Chi va a votare lo fa perché lo fanno gli altri
di Alfredo Morosetti - 02/06/2024
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Fonte: Alfredo Morosetti
Il professor Agamben ha scritto una breve sintesi che chiude l’argomento sulle elezioni europee. Mostra come sia, dal punto di vista giuridico, un evento inesistente e come sia, dal punto di vista politico, una delle più grandi menzogne mai inventate di padroni del discorso a danno dei sudditi. Inutile quindi ripetere concetti espressi con estrema chiarezza circa l’invenzione di un evento che non esiste, ossia la sovranità del popolo europeo e la sua espressione nell’elezione di un organismo capace di rappresentarla.Chi va a votare lo fa perché lo fanno gli altri, non ci può essere altra ragione, perché, per quanto limitato intellettualmente, non può non rendersi conto che il suo voto non delega nessun potere a nessuno. Il finto parlamento europeo non ha poteri di alcun tipo, non elegge alcun governo, non nomina alcun presidente. E’ semplicemente un fantoccio ideologico che serve a mascherare ai poveri diavoli che in realtà la UE è esattamene un organismo di diritto internazionale, come l’antica Santa Alleanza, ovvero un accordo fra stati che si danno lo scopo di cooperare per fini che hanno stabilito utili ai membri che aderiscono al patto.
Ciò detto, quello che allora, perché parlarne? Per il problema della menzogna e della sua accettazione. Molti si richiamano al principio espresso da Solgenitzin, ossia che come unica linea di condotta possibile di fronte all’enormità dei poteri totalitari a cui siamo sottoposti è quella di non aderire per quieto vivere alla menzogna e, se possibile, dire di verità. In ogni caso non avvallare mai la menzogna. “Loro mentono sempre”, con questo semplice concetto Solgenitzin ci offre la sintesi più chiara e più esaustiva della logica che permette ai poteri totalitari di plasmare l’universo sociale a loro piacimento. Chi ritiene dunque di non doversi sottomettere, o almeno non sottomettersi completamente al potere, ha il dovere di non accettare la menzogna. Il potere sa di mentire e sa che quelli che sono oggetto delle sue menzogne, sanno che sono menzogne. Sa di essere il potere, perché sa che il suddito sa che si tratta di menzogne, ma dichiara pubblicamente che in realtà sono verità. La logica del potere è tutta qui e si fonda sull’acquiescenza delle masse, sul fatto che esse dichiarano che il nero è bianco e il bianco nero se è conveniente dirlo, ossia se il potere glielo chiede, garantendogli in cambio di non venire a disturbarlo. Tutti sono certi che tutto quello che si dice è una menzogna, ma tutti mentono, in particolare quelli che dicono che le menzogne che ricevono dal potere sono vere. No, non vere menzogne, ma menzogne che vengono fatte passare per fatti veri. Riguardo a questo basta guardare, negli stati più totalitari della storia, quelli dell’europa occidentale, come i sudditi ripetono come automi, ma in realtà per quieto vivere, la menzogna più assurda con cui il potere si pavoneggia, ossia che qui vige la libertà di pensiero e di espressione. Provate solo a dire che le razze esistono….
Ecco allora solo aderire alla menzogna che c’è la destra e la sinistra e che una è l’opposto dell’altra è avere già accettato il proprio ruolo di suddito compiacente. Andare a votare è allora dichiarare che il potere mente, sappiamo che mente, ma siamo contenti che menta così siamo tranquilli che non ci farà del male.
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