Una dieta a base di insetti e cannibalismo
Ecco il "piatto del giorno" che la Cabala Globalista promuove
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Mi perdonino i lettori per aver inserito, intenzionalmente, questo articolo giusto prima dell’ora di pranzo, volevo proprio che la cosa saltasse agli occhi. A chi pensasse che la scelta sia forse un filo oltre il complottismo esasperato vorrei ricordare la storia degli ultimi due anni: quanti di noi avrebbero immaginato, solo tre anni fa, di vedere persone sole, chiuse nella propria auto, con una mascherina chirurgica ben calcata fin sotto gli occhiali? Quanti di noi avrebbero immaginato le file chilometriche davanti agli hub vaccinali? E che dire delle reazioni isteriche di chi, mascherato, si scaglia con veemenza contro gli untori demascherati? Tutto questo succede oggi, in questo come in altri paesi e, se ce lo avessero detto, appunto tre anni fa, gli avremmo riso in faccia. Eppure di tutto questo c’erano state le avvisaglie, talvolta persino sui media ufficiali, ancorché accuratamente sepolte in orari di minimo ascolto o come trafiletti in ultima pagina. E, una volta di più, il buon Mercola lancia l’allarme su un tema che sempre più frequentemente si sta affacciando alla ribalta. Pensate che ci sia una differenza questa volta rispetto alle precedenti? Io personalmente ne dubito, come penso la maggior parte dei lettori ma, una volta di più, dobbiamo prendere esempio dalla parabola evangelica (con la sola differenza che le “pecorelle smarrite” sono migliaia di volte di più di quelle al sicuro, che non fosse che per questo non possono essere definite “pecorelle”) e cercare se non di salvare, almeno instillare un piccolo seme di dubbio, fin quando ci saranno semi non OGM.
E adesso buon appetito a tutti!
Dr. Joseph Mercola – 3 agosto 2022
Più volte il World Economic Forum (WEF) e i suoi collaboratori globali hanno “previsto” il futuro con una precisione sbalorditiva, a volte con anni di anticipo, e poi, quando le previsioni si avverano, fanno finta di non averci niente a che fare.
Vale la pena ricordare che il fondatore del WEF Klaus Schwab, durante l’incontro del maggio 2022 a Davos, ha dichiarato chiaramente che il futuro non accade, ma è “COSTRUITO – da noi”, riferendosi a se stesso e agli altri partecipanti alla sala. Quindi, non fraintendetemi, credono davvero di avere il diritto di decidere il destino del mondo e che io e voi non abbiamo voce in capitolo.
Questo destino è stato annunciato formalmente nel giugno 2020 all’insegna del “Grande Reset”, dallo stesso Schwab (1) Questo schema di “ricostruzione migliore” prevede la completa riorganizzazione e ristrutturazione di tutte le parti della società, tra cui la finanza, l’industria, l’istruzione, i “contratti sociali”, il settore energetico e il sistema alimentare.
Per quanto riguarda l’alimentazione, il WEF immagina un sistema alimentare che non includa alimenti di origine animale o che non richieda un grande impiego di terreni. Da diversi anni, infatti, il WEF promuove l’idea che dovremmo abituarci a mangiare insetti (2), (3), (4) e a bere liquami riciclati. Per fare un esempio, a metà ottobre 2018 il WEF ha pubblicato su Twitter (5):
“Un buon cibo: ecco perché presto potremmo mangiare insetti”.
Insetti, liquami e cannibalismo: i piani della Cabala per voi
Le numerose previsioni del WEF si stanno rapidamente trasformando in realtà e i suoi programmi egoistici sono, ovviamente, acclamati come brillanti e necessari dai suoi alleati mediatici. Ad esempio, nel febbraio 2021, la rivista Time (6) ha insistito sul fatto che dovremmo mangiare più insetti per salvare il pianeta, e nel maggio 2021, Bloomberg ha annunciato che “Il futuro dell’acqua è il liquame riciclato, e lo berremo tutti” (7) .
In effetti, la California ha già avviato la transizione dalla toilette al rubinetto (8). Il 23 luglio 2022, il New York Times (9), (10) ha poi portato le proiezioni distopiche del WEF a un livello completamente nuovo, annunciando che è giunto il momento di considerare il cannibalismo:
“A Chelsea G. Summers (sedicente scrittrice americana, N.d.T.) si è presentata un’immagine: un fidanzato, investito “accidentalmente apposta” da un’auto, un rapido lavoro con un cavatappi e il suo fegato servito alla toscana, su un toast. Questo frutto della sua immaginazione contorta è ciò che ha spinto Chelsea G. Summers a scrivere il suo romanzo, “Una certa fame”, su un critico di ristoranti con un gusto per la carne umana (maschile).
A quanto pare, il cannibalismo ha un tempo e un luogo. Nelle pagine di alcuni libri recenti che fanno venire il voltastomaco, e sugli schermi televisivi e cinematografici, la signora Summers e altri suggeriscono che quel tempo è adesso… Riuscite a sopportarlo?”.
Lo scrittore del NYT, Alex Beggs – che scrive anche per la rivista gastronomica Bon Appétit – prosegue elencando diversi programmi televisivi e film recenti che presentano il cannibalismo sotto una luce romantica. Come si fa a fare il lavaggio del cervello alle persone, soprattutto ai giovani, per far loro accettare l’inaccettabile se non glorificandolo attraverso la magia della televisione? E sta funzionando. Una bacheca Reddit dedicata alla serie di Showtime “Yellowjackets” conta 51.000 membri.
“La tensione dello show sta nel sapere che il cannibalismo sta per arrivare, ma quando? E perché?” scrive Beggs. Lo show, senza dubbio, rispecchia una tensione che gli elitisti del mondo vorrebbero emergesse nella vita reale.
“Di cosa diavolo stai parlando?”, vi chiederete. Permettetemi di dirlo senza giri di parole: il WEF e i suoi alleati stanno producendo una carenza di cibo, che in alcune aree potrebbe trasformarsi in una vera e propria carestia, e vogliono che sappiate che quando arriverà quel momento, potrete mangiare il vostro vicino.
Salverete il pianeta e voi stessi. Il cannibalismo è una “vittoria” per il mondo, quindi non siate schizzinosi. Anzi, potrebbe persino piacervi, e non c’è bisogno di farsi prendere da inutili sensi di colpa. Sarete sempre brave persone.
Questo è il messaggio subliminale trasmesso attraverso articoli, libri e programmi televisivi che normalizzano il cannibalismo, e non è un caso. Devo ricordarvi che il vice direttore del NYT, Rebecca Blumenstein, è un membro del WEF (11)? Sa cosa sta per succedere.
E poi, naturalmente, ci sono i fact checker che insistono sul fatto che il NYT “non ha pubblicato un articolo che normalizza il cannibalismo” (12) il che è sostanzialmente la prova che ha fatto proprio questo. Chi di noi ha letto l’articolo non ha frainteso il suo scopo non dichiarato. Il New York Times ha anche scritto tributi entusiastici a Marina Abramovic, la cui “arte” comporta riferimenti grafici al cannibalismo (13).
Bistecca umana “allevata” in laboratorio
Oltre ai libri e ai programmi televisivi che esaltano il cannibalismo, c’è la bistecca umana “allevata” in laboratorio e la carne vegana progettata per avere il sapore della carne umana. Partendo dalla prima, nel dicembre 2020 una bistecca ricavata da cellule umane è stata presentata come “arte” al Design Museum di Londra (14).
Il creatore della “bistecca Uroboro” – un riferimento all’antico simbolo alchemico del serpente che divora la sua coda e rinasce da se stesso – ha affermato che “l’opera” era una critica all’industria della carne ed è nata dopo aver trascorso un anno a “immaginare come il cambiamento climatico potrebbe avere un impatto sul futuro del consumo di cibo” (15).
Secondo quanto riferito, l’artista è rimasto turbato dal fatto che “l’attenzione si è rapidamente concentrata sulle accuse di promuovere il cannibalismo“. All’epoca, il New York Times riportava (16):
La “bistecca Uroboro” esamina, ma non promuove, l’auto-cannibalismo come una presa di posizione satirica sulla crescente domanda di prodotti a base di carne in tutto il mondo, che secondo gli scienziati contribuirà probabilmente alle emissioni di carbonio e alla riduzione della biodiversità.
Gli ideatori speravano che questo suggerimento scioccante avrebbe innescato un esame della responsabilità ambientale e dell’industria della carne pulita, che si è autoproclamata produttrice di alimenti “senza uccisioni”, anche se la maggior parte delle aziende si basa sul siero fetale bovino raccolto durante la macellazione di mucche gravide per la coltivazione di cellule.”
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