Proni di spade
di Marco Travaglio - 18/05/2023
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Fonte: Il Fatto Quotidiano
Tre notizie vere, dunque fuori moda. 1) Il capo dei Servizi
ucraini Budanov rivendica l’uccisione di “molti giornalisti
propagandisti russi”: cioè la famosa “democrazia ucraina” che qualcuno
vorrebbe nell’Ue e nella Nato è per sua stessa ammissione uno Stato
terrorista, anche se Onu e Ue si sono scordati di inserirla nella lista.
2) Negli Usa il procuratore speciale Durham ha chiuso l’indagine sul
Russiagate di Trump: l’Fbi non aveva prove per indagare su inesistenti
rapporti Trump-Putin, inventati dal giro della Clinton, che andava
indagata dall’Fbi ma non lo fu. È la stessa Fbi che pressò Facebook
perché censurasse le inchieste su Hunter Biden, figlio di Joe (il quale
aveva premuto su Poroshenko per silurare il procuratore generale ucraino
che indagava sulle imprese in loco dell’esuberante rampollo). 3) Un
detective del fisco Usa denuncia che, su ordine del Dipartimento di
Giustizia di Biden, “l’intera squadra investigativa” è stata rimossa
dall’indagine tributaria sul figlio.
E ora una notizia falsa, dunque
rilanciata dai giornaloni. Corriere: “Intercettati i missili ipersonici
lanciati da Mosca”. Stampa: “Massiccio raid su Kiev: ‘Abbattuti 6
Kinzhal’”. Messaggero: “I Patriot Usa funzionano: ‘Intercettati i
missili russi. I ripetuti lanci su Kiev con testate ipersoniche non
superano lo scudo aereo”. Foglio: “I Patriot hanno salvato Kyiv, ecco a
cosa servono le armi”. Poi purtroppo arriva la smentita. Di Mosca? No,
Washington: sono i Kinzhal ad aver abbattuto i Patriot, la cui
postazione “è stata danneggiata: i tecnici cercano di capire se può
essere riparata sul posto o il sistema contraereo va ritirato”. Ecco a
cosa servono le armi.
Purtroppo, su queste e altre notizie vere,
nessuno ha potuto fare domande a Zelensky nel Lecca a Lecca vespiano di
sabato: gli intervistatori li aveva scelti l’ambasciata ucraina. Daniela
Ranieri ha smontato bugie, contraddizioni e omissioni delle domande e
delle risposte. Perciò da tre giorni viene linciata su Twitter dai
trombettieri atlantoidi che detestano lei e il Fatto perché disturbiamo
le loro balle: tipo la Russia in default, i russi che si bombardano da
soli a Zaporizhzhia, cavano i denti d’oro agli ucraini, spendono 21
miliardi per due gasdotti e poi li distruggono per non darci il gas
(anziché chiudere il rubinetto), Putin morente e la sua “armata rotta”,
decimata e sconfitta ovunque che sta per invadere l’intera Europa. Non
potendo confutare una sillaba di quanto ha scritto Daniela, le
rimproverano l’unica cosa che non dipende da lei: la condivisione
dell’articolo su canali Telegram di propaganda russa. Poi un
commentatore li termina con un micidiale missile ipersonico di Massimo
Troisi: “Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che
capisci”.
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