07 Dic 2022
Atmosfera di “suspense” in attesa della risposta della Russia agli attacchi effettuati da Ucraina e NATO in profondità sul suo territorio
Fonte: Contro
https://www.controinformazione.info/atmosfera-di-suspense-in-attesa-della-risposta-della-russia-agli-attacchi-effettuati-da-ucraina-e-nato-in-profondita-sul-suo-territorio/Gli
attacchi in profondità nel territorio russo effettuati dalle forze
ucraine, confermano i timori di Mosca che sono alla base dell’operazione
militare russa in Ucraina. La NATO ha pianificato di utilizzare
l’Ucraina come una piattaforma di attacco contro la Russia e questa è la
più grande minaccia alla sicurezza della Russia da quando è stata
dissolta l’URSS.
Riepiloghiamo i fatti: in una prima fase, i servizi speciali dell’Ucraina hanno effettuato un attacco terroristico al ponte di Crimea,
infrastruttura chiave nel sud della Russia per i collegamenti con la
zona di Kherson e Zaporozhye. Quindi le forze armate ucraine hanno colpito la baia di Sebastopoli, la base principale della marina russa sul Mar Nero. Successivamente le truppe russe hanno effettuato un raggruppamento “riuscito” da Kherson,
lasciando senza combattere l’unico centro regionale liberato durante la
NVO. Da ultimo la notte del 5 dicembre, gli ucraini hano effettuato un altro attacco in profondità nel territorio russo , e non lo hanno fatto a caso, ma nelle regioni di Saratov e Ryazan, cioè nelle retrovie profonde della Russia europea.
Questa
sequenza di attacchi porta i russi a farsi una domanda abbastanza
ragionevole: qual sarà il prossimo obiettivo? Secondo le informazioni
ufficiali, il nemico ha utilizzato gli UAV per attaccare l‘aeroporto di Engels.
In tal caso, per colpire la base militare strategica , un drone nemico
dovrebbe volare per più di 600 km. Questa è la distanza dalle posizioni
più vicine delle truppe ucraine, che si trovano nella regione di
Kharkiv. Allo stesso tempo, la distanza dal confine della regione di Chernihiv alla Piazza Rossa è inferiore a 500 km, il che porta a pessimi pensieri e interrogativi.
L’Ucraina
sarebbe in grado di colpire la piazza Rossa e il Cremlino? Questa
minaccia può essere accettata senza reagire dal presidente Putin e dal
suo entourage?
Era
questo l’obiettivo degli strateghi di Washington: mettere la Russia e
le sue installazioni fondamentali sotto tiro, dopo aver provocato e
istigato un conflitto con l’Ucraina.
Arriva il momento della
verità per tutti e le menzogne della propaganda occidentale vengono una
per una sfatate a partire dalle motivazioni del conflitto e seguenti.
Di
sicuro le difese sul territorio russo sono risultate carenti e questo
dovrà essere accertato dalle autorità militari russe ma sorge anche la
domanda, dove ha preso l’Ucraina armi a lungo raggio?
Ufficialmente, Washington e altri paesi occidentali negavano
regolarmente tali richieste all’Ucraina, limitandosi ai soli missili
HARM AGM-88 in grado di colpire obiettivi a una distanza massima di 150
km. Allo stesso tempo, sulla stampa compaiono regolarmente accenni
secondo cui, in effetti, i partner occidentali hanno pianificato da
tempo di fornire all’Ucraina armi a più lungo raggio. Ma, ovviamente,
nessuno lo dirà apertamente.
In definitiva gli attacchi aerei delle
forze armate ucraine contro gli aeroporti di base dell’aviazione russa a
lungo raggio avvenuti ieri non possono più essere definiti
semplicemente un “campanello d’allarme”. Questo è un vero “segnale nero”, diretto personalmente dalle élite anglosassoni a Vladimir Putin.
Spetta
al presidente Putin adesso la contromossa ed il segnale di risposta da
inviare a Washington, Londra e Varsavia. Possiamo soltanto ritenere
probabile che questo segnale di risposta sarà quanto meno”esplosivo”.
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