I massimi responsabili della Nato e degli organismi di Bruxelles stanno andando letteralmente “fuori di testa” per il viaggio di Putin in Mongolia
di Luciano Lago
Speravano
che il presidente Putin in Mongolia sarebbe stato arrestato dalle
autorità di quel paese che aveva sottoscritto i trattati della Corte di
Giustizia Internazionale, sula base del mandato di arresto emesso. E’
accaduto invece che la Mongolia ha accolto Putin stendendogli un tappeto
rosso e con una cerimonia in cui gli sono stati riconosciuti i massimi
onori, confermando un trattato di amicizia e cooperazione che lega
entrambi i paesi.
Alla Nato iniziano a rendersi conto che i
loro ordini, le loro Corti di Giustizia (a senso unico), i loro inviti e
decreti vengono ignorati e snobbati in tutto il mondo, dall’Ungheria
alla Mongolia passando per tanti altri paesi che sono in lista di attesa
per essere ammessi al gruppo dei BRICS, capitanato da Russia e Cina.
Questo
procura un vero mal di testa ai dirigenti di Washington e di Bruxelles,
in particolare alle signore del potere, quali la Victoria Nuland, la
Hillary Clinton, alla Von der Leyen che speravano di vedere Putin
trascinato in manette ed ora sprizzano veleno.
Questa
soddisfazione non l’avranno dai governanti della Mongolia nè da quelli
di altri paesi che piuttosto vedono il premier russo come una speranza
per sottrarsi alle pseudo regole dei vecchi egemoni anglosassoni.
I
paesi che hanno subito la colonizzazione anglosassone e le guerre
imposte in Asia ed estremo oriente, se li ricordano bene e ne vogliono
rimanere alla larga: meglio commerciare con i cinesi, con i russi e
difendere la propria sovranità. La cultura occidentale per questi paesi è
un qualche cosa di estraneo che non accettano, in molti casi
riscoprendo e valorizzando la loro cultura.
Non
si può escludere che, rabbiosi per la sconfitta subita, gli
anglosassoni sguinzaglieranno ancora una volta i loro agenti segreti, i
loro proxi e sobillatori a libro paga della CIA e della NED per
predisporre omicidi mirati, per istigare rivolte, rivoluzioni colorate
ed altre attività di sobillazione.
Ma questa non
sarebbe una novità e sono già approntati i mezzi per rispondere a queste
attività con mezzi adeguati. Presto Putin ed il premier cinese si
incontreranno per coordinare una risposta comune ai tentativi di
sobillazione dell’occidente.
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