I tre fronti della NATO
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
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Declan Hayes
strategic-culture.org
Nella sua recente visita in Israele, il presidente Biden ha ribadito l’impegno della NATO, degli Stati Uniti e delle sue satrapie, in altre parole, a conseguire una vittoria totale sui tre fronti di Russia, Cina e Iran.
Bisogna impedire che l’Iran possa acquisire armi nucleari, che costituirebbero una minaccia per Israele, le cui armi nucleari illegali sono una minaccia reale, vera e criminale per tutto il Levante e oltre. L’Arabia Saudita, che rimane un alleato chiave della NATO, con i suoi terribili precedenti in Yemen a dimostrarlo, deve essere ulteriormente armata per impedire agli Sciiti dell’Iran e alle altre minoranze della regione di vivere in pace. POTUS Biden spera che, tra loro, Israele e Arabia Saudita, insieme ad un’accozzaglia di altre altrettanto spregevoli stazioni di servizio glorificate e mascherate da Paesi, possano emulare la campagna israeliana di Gaza, i cui residenti sono stati deliberatamente tenuti a razioni quasi da fame fin dall’operazione Piombo Fuso. Che si tratti di Gaza, Cisgiordania, Siria, Libano, Libia, Iran, Iraq o Yemen, tutti quelli che si oppongono all’egemonia della NATO devono essere ridotti in miseria.
Partendo da questa logica hitleriana, la Mecca del riciclaggio di denaro della NATO, l’Ucraina, è un rompicapo leggermente diverso, poiché qui nei calcoli della NATO entrano le formidabili forze armate russe. Finché questo fronte rimane limitato all’Ucraina, la Russia deve prevalere e la sconfitta della NATO sembra, a prima vista, inevitabile. Tuttavia, se consideriamo l’obiettivo secondario di mandare in bancarotta l’UE e di consegnarla in mano ai padroni angloamericani della NATO, allora la campagna ucraina della NATO ha un senso. In tutta Europa viene razionata la legna da ardere, ai Tedeschi viene ordinato di non fare la doccia e si organizzano aree di riscaldamento comuni per la prossima visita sul Reno del Generale Inverno. Invece di lavorare da casa o di andare a piedi al lavoro, ai Tedeschi viene detto di riunirsi per riscaldarsi in gruppi tremanti, come avevano fatto i loro antenati a Stalingrado, fino a quando non arriverà la primavera e potranno scongelarsi e, secondo la NATO, ricostruirsi meglio.
E poi c’è la Cina, dove i fuochi d’artificio della NATO promettono di essere spettacolari. Dal momento che la FLOTUS Jill Biden pensa che i tacos rappresentino la cultura latina, probabilmente immagina che i Cinesi non siano altro che guidatori di risciò con il codino e una sperticata passione per i noodles; da parte mia, credo che i Latini, i Cinesi, gli Iraniani e i Russi possano portare in tavola molto di più di una ciotola di borscht.
Le potenti forze armate iraniane sono in grado di chiudere lo Stretto di Hormuz in un batter d’occhio e, mentre i centri della NATO in Arabia Saudita e Israele si troverebbero ad affrontare più incursioni di quanto possano immaginare, le vaste catene montuose iraniane fornirebbero una copertura contro qualsiasi missile lanciato contro di loro dai proxy sauditi e israeliani della NATO. Visto che la NATO non riesce neanche a massacrare impunemente gli Yemeniti, il cielo li aiuti in Iran. Attaccare la Cina globalizzerebbe il conflitto e, dato il vantaggio che Russia e Cina hanno nello spazio, trasformerebbe in un teatro bellico persino lo spazio esterno, dato che i satelliti spia di Elon Musk diventerebbero obiettivi legittimi.
Anche se Tom Cruise e ciò che resta di Hollywood potrebbero fare grandi film su queste ultime crociate, la loro probabilità di successo è minima. Se nemmeno il grande Napoleone era riuscito a farcela dopo aver dissanguato i suoi eserciti in Spagna, Egitto e Russia, che possibilità hanno la NATO e il Forum Economico Mondiale dopo che i loro proxy saranno stati sbranati in Ucraina, Libano e Taiwan? Certo, la NATO potrebbe prevalere in una sparatoria hollywoodiana in cui Clint Eastwood, Jimmy Stewart e Jimmy Cagney hanno sempre la meglio, ma nella vita reale? Che possibilità hanno contro l’Iran e i suoi alleati, che devono combattere e morire per tutto ciò in cui credono e a cui tengono? Che possibilità hanno contro la Russia, che domina nella campagna ucraina? Che possibilità hanno contro la Cina, che ha un’eredità militare completamente diversa e l’hardware per sostenerla?
Non molto, immagino, ma d’altronde io non sono Ursula von der Leyen, né il rimbambito Joe Biden o il suo cocainomane rampollo. Non vedo la logica di distruggere lo Sri Lanka, impoverire gli agricoltori europei, far morire di fame, per l’ennesima volta, nuove generazioni di Africani, schiavizzare la Cina, derubare l’Iran e far recitare Tom Cruise e Paperino in film che elogiano tutto questo.
Non vedo la logica. Ma non la vedono nemmeno loro. Von der Leyen, Schwab, insieme alle famiglie Biden, Clinton e Obama vedono il mondo come la loro ostrica e tutti i suoi abitanti come una loro proprietà da controllare o eliminare. Lo hanno già detto in passato, che i bambini iracheni erano lì per essere eliminati, come la peste dei topi nell’Australia meridionale o gli Ebrei nella Germania nazista.
I piani della NATO sono sempre stati quelli della conquista, mai della cooperazione, piani di Napoleoni e Alessandri senza cervello, che razionano le calorie dei bambini di Gaza e che pretendono di controllare il prezzo a cui Russia e Iran possono vendere il loro petrolio a Cina e India.
Questi Cesari di cartone hanno fatto un’overdose di Hollywood, delle storie di John Wayne, Audie Murphy e del ménage à trois di Cleopatra con un paio di Cesari. Invece che a Giulio Cesare e a Cleopatra, Schwab, von der Leyen e i Biden dovrebbero guardare a Cesare Valeriano, che i Persiani avevano catturato nella battaglia di Edessa e che aveva finito i suoi giorni come poggiapiedi umano, prima di incontrare una morte ignominiosa per mano dei suoi nuovi padroni.
Anche se pochi vorrebbero l’incontinente Biden o il figlio tossicodipendente come sgabello umano, questo ci allontana dal punto chiave. Questi criminali guerrafondai non appartengono alle leve del potere, nemmeno come poggiapiedi umani. Come i Romani prima di loro, si sono infognati in guerre destinate ad essere perse su tutti i confini dello scricchiolante impero della NATO e, come i Valeriani e i Caligola di un tempo, hanno distrutto le loro economie interne e quelle che da esse dipendevano. Come i governanti dell’antica Roma prima di loro, questi mezzi Cesari della NATO hanno fatto crollare il mondo su di noi, come se fossero il Sansone o l’Eracle di un tempo.
Non lo sono. Loro e i loro compari sono dei cretini meschini e venali, che dovranno rendere conto, come Valeriano prima di loro, dei loro innumerevoli crimini non solo contro i popoli di Russia, Cina e Iran, ma anche contro tutti gli altri. Parole forse dure, ma anche profetiche. Caligola, Domiziano, Nerone, Valeriano e Vespasiano erano caduti per lo stesso motivo per cui cadrà la NATO. Come Roma non aveva potuto sfidare le maree della storia, allo stesso modo tutti gli indicatori economici dichiarano che la NATO, con al timone Biden, Schwab, von der Leyen, Zelensky e i loro fenomeni da baraccone, si schianterà quando il Generale Inverno tornerà a marciare nelle loro natie terre europee.
Declan Hayes
Fonte: strategic-culture.org
Link: https://www.strategic-culture.org/news/2022/07/19/nato-three-fronts/
19.07.2022
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
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