tempo si è solo ulteriormente deteriorata: il sistema economico basato sullo statalismo e sull’interventismo sta continuando a marcire a ritmo sempre più veloce mentre si continua ad accusare un morto ucciso oltre 100 anni fa.
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