"Their": è iniziata la strategia di uscita dalla guerra in Ucraina
di Francesco Dall'Aglio - 12/09/2023
Fonte: Francesco Dall'Aglio
Che questa guerra non sarebbe finita in tre giorni o tre
settimane, e nemmeno in tre mesi, era abbastanza chiaro quasi da subito a
chiunque fosse dotato di un minimo di senno (inclusi quelli che fanno
finta di non averne, molti dei quali prendo in giro qui, bonariamente o
meno). Ed era conseguentemente chiaro che si sarebbe dovuta prima o poi
trovare una soluzione nella quale nessuno dei contendenti (tranne
l'Ucraina, della quale è sempre bene ricordarsi che non importa niente a
nessuno) venisse sconfitto, perché solo i bambini molto piccoli possono
credere che due potenze possano scontrarsi, direttamente o
indirettamente, nel giardino di casa di una delle due, e una delle due
possa accettare di essere sconfitta e tornarsene a casa zitta e col
conto da pagare; ancora meglio, che si sarebbe dovuta trovare una
soluzione in cui ognuno (tranne sempre l'Ucraina, per il motivo di cui
sopra) potesse dichiarare di aver vinto, almeno al mercato interno, per
così dire, e gli altri dicessero quello che volevano. Certo la prima
fase della propaganda è stata dichiarare sostegno incondizionato ed
eterno, gettare il cuore (altrui) oltre l'ostacolo, punire e umiliare i
malvagi, inviare le superarmi del grande padrone bianco che avrebbero
fatto vincere i buoni perché si sa che i buoni vincono sempre (la prima
fase della propaganda è stata mirata, appunto, ai bambini molto
piccoli), e cambiare registro non è facilissimo. Ma c'è gente molto in
gamba che ci sta lavorando, come ad esempio Sean Bell che scrive per
SkyNews. In passato, Bell ci ha deliziato con capolavori del giornalismo
quali "Vladimir Putin's attacks on Kyiv show his emotions are
overriding military strategy" il 3 giugno 2023
(https://news.sky.com/.../vladimir-putins-attacks-on-kyiv...), "Putin is
becoming the problem that Russia needs to solve" del 29 luglio
(https://news.sky.com/.../putin-is-becoming-the-problem...) o il
fantastico "The battle of Bakhmut is not about seizing vital ground - it
is about maximising enemy casualties", nel senso che secondo lui Bahmut
è stata una battaglia di attrito GESTITA E VINTA DALL'UCRAINA, il 3
maggio 2023 (https://news.sky.com/.../ukraine-war-the-battle-of...). A
onor del vero ha scritto anche roba più bilanciata, ma il senso era
sempre quello: l'invasione è un disastro, l'Ucraina alla fine vincerà -
propaganda magari non proprio per bambini molto piccoli, diciamo per
preadolescenti. E invece il 9 settembre se ne esce con un articolo
clamoroso: "The West remains committed to Ukraine's counteroffensive -
but there's scepticism over Zelenskyy's ultimate
objectives(https://news.sky.com/.../the-west-remains-committed-to...),
nel quale si gettano non solo le fondamenta del cambio di strategia di
cui sopra, ma anche il pianterreno e buona parte del primo piano. Che ci
racconta Bell? Sintetizzando: l'Occidente ha condannato l'invasione
russa dell'Ucraina, che ha ricevuto aiuti militari senza precedenti
"nonostante non sia un membro della NATO" (cosa sottolineata all'inizio
del secondo capoverso, in caso a qualcuno fosse sfuggito). Ma ora che la
guerra è in una fase di stagnazione, gli obiettivi strategici
dell'Occidente e dell'Ucraina sono ancora allineati? Perché continuare a
sostenere una "nazione non-NATO" dopo una pandemia e col costo della
vita che aumenta? la risposta è semplice, ci spiega pazientemente Bell
che appunto ci tratta da preadolescenti: la Russia è stata da tempo
identificata come una potenziale minaccia per gli interessi occidentali;
dopo l'umiliante dissoluzione dell'Unione Sovietica Putin aspirava a
"make Russia great again", a farla diventare una superpotenza e il
contraltare a una NATo in espansione, grazie alle ricchezze naturali
della Russia (e si sa che quando la Gran Bretagna vede ricchezze da
qualche parte...) e alla dipendenza energetica dell'Occidente. Nessuno
si aspettava un'invasione russa (Putin lo aveva detto, letteralmente.
Dal 2007, più o meno in continuazione) ma la resistenza ucraina è stata
"determinata, valorosa ed efficace" (vero). Fin qua ci siamo. Ora c'è il
plot twist. "Avendo bloccato l'avanzata russa, l'Occidente ha
considerato le opzioni a sua disposizione". L'Ucraina non è un membro
della NATO (è la TERZA VOLTA che Bell ripete questa cosa) e l'Occidente
non intende confrontarsi direttamente con la Russia. Però l'aggressione
russa è una minaccia diretta all'Europa, e se cade l'Ucraina cosa
succederà poi (torna la propaganda per bambini molto piccoli: prima
l'Ucraina, poi il baltico, poi la Polonia, poi il Portogallo e poi
finalmente imperatore dell'universo). Quindi si è deciso di aiutare
Kiev, dice Bell. L'Occidente voleva far cessare la minaccia all'Europa e
l'Ucraina liberare il suo territorio, obiettivi diversi (ma cosa
diversi? Ma non era la lotta contro il male assoluto, contro gli orchi
di Mordor? Cosa diversi???) ma sufficienti a creare un fronte comune. In
questa guerra, ci spiega sempre Bell, l'esercito russo è stato
massacrato e le sue debolezze portate alla luce, e ci vorranno dieci
anni perché possa equipaggiarsi di nuovo. Le sanzioni hanno distrutto
l'economia russa e la Russia è diventata un paria sulla scena
internazionale (a proposito di paria, allego la foto di Modi e Lavrov
che si sganasciano dalle risate al G20 a Nuova Dehli, tre giorni fa).
Putin, addirittura, è costretto "a rapporti commerciali sgradevoli con
l'Iran e la Corea del Nord", e la NATO si è ulteriormente allargata. E
come se non bastasse, Putin ha dovuto affrontare la più grande minaccia
alla sua autorità, la ribellione di Prigožin (che quest'ultimo sia morto
e Putin sia al momento a Valdivostok non pare interessare Bell. Se
qualcuno ti sfida hai perso, punto).
Conclusione: "la Russia non pone
più una minaccia credibile all'Europa. L'obiettivo occidentale per
questo conflitto è stato raggiunto". Converrete che è un capolavoro:
abbiamo vinto la guerra, ce ne possiamo anche tornare a casa. Certo c'è
il dettaglio che l'Ucraina NON ha raggiunto il suo obiettivo. E in
realtà, afferma mestamente Bell, non si sa se la cosa è fattibile.
Zelensky è stato un grande leader in guerra, ma ora ci vuole l'abilità
di un grande statista "per creare le condizioni per un'Ucraina prospera,
sicura e libera". Molti ucraini vorranno continuare a combattere per
cacciare i russi: magnanimamente, Bell considera che "questo è un
diritto dell'Ucraina, la loro lotta, il loro futuro, e il loro
sacrificio".
La loro lotta. Il loro sacrificio. Chiaro?
Bell non è
il solo, ovviamente. Richard Kemp, anche lui in passato autore di
capolavori tipo "Putin is terrified of Ukraine's counteroffensive
(https://www.telegraph.co.uk/.../putin-is-terrified-of.../) o del
meraviglioso "A total Russian collapse is surprisingly close"
(https://www.telegraph.co.uk/.../total-russian-collapse.../) ma anche
lui a volte capace di analisi molto sobrie, scrive ieri sul Telegraph
che "L'Occidente deve prepararsi all'umiliazione"
(https://www.telegraph.co.uk/.../ukraines.../), mentre secondo il
generale Mark "Kiev cadrà in 72 ore" Millay, anche se non si può ancora
stabilire se l'offensiva ucraina sia fallita o meno, all'Ucraina restano
30-45 giorni e poi arriveranno le piogge, il fango, e insomma vedremo
come si metterà. L'intervista alla BBC la trovate qui:
https://www.bbc.com/news/world-europe-66763868. Vi avverto che è
parecchio imbarazzante, soprattutto la conclusione affidata non a Milley
ma all'ammiraglio e capo di Stato Maggiore britannico Sir Tony Radakin,
che quasi pestando i piedi strilla "Ukraine is winning and Russia is
losing" mentre Milley vorrebbe chiaramente essere altrove. Vorrebbe,
forse, essere altrove anche Zelensky, che sta accorgendosi che il
sostegno occidentale non è così scontato. Stando a quanto dichiarato
ieri in un'intervista all'Economist
(https://www.economist.com/.../donald-trump-will-never...), gli sembra
che, quando legge, ascolta o guarda negli occhi chi gli dice che "saremo
sempre con lui", vede in realtà che lui, o lei, "non sono qui, non sono
con noi". E perché dovrebbero? Lo ha spiegato così bene Bell: la guerra
noi l'abbiamo vinta. Il resto è "their fight, their future, and their
sacrifice". Their."
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