Il patto logistico militare della Russia con l’India completa la sua nuova strategia asiatica ricalibrata
- 3 Luglio 2024
di Andrew Korybko
Durante il fine settimana, Sputnik ha riferito che la Russia ha approvato un accordo di dispiegamento militare congiunto (JMD) con l’India, che è essenzialmente l’accordo di “scambio reciproco di logistica” (RELOS) negoziato negli ultimi anni. Questo patto renderà più facile per ciascuna delle due forze armate utilizzare le strutture dell’altra, aprendo così la possibilità di visite più regolari da parte delle rispettive marine e dando una dimensione militare simbolica al corridoio marittimo orientale tra Shabahar e Vladivostok.
Anche la tempistica non è casuale, dal momento che segue immediatamente il patto di mutua difesa tra Russia e Corea del Nord e la riaffermazione da parte di Russia e Vietnam della forza della loro partnership strategica, con l’impegno a non concludere alcun accordo con chiunque possa rappresentare una minaccia per gli interessi reciproci.
A
queste due alleanze, la prima formale e la seconda non ufficiale, segue
ora il patto WDD della Russia con l’India, completando così la nuova
ricalibrazione della sua strategia asiatica.
Fino ad ora, i nemici e gli amici del Paese avevano dato per scontato che la Russia stesse “facendo perno” sulla Cina, insinuando che avrebbe favorito gli interessi di Pechino rispetto ad altri. Se così fosse stato, ci sarebbero potute essere pressioni congiunte sulla Corea del Nord per punirla per i suoi test missilistici, esercitazioni navali congiunte nella parte del Mar Cinese Orientale e Meridionale rivendicata dalla Cina e ridimensionamento con l’India per dare alla Cina un vantaggio nei conflitti himalayani.
L’approccio di Mosca si è diversificato, la Russia ha forgiato un’alleanza militare formale con la Corea del Nord, ha confermato che non avrebbe mai fatto nulla che potesse minacciare gli interessi del Vietnam (il che implica che non avrebbe mai rivendicato la parte di territorio marittimo contesa dalla Cina) e ha concluso il WDD con l’India. La fazione pro-IRB della comunità politica e degli esperti russi probabilmente non è soddisfatta di questi risultati, in quanto rafforzano la mano dei loro equilibrati e pragmatici “rivali amichevoli”.
Per spiegarlo, i primi ritengono che un ritorno al bipolarismo sino-americano sia inevitabile, e che la Russia dovrebbe quindi accelerare la traiettoria della superpotenza cinese per vendicarsi degli Stati Uniti per tutto ciò che ha fatto dal 2022. Quest’ultima, invece, vuole mantenere il ruolo di bilanciamento della Russia al fine di evitare una dipendenza sproporzionata dalla Repubblica Popolare, ritenendo che sia ancora possibile contribuire a un multipolarismo complesso durante la transizione sistemica globale invece di tornare al bipolarismo.
Per quanto riguarda gli ultimi tre sviluppi strategico-militari, il loro effetto cumulativo è quello di segnalare che la Russia non diventerà mai il “partner minore” della Cina, come insinua la fazione pro-IRB che dovrebbe fare “per il bene comune”, e servono anche a complicare le questioni geopolitiche regionali per la Repubblica Popolare.
Gli Stati Uniti potrebbero rafforzare la loro presenza militare nel nord-est asiatico dopo il patto della Corea del Nord con la Russia, mentre il Vietnam e l’India continueranno ad affermare con sicurezza le rispettive rivendicazioni territoriali contro la Cina.
Se la prima conseguenza potrebbe spingere la Cina in una spirale di rivalità con gli Stati Uniti, che potrebbe essere sfruttata da Russia e Corea del Nord per ottenere un maggiore sostegno contro il nemico comune, la seconda rafforza la potenziale posizione di Mosca come mediatore tra i due Paesi e Pechino. Il primo è quindi una variante del bipolarismo sino-americano, seppur con maggiore autonomia strategica per Russia e Corea del Nord, mentre il secondo mantiene le complesse tendenze del multipolarismo.
Nel complesso, queste misure possono essere interpretate come un “gioco di potere” da parte della fazione equilibrata/pragmatica della Russia contro i suoi “rivali amici” amici dell’IRB, che hanno visto una ripresa nell’ultimo anno, ma ora sono tornati sulla china discendente come prima. La partnership strategica tra Russia e Cina rimane intatta e continua ad avere un impatto positivo sul mondo, ma ora è molto meno probabile che la Russia diventi il “partner minore” della Cina rispetto a prima e la favorisca rispetto alla Corea del Nord, al Vietnam e all’India.
Andrew Korybko
Nota:
Rimane la rabbia ed il crescente nervosismo delle élite anglosassoni
che vedono sfaldarsi l’egemonia anglo USA nel continente Asiatico che
pensavano di mantenere ricorrendo agli accordi tipo Aukus (il patto di
sicurezza trilaterale tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti) . Come
al solito Putin ha giocato d’anticipo ed ha creato una forza di
dissuasione alle spalle delle strutture di proiezione militare USA,
facendo perno su Corea del Nord, Vietnam e India, con vari paesi
satelliti. Senza contare la partnership con la Cina che sempre più si
afferma come la principale super potenza asiatica con cui tutti devono
fare i conti.
I tempi sono cambiati e i vecchi sogni di dominio e di
gloria degli anglosassoni devono lasciare il passo a una nuova presa
d’atto della realtà di un mondo multipolare.
Fonte: (geopolitika.ru)
Pubblicato in partnership su One World – Korybko Substack
Traduzione: Lorenzo Maria Pacini
Nota: Luciano Lago
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