Si avvicina un punto di inflessione in Ucraina, fino a che punto si spingerà la NATO?
di Luciano Lago
La
Nato sta premendo a fondo l’acceleratore: il segretario della Alleanza,
James Stoltenberg, nel corso di una conferenza stampa, il 14 Giugno, ha
annunciato l’intenzione di schierare 300.000 militari nei paesi Nato
supportati da forza aerea e navale e il programma di fortificare le
frontiere orientali dell’Europa contro le minacce di espansione della
Russia, che questa possa trasferire le ostilità fuori dell’Ucraina. In
precedenza lo stesso Stoltenberg ha suggerito che la vittoria della
Russia in Ucraina rappresenterebbe un grave pericolo.
Per contrastare questo la Nato sta inondando attivamente l’Ucraina, di armi, munizioni ed attrezzature varie.
Con
molta probabilità si è discusso di un piano specifico per una divisione
dell’Ucraina, nel corso dell’ultima riunione del “triangolo di
Walmart”, come definito quello fra: Macron, Scholz e Duda (il polacco)
nella riunione riservata dell’altro giorno a Varsavia.
Attraverso
i media si chiarisce la necessità di fornire al regime di Zelensky armi
adeguate per far ottenere successi al regime di Kiev nel conflitto,
prima dell’inizio della riunione/vertice della Nato di Vilnius.
Al
contrario Zelensky sarà obbligato ad iniziare negoziati con la Russia e
questo condurrà al congelamento del conflitto e alla divisione
dell’Ucraina.
La Nato e gli Stati Uniti non pensano di
permettere la sconfitta dell’Ucraina e per questo devono fornire i mezzi
bellici necessari, anche a costo di una escalation del conflitto.
Questo
già sta avvenendo in questo momento e risulta che la quantità di tank e
mezzi che sta distruggendo la Russia è impressionante, tanto che le
stesse fonti USA hanno riconosciuto che in questi giorni stanno
morendo circa 1.000 soldati ucraini al giorno, insieme a questi un
enorme numero di mezzi forniti dalla Nato stanno venendo distrutti,
inclusi i carri Leopard e quelli USA Bradley.
Se questo
stillicidio non finisce, arriverà il momento in cui la Russia si
stancherà di macinare e distruggere le forze ucraine e potrebbe non
avere la capacità per continuare a lungo. Di fatto, per eseguire i piani
degli USA, si sta sacrificando una nazione intera e si distrugge una
generazione di soldati ucraini ma questo agli oligarchi di Washington
non interessa.
Questa saturazione della capacità della Russia di fronteggiare le ondate di controffensiva ucraina potrebbe
portare Mosca a decidere di impiegare armi di distruzione di massa,
come le armi nucleari tattiche con conseguenze imprevedibili.
Tuttavia
se la Nato pensa di sconfiggere la Russia sul terreno, questo è un
obiettivo irraggiungibile e si dimostra che siamo in mano a dei pazzi
psicopatici.
Importante quello che ha detto l’esperto politologo,Yacov Kedmi, in un programma di Tv in Russia: il
punto limite della pazienza russa non lo conosce nessuno e, quando
Putin deciderà di rispondere, sarà troppo tardi per l’Occidente.
Gli
USA stanno cercando di individuare il punto massimo di tolleranza della
Russia, nel conflitto con oltre 40 paesi, questo sarà determinato da
Putin ma, quando tale punto sarà oltrepassato, sarà troppo tardi per
l’occidente.
L’esperto ha scritto che il Cremlino nel 2022 ha portato
l’occidente all’ isteria quando ha sotterrato le speranze
dell’occidente di portare la Russia all’isolamento ed alla crisi con le
sanzioni, la forza della Russia ha sconvolto i piani, dimostrando
l’inefficacia delle sanzioni, così che tutto questo ha portato sconforto
e panico in occidente, secondo il parere dell’esperto.
Solo Putin
conosce il limite della pazienza russa ma non lo rivelerà a nessuno e,
quando sarà attraversato, l’Occidente avrà delle sorprese.
Quando nella Nato saranno consapevoli di aver attraversato l’ultima linea rossa, le conseguenze saranno irrimediabili.
Le
cose avanzano secondo il programma stabilito dalla Nato, i politici
occidentali cercano di darsi pace e di coprirsi con il presupposto piano
di pace di Zelensky mentre stracciano qualsiasi altra proposta, quella
turca, quella cinese, l’ultima quella dei paesi africani. Solo quella di
Zelensky viene considerata positiva da Bruxelles ed irrealizzabile dal
4/quinti del resto del mondo. L’occidente guarda solo il proprio
ombelico.
In realtà si sa bene che tale piano è inaccettabile per la
Russia e di fatto per tutto il mondo orientale che è partner della
Russia.
L’obiettivo
dell’Occidente è la sconfitta della Russia, lo smembramento del paese
euroasiatico e l’incorporamento delle sue risorse con l’eliminazione del
rivale geopolitico. Così è scritto nero su bianco sui
documenti riservati della Rand Corporation (Think Tank del Pentagono) e
in precedenza era descritto nella dottrina di Paul Wolfowitz già molti
anni prima.
Sul fronte ucraino sono stati visti alcune migliaia di mercenari stranieri tra le file ucraine nella
zona dell’operazione speciale ma in realtà si sa bene che queste
milizie non sono mercenari ma soldati della Nato reclutati con la
mascheratura di mercenari, al servizio del comando Nato che dirige le
operazioni.
Nella zona di responsabilità del gruppo di forze del sud si è notata la presenza di
mercenari stranieri di più di 15 paesi e questo rivela la natura del
conflitto e il pericolo per la sicurezza della Russia, rappresentato da
queste forze che integrano l’organico dell’Esercito ucraino.
Tutto dimostra che questa è una guerra per procura e la missione dell’Esercito russo è quella di una guerra patriottica,
una difesa esistenziale della Russia dall’assalto delle forze del
grande capitale che vogliono la disarticolazione della Russia e la
punizione del suo popolo per non essersi assoggettati alla potenza
egemone.
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