La dichiarazione del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov riguardo alle aspirazioni della Turchia di entrare a far parte del gruppo BRICS riflette una dinamica geopolitica complessa che coinvolge diversi attori globali. Il BRICS, un’alleanza di Paesi emergenti (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), sta cercando di espandere la propria influenza economica e politica come contrappeso alle organizzazioni internazionali dominate dall’Occidente, come il G7 o l’Unione Europea.
La Turchia, membro della NATO e con uno status di candidato all’adesione all’UE, sta cercando di ampliare le proprie relazioni internazionali. Questa mossa potrebbe essere vista come parte della politica di Erdogan volta a diversificare le alleanze geopolitiche della Turchia, rafforzando i legami non solo con l’Occidente ma anche con potenze emergenti. Essere membro di BRICS significherebbe per la Turchia una posizione più influente in un contesto globale multipolare.
Lavrov dice esplicitamente che non esistono regole nei BRICS che impediscono ai membri di avere legami con altre organizzazioni, facendo riferimento alla NATO e all’UE. Questo suggerisce una volontà da parte della Russia e, probabilmente, degli altri membri dei BRICS di accettare Paesi con differenti affiliazioni geopolitiche, purché condividano i principi di multipolarismo e rispetto per le norme internazionali stabilite dalla Carta delle Nazioni Unite.
Lavrov sottolinea che un’adesione ai BRICS comporta il rispetto di un ordine mondiale multipolare, differente dal sistema di alleanze e valori che, secondo la Russia, l’Occidente ha promosso, in particolare in Ucraina. Questo rafforza l’idea che il BRICS si consideri un blocco alternativo rispetto alle istituzioni occidentali, con un focus sulla sovranità nazionale e un approccio meno interventista nelle questioni interne degli Stati membri.
L’interesse della Turchia nell’entrare nei BRICS evidenzia una tendenza verso una maggiore frammentazione dell’ordine mondiale. La volontà del BRICS di accogliere Paesi con diverse affiliazioni politiche, a patto che rispettino i valori del gruppo, segnala un’espansione del suo raggio d’influenza. Al contempo, la Turchia sembra voler giocare un ruolo bilaterale e multilaterale più ampio, rafforzando i suoi legami con potenze come Russia e Cina, mantenendo però i suoi legami storici con l’Occidente.
Nessun commento:
Posta un commento