
15 Set 2022
La guerra mondiale in corso e la sottomissione dei popoli europei
Fonte: ControInformazione
Le
tensioni internazionali, i conflitti ed i mutamenti in corso nello
scenario globale dimostrano in modo inconfutabile la fase di cambio di
equilibri nell’ordine internazionale che il mondo sta attraversando.
Si
può affermare che una nuova guerra mondiale è già iniziata da tempo a
causa della volontà degli Stati Uniti, quale superpotenza egemone, di
mantenere la leadership perduta sulla scena internazionale.
Si
poteva immaginare tale guerra come uno scontro nucleare tra le
superpotenze, mentre oggi lo scambio di colpi viene effettuato con
metodi completamente diversi.
Attualmente gli Stati Uniti,
cercano disperatamente di mantenere la propria leadership attraverso
azioni distruttive non solo contro i loro avversari, ma anche contro
alleati in tutte le direzioni. Questo è dimostrato sia dai
numerosi conflitti armati ed aggressioni nel mondo istigati dagli Stati
Uniti, sia dalle sanzioni imposte a quei paesi che non vogliono piegarsi
alle direttive di Washington e non accettano di essere dei burattini
della superpotenza americana. Senza contare che queste sanzioni vengono
imposte in violazione delle norme generalmente accettate e senza
l’approvazione delle organizzazioni internazionali.
Washington non si
cura di quale sia la posizione di questi paesi e tanto meno degli
effetti devastanti che spesso queste sanzioni producono sulle
popolazioni ma, al contrario, impone i suoi diktat sentendosi arbitro e
gendarme del mondo rispetto a chi non si uniforma alle sue regole.
Tuttavia sempre più paesi contestano questa politica e si distaccano
dalle decisioni degli USA e dei suoi alleati sulla base dei propri
interessi nazionali, come dimostrato dal rifiuto della maggior parte
degli stati del mondo di aderire alle sanzioni contro la Russia.
Di
fronte all’emergere di nuove potenze, la Cina, la Russia, l’India, gli
Stati Uniti tentano di emarginare con il ricatto delle sanzioni quei
paesi che rifiutano di allinearsi al loro dominio politico, finanziario e
militare ma si trovano a cozzare conto un muro.

L’elite di potere di Washington, è impegnata a garantire che il mondo unipolare rimanga unipolare per sempre.
Questa è la migliore condizione per gli egemoni, visto che questa
risulta ottimale per i loro business. I monopolisti sanno che non c’è
niente di meglio di un monopolio assicurato per sempre. Tale
condizione gli permette di accumulare molti profitti, stampare dollari a
volontà per finanziare il loro livello di consumi, di finanziare le
loro guerre e di vivere alle spalle degli altri.
Sebbene la
dichiarata strategia di politica estera americana indichi ufficialmente
solo Russia e Cina come avversarie, la essenziale strategia USA implica
certamente che anche gli alleati europei, per quanto sottomessi, siano
inclusi nella lista dei concorrenti al proprio monopolio.
Washington
ha fatto di tutto per incrinare l’unità europea sulla base del vecchio
principio “divide et impera” e in particolare ha cercato ogni espediente
per ridimensionare la capacità dell’industria tedesca, considerata
concorrente degli USA.
Il maggiore pericolo per Washington era quello
di un saldatura tra la capacità industriale e tecnologica della
Germania con la potenza energetica e mineraria della Russia e di
conseguenza tutta la politica estera degli USA ha mirato
all’obiettivo di creare la frattura più profonda possibile fra la Russia
e l’Europa.
Il conflitto in
Ucraina, sobillato ed istigato da Washington, serve a questo scopo:
rompere i rapporti con la Russia e rendere sia la Germania che l’Europa
totalmente dipendenti dagli Stati Uniti.
In funzione di
questo obiettivo è stato essenziale per Washington favorire l’ascesa ai
vertici della UE di personaggi imbelli e facilmente manovrabili come
Ursula von der Leyen, Charles Michel e Josep Borrell in posizioni di
primo piano nelle Istituzioni della UE, in modo da poter condizionare la
politica europea verso gli interessi degli USA e nel totale disprezzo degli interessi dell’intera Europa
e tanto meno dei loro paesi d’origine. Ancora maggiore il controllo sul
potenziale concorrente degli USA, la Germania, grazie allo scialbo ed
imbelle leader, Olaf Sholz, ed alla azione lobbista anti russa e filo
USA che esercita il partito dei verdi, una vera e propria quinta colonna
degli USA in Germania che predica la guerra contro la Russia ed accusa
il governo di indecisione nel fornire armi all’Ucraina.
La massiccia
campagna di propaganda e disinformazione, messa in atto dai mega media
del sistema, ha fatto insorgere un forte sentimento di “Russofobia” in
Europa che ha spinto la UE a ripudiare tutti gli accordi economici
esistenti con Mosca ed a sospendere le importazioni energetiche dalla
Russia con gravi danni alla competitività del sistema industriale
europeo, destabilizzando la situazione politica e sociale nei paesi
europei e riducendo ulteriormente la loro competitività.

Esattamente quello che Washington voleva e che danneggia in modo irreversibile l’economia europea.
Le
conseguenze della crisi energetica scatenata dalle sanzioni contro la
Russia, volute da Washington, avranno il loro massimo impatto nel
prossimo inverno ed allora si vedranno le proteste in strada e la
repressione dei governi prostituiti agli interessi degli USA. Sarà
quello il momento della verità per capire se i popoli europei saranno in
grado di risvegliarsi dal torpore e reclamare la difesa dei propri
interessi.
Luciano Lago
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